Via libera della Procura, possono essere celebrati i funerali delle vittime della strage nella centrale idroelettrica

Via libera della Procura, possono essere celebrati i funerali delle vittime della strage nella centrale idroelettrica

Via libera della Procura, possono essere celebrati i funerali delle vittime della strage nella centrale idroelettrica Photo Credit: agenziafotogramma.it


I corpi restituiti alle famiglie, non è necessario effettuare le autopsie. Non ci sarà una cerimonia comune, i funerali verranno celebrati separatamente in varie zone d'Italia

NIENTE AUTOPSIA

La Procura di Bologna ha dato il via libera: le salme delle sette vittime della strage alla centrale idroelettrica di Suviana possono essere restituite alle famiglie. Sui corpi non è stata disposta l’autopsia, perché la Procura ritiene chiara la causa del loro decesso. E' stato fatto dal medico legale un esame esterno, con una tac e un esame tossicologico per capire se, subito dopo l'esplosione, le vittime possano aver inalato delle sostanze letali o comunque tossiche. Dalla prossima settimana potranno dunque essere celebrati i funerali. Non ci sarà una cerimonia comune, ma ognuno farà per sé. Del resto i sette lavoratori provenivano da parti diverse d’Italia.

IN ARRIVO DA TUTTA ITALIA

Il primo funerale a essere fissato è quello di Vincenzo Franchina, 36 anni, la vittima più giovane del disastro della centrale di Bargi. Era sposato da poco più di un anno ed era padre da appena tre mesi. Con la moglie Enza, anche lei originaria di Sinagra (Messina), si era trasferito a Genova, lasciando a malincuore la Sicilia, per lavoro. Era impiegato della Engineering srl di Mele, ed è morto a Suviana insieme al titolare Mario Pisani e al collega Pavel Tanase. La salma arriverà alla Chiesa Madre di Sinagra (Messina) alle 9 e alle 16 sarà celebrato il funerale. Per la giornata, il Comune di Sinagra ha proclamato il lutto cittadino.


STRESS TEST FATALE

Proseguono intanto le indagini per individuare le cause della strage. Martedì scorso, nel giorno dell’incidente, era previsto un collaudo importante: uno stress test, durante il quale l’alternatore doveva essere portato al massimo della potenza per verificarne capacità ed efficienza. Evidentemente qualcosa è andato storto. Pochi minuti prima dell’esplosione c’è stata qualche avvisaglia, che ha consentito a chi era ai piani più alti di fuggire in tempo. Per chi era ai piani inferiori, non c’è stata speranza. I piani – 7, -8, -9 sono tuttora allagati, le operazioni per togliere l’acqua non sono semplici, ci vorranno ancora diversi giorni.



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