11 aprile 2022, ore 10:52
L'uomo è stato rintracciato in una stazione di servizio sulla A14 in provincia di Pesaro, Gli agenti di polizia lo hanno bloccato dopo aver seguito le sue tracce tra Abruzzo e Marche. Aveva con sè una pistola, forse la stessa arma usata nel ristorante. La sparatoria sarebbe nata da una discussione per il ritardo della cucina del locale nel preparare del cibo
E’ durata meno di 12 ore la fuga del 29enne accusato di aver sparato a un cuoco 23enne di un ristobar di Piazza Salotto a Pescara, ora ricoverato in gravissime condizioni . L’uomo è stato bloccato sull’autostrada A14 nell’area di servizio Metauro,in provincia di Pesaro Urbino. Gli investigatori sono riusciti ad arrestarlo dopo aver seguito le sue tracce. Subito dopo aver aperto il fuoco nel locale, il 29enne si era infatti rifugiato da alcuni parenti in Abruzzo e successivamente si era allontanato in taxi. Prima di entrare in azione e per evitare il coinvolgimento delle persone all’interno dell’area di servizio, gli agenti di polizia sono riusciti a rintracciare telefonicamente il tassista con il quale hanno mantenuto il contatto fino al blitz. Sequestrata una pistola semiautomatica che dovrà esser ora esaminata per verificare che sia l’arma usata per sparare nel ristorante di Pescara.
Il cuoco ferito in gravi condizioni
Il 23enne ferito, di origini domenicane, trasportato in ospedale con un’ambulanza medicalizzata, è stato operato nella notte e ora è ricoverato in gravissime condizioni. I medici hanno cercato di ridurre le conseguenze dei cinque colpi di pistola che lo hanno raggiunto.
Una lite per il ritardo del cibo
La ricostruzione di quanto avvenuto è stata possibile anche grazie alle telecamere di sicurezza del luogo dove è avvenuta la sparatoria. Intorno alle 14, il 29enne dopo aver consumato il pasto all’esterno del CasaRustì, un piccolo ristorante nel centro di Pescara, si è recato all’interno per effettuare un nuovo ordine. Al quel punto sarebbe scoppiata una violenta discussione per il ritardo del cibo. Ne sarebbe scaturita una scazzottata fino alla comparsa della pistola. L’aggressore ha aperto il fuoco 5 volte raggiungendo la vittima in diverse parti del corpo. Gli ultimi due colpi sono stati esplosi quando il 23enne era già a terra e lo hanno raggiunto a un polmone e a una vertebra. Subito dopo la fuga e la caccia all’uomo. Alle ricerche del sospettato hanno partecipato gli agenti di polizia di Fermo, Ancona e Pesaro, nonché dei compartimenti della Polstrada di Marche e Abruzzo. L’operazione si è conclusa nell’area di servizio Metauro,in provincia di Pesaro Urbino, dove sono scattate le manette.