Calcio, morto Giovanni Galeone, aveva 84 anni. Maestro e fonte d'ispirazione per molti allenatori Photo Credit: CIRO FUSCO ANSA FOTO
02 novembre 2025, ore 17:46
Era ricoverato in ospedale a Udine. malato da tempo. Da allenatore ha conquistato quattro promozioni: due a Pescara, una a Udine e una a Perugia. Ha allenato anche Napoli, Como, e Spal
Era soprannominato il Profeta, per le sue idee rivoluzionarie e la capacità di portare un calcio offensivo in un'epoca dominata dalla prudenza tattica. Giovanni Galeone è stato uno degli allenatori più carismatici e anticonformisti della Serie A, un maestro riconosciuto anche da colleghi come Massimiliano Allegri, che ne ha sempre rivendicato la lezione, e Gian Piero Gasperini, che stasera si sfideranno a San Siro nel big match della decima giornata di Serie A. Cresciuto calcisticamente come centrocampista, Galeone ha vestito le maglie di Ponziana, Monza e Udinese. Non una carriera da protagonista sul campo, ma un lungo apprendistato che lo portò presto a capire che il suo futuro sarebbe stato in panchina. E' morto ad 84 anni, era malato da tempo.
LE IMPRESE CON IL PESCARA
L'esordio da tecnico arriva a metà anni Settanta, tra Serie C e Serie D: Pordenone, Adriese, Cremonese. Squadre piccole, ma laboratori di idee. Già allora Galeone cercava il gioco, la manovra, la costruzione dal basso: concetti quasi eretici per il calcio italiano del tempo. Il grande salto arriva nel 1986-87 con il Pescara: una cavalcata memorabile culminata nella promozione in Serie A. L'anno dopo, l'impresa della salvezza, la prima nella storia del club abruzzese. A Pescara tornerà più volte (1990-93, 1999-2001), diventando una vera e propria istituzione cittadina. Il suo calcio, fatto di coraggio e fantasia, ha lasciato un'impronta indelebile sull'Adriatico. L'intera Pescara Calcio si unisce al profondo dolore per la scomparsa di Giovanni Galeone, uno dei più grandi protagonisti della nostra storia biancazzurra". Lo scrive il Pescara sul proprio sito. "Con lui - aggiunge la società abruzzese - abbiamo vissuto alcuni dei momenti più belli e indimenticabili del calcio pescarese, fatti di entusiasmo, passione e orgoglio. Il suo nome resterà per sempre legato a Pescara e ai colori biancazzurri, simbolo di un calcio vero, coraggioso e romantico. Non ci sono parole per esprimere il dolore di questo giorno così triste. Ciao Mister, e grazie per tutto ciò che ci hai regalato. Il tuo ricordo vivrà per sempre nei cuori di tutti noi".
GLI ALTRI ANNI DI CARRIERA
Negli anni Novanta Galeone diventa uno dei tecnici più richiesti del Paese: Nel 1994-95 porta l'Udinese in Serie A. L'anno dopo compie la stessa impresa con il Perugia. Dopo la stagione 1997-98 sulla panchina del Napoli rimane fermo fino al già citato ritorno a Pescara. Allenerà anche l'Ancona nel 2003-2004 e tornerà all'Udinese nel 2005-2006, sua ultima esperienza in panchina. Tecnico colto, ironico, allergico ai conformismi, ha spesso pagato la sua sincerità e il suo anticonformismo. Ma per chi ha lavorato con lui, resta un innovatore autentico. Galeone fu tra i primi in Italia a imporre un 4-3-3 offensivo, ispirato all'Olanda di Michels e Cruijff. Predicava gioco tecnico, possesso palla e coraggio, quando ancora il ''catenaccio'' era legge. Per lui non esisteva solo il pallone: amava discutere di libri, cinema e politica tanto quanto di tattiche e diagonali.



