Al via il Festival del cinema di Berlino. Attesa per Sean Penn e il suo docufilm sulla Guerra in Ucraina
16 febbraio 2023, ore 08:00
C’è anche l'Italia in corsa per l'Orso d'oro con Disco Boy, opera di esilio e redenzione firmata da Giacomo Abbruzzese
Si alza il sipario sulla 73esima edizione del Festival del cinema di Berlino, dove registi provenienti da tutto il mondo corrono per aggiudicarsi l’Orso d’oro al miglior film. Ben 19 le pellicole in concorso con 6 donne in cabina di regia. Madrina della Kermesse, l’attrice Kristen Stewart che, oltre a rappresentare un ponte perfetto tra America ed Europa, due diverse cinematografie che la giovanissima ha sempre saputo incarnare benissimo, diventa anche l’occasione per portare sul Festival l’attenzione dei giovani. Il Premio alla carriera quest’anno sarà assegnato a Steven Spielberg.
BERLINALE, L’ITALIA C’E’
“Penso di aver sognato tutta la vita un momento così. Condividere con il mondo il mio film e farlo in uno dei tre più importanti festival internazionali…". Queste le parole di Giacomo Abbruzzese, regista di Disco Boy, unico film italiano in concorso alla Berlinale 2023. Classe 1983, il regista di Taranto, dopo alcuni cortometraggi, premiati in numerosi festival, arriva il suo primo lungometraggio con una storia decisamente potente che mescola i destini di tre persone apparentemente lontanissime. Il primo si chiama Aleksei, bielorusso in fuga dal suo passato che, dopo aver attraversato l’Europa, raggiunge Parigi. Non avendo documenti ma desideroso di ottenere il passaporto, decide di arruolarsi nella Legione Straniera, un corpo militare selettivo che consente a qualsiasi straniero di farne parte. Viene così spedito in Africa nel Delta del Niger, dove conosce Jomo, un giovane rivoluzionario che combatte contro le compagnie petrolifere che devastano e minacciano la sopravvivenza del suo villaggio. La sorella Udoka sogna di scappare, consapevole che ormai tutto è perduto. I destini di questi tre personaggi si intrecceranno, al di là dei confini, della vita e della morte.
SEAN PENN RACCONTA LA GUERRA IN UCRAINA
Dopo quasi un anno dallo scoppio del conflitto russo in Ucraina, arriva al Festival di Berlino il primo documentario con il racconto della guerra, attraverso mesi di incontri ravvicinati, di persona e via Zoom. La firma di questa opera audiovisiva è del due volte premio Oscar Sean Penn e del suo co-regista Aaron Kaufman. Il titolo scelto dai due è Superpower. “E' un documentario girato in circostanze difficilissime, ma è anche un film che racconta il ruolo dell'arte e dell'artista in tempi difficili", ha detto il direttore del artistico festival Carlo Chatrian che, per commemorare l'anniversario dell'invasione, ha organizzato una serie di eventi che coinvolgono cineasti dall'Ucraina. Penn, come registrato dalle cronache di un anno fa, si era trovato al posto giusto nel momento sbagliato (o viceversa, a seconda delle prospettive) e ha iniziato a filmare gli eventi “in presa diretta”.
Nella rassegna dei titoli fuori concorso, Pierfrancesco Favino sarà al festival come protagonista del film di Andrea Di Stefano "L'ultima notte d'amore", su un poliziotto ad un punto cruciale della propria vita. Presente anche Mario Martone con il suo omaggio a Massimo Troisi nel docu-film "Laggiù qualcuno mi ama".