16 maggio 2024, ore 10:04
In occasione del primo G7 sulla Cybersicurezza, il Direttore Generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, è stato ospite su RTL 102.5 in compagnia di Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro.
G7 SULLA CYBERSICUREZZA
«Questa è una prima volta anche per noi ed è motivo di orgoglio e soddisfazione, perché non era mai accaduto che i responsabili delle agenzie e dei centri di responsabilità della cybersicurezza dei sette Paesi si riunissero appositamente per scambiarsi opinioni, visioni, informazioni e linee di policy riguardo al contrasto e alla prevenzione della minaccia cibernetica. L'ha fatto l'Italia, la cui agenzia è nata per ultima, due anni e mezzo fa. È la più piccola delle agenzie e quindi è un soggetto ancora in costruzione sotto certi aspetti, è importante sottolinearlo. Il ministro dell'Interno tedesco commentava la loro relazione sulla cybersicurezza, che ha registrato un aumento degli attacchi informatici. Naturalmente, questo accade anche in Italia, ma potremmo verificarlo e registrarlo in qualunque altro Paese avanzato che ha una superficie digitale esposta come la nostra. Basta guardare i numeri: i tedeschi sono 80 milioni di cittadini, mentre gli italiani sono circa 60 milioni, quindi sono numeri diversi. Tuttavia, il numero dei dispositivi digitali che ciascuno di noi avrà da qui al 2030 salirà enormemente, rendendo la minaccia crescente e globale. Questa minaccia non può non essere gestita e governata attraverso una risposta altrettanto globale, permanente e strutturata. Questo è il senso dell’evento di oggi».
DIFESA E RICERCA: LA SITUAZIONE IN ITALIA
«Nel 2023 abbiamo ricevuto molti più attacchi di quanti ne avevamo subiti nel 2022, quindi c’è un aumento, ma è anche cresciuta la capacità di resistere a questi attacchi, soprattutto attacchi DoS che hanno colpito l’Italia subito dopo le due crisi: quella geopolitica dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina e quella dovuta al conflitto palestinese. Riguardo alla ricerca e allo sviluppo, qualche mese fa, attraverso il Cyber Innovation Network, abbiamo cercato di far capire come lo Stato innovatore debba stare affianco alle nuove realtà produttive, PMI e startup innovative, che investono capitali e risorse intellettuali in ricerca e sviluppo, che speriamo di poter portare a uno stadio di maturità tecnologica e produttiva tale da far crescere la cybersecurity del Paese».
CITTADINI E CYBERSICUREZZA
«In quasi tutte le zone del mondo, e l’Italia non fa eccezione, c’è l’errore umano. In Italia abbiamo una gran fetta della popolazione molto anziana, come in gran parte d’Europa, e il tema demografico non è banale se lo colleghiamo al tema digitale, perché gli anziani hanno meno familiarità con il mezzo digitale e sono quindi più propensi a cadere in errore. Oggi sappiamo che una delle minacce più forti e temute è quella del phishing e delle truffe online, che sfruttano la buona fede, ma anche l’inavvertenza del soggetto che, naturalmente, è poco incline a usare in maniera corretta e responsabile il mezzo digitale, perché non ha un’educazione digitale. Ecco perché dobbiamo abituare soprattutto i giovani a un uso corretto e responsabile del digitale, avvertendoli che il web e il digitale non sono solamente luoghi dove si incontrano amici, ma ci sono anche dei nemici».
CYBERSICUREZZA IN POLITICA
«In realtà ci stiamo occupando della cybersicurezza anche qui in Italia e credo anche nel resto d’Europa. Stiamo lavorando sulla cybersicurezza in vista del prossimo appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno, per le elezioni europee, che sono ormai imminenti. Le amministrazioni stanno collaborando tra loro, e in particolare noi stiamo lavorando con il Ministro dell'Interno, che presiede tutto il meccanismo del voto. Stiamo intervenendo preventivamente per proteggere le superfici che potrebbero essere attaccate da eventuali attori malevoli intenzionati a disturbare il normale svolgimento delle votazioni in quelle due giornate. Lavorare in prevenzione è sempre una buona pratica e siamo consapevoli della sua importanza».