Cdm, disco verde per il premierato. Meloni: “La madre di tutte le riforme, addio ai governi tecnici”

Cdm, disco verde per il premierato. Meloni: “La madre di tutte le riforme, addio ai governi tecnici”

Cdm, disco verde per il premierato. Meloni: “La madre di tutte le riforme, addio ai governi tecnici” Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Sulla vicenda della telefonata fake da parte del duo comico russo, è arrivato l’annuncio delle dimissioni del consigliere diplomatico Francesco Talò: “Questa situazione non è stata gestita bene, ha esposto l’Italia, l’ha rilanciata la propaganda russa”

“E’ la madre di tutte le riforme”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato la decisione con cui il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge costituzionale proposto dalla ministra per le riforme Elisabetta Casellati sul premierato.


La riforma

La riforma costituzionale, spiega la premier, «garantisce il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare mettendo fine alla stagione del trasformismo e dei governi tecnici». «L’altro risultato è che con le riforme si garantisce la stabilità per avere credibilità», aggiunge la premier. «Si garantisce l’orizzonte di fine legislatura». Meloni sottolinea: «È una priorità. È fondamentale. Proprio perché siamo un governo stabile e forte abbiamo la possibilità di porci il problema anche sul dopo». «l testo è il frutto del confronto «per andare incontro» ad un maggior consenso possibile, ha fatto notare la premier, «noi non vogliamo imporre la riforma. Negli ultimi 75 anni di storia Repubblicana abbiamo avuto 68 governi con una vita media di un anno e mezzo. Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia perché se facciamo un passo indietro e guardiamo agli ultimi 20 anni abbiamo avuto 12 presidenti del Consiglio».


I governi

«Quando i governi vanno a casa dopo un anno e mezzo - spiega ancora la presidente del Consiglio - c’è una debolezza. Io credo che sia una riforma fondamentale. È una priorità e proprio perché siamo stabili e forti abbiamo la responsabilità di cogliere questa occasione e per lasciare a questa nazione qualcosa che possa risolvere i propri problemi strutturali. Quello che non funziona nel sistema è l’orizzonte di legislatura» che è troppo breve: così «si privilegia la spesa corrente invece che gli investimenti». Inoltre, «l’assenza di stabilità ha creato un problema di credibilità internazionale, nelle nostre interlocuzioni. E’ prevista una norma anti ribaltone: in caso di sfiducia, il presidente eletto può essere sostituito solo da un parlamentare della maggioranza: non c’è più la possibilità di realizzare maggioranze arcobaleno con programmi che nessuno ha votato». La conclusione è netta: «Sono molto fiera di questa riforma. Confido in un consenso ampio in Parlamento e se così non dovesse essere chiederemo agli italiani che cosa ne pensano con un referendum».


Il ddl

Quanto al disegno di legge, nessuna novità rispetto alle anticipazioni della viglia. Il testo è composto da 5 articoli e prevede l’elezione a suffragio universale (cioè direttamente da parte dei cittadini) del presidente del Consiglio. Non è specificato che il premier debba essere eletto in un turno unico. Ciò significa che non è esclusa l’eventualità di un ballottaggio (come avviene nei Comuni). E’ prevista anche una nuova legge elettorale con un premio di maggioranza. La coalizione o la lista che prenderà più voti (ma ono è stata fissata una soglia) otterrà il 55% dei seggi in Parlamento. Nel testo è inserita una norma antiribaltone, per impedire che in caso di caduta di un governo se ne possa costituire uno nuovo con una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne. Spariscono del tutto, infine, i senatori a vita. Questa figura costituzionale rimarrà solo per il presidente della Repubblica al termine del suo mandato. Non sono previsti altri senatori di nomina presidenziale.


I commenti

E subito sono arrivati i commenti. Il primo a prendere posizione è il leader di Azione Carlo Calenda. «Il Governo ha approvato una riforma in CdM che potremmo chiamare l’Italierato. Non è un cancellierato (che avremmo approvato), non è un Premierato, non è Presidenzialismo o semi-presidenzialismo. È una nostra invenzione mai fino ad ora sperimentata nel mondo. Il Parlamento non funziona, il federalismo non funziona, la pubblica amministrazione non funziona. Meloni ha trovato la soluzione: occuparsi d’altro. Il che rappresenta bene la storia di questo governo».


Il Piano Mattei

Oltre alla riforma costituzionale con il premierato, è stato approvato dal Cdm anche il decreto che fa da cornice al Piano Mattei. “Il piano Mattei è il più significativo progetto strategico in ambito geopolitico" che punta a rendere l'Italia "protagonista nel Mediterraneo”, precisa Meloni spiegando come si possano "trasformare le crisi in possibili occasioni di centralità. Noi abbiamo lavorato sodo, ora si tratta di finalizzare la stesura definitiva" del Piano Mattei "con i paesi coinvolti per poi portarlo in Parlamento e al confronto con l'Ue". Illustrando nel dettaglio il piano, Meloni aggiunge che “la cabina di regia ha il compito di coordinare tutte le attività di governo, aggiornare costantemente il piano e presentare una relazione annuale in Parlamento. C'è poi un'apposita struttura di missione - aggiunge - e questa accelerazione e strutturazione del tema del piano Mattei è preliminare a tutta la serie di iniziative per l'Africa che stiamo portando avanti. La strategia è unica".


La telefonata

Ma non è tutto. In conferenza rispondendo a una domanda sulla telefonata fake con i comici russi, Meloni fa sapere: "Stamattina il mio consigliere diplomatico Francesco Talò ha rassegnato le dimissioni. Siamo tutti dispiaciuti. Questa vicenda non è stata gestita bene, ha esposto l’Italia, l’ha rilanciata la propaganda russa", ha affermato la premier.


L’altro

Infine, il Cdm ha varato anche a livello fiscale il concordato preventivo. Il concordato significa tasse ferme per due anni per partite Iva e Pmi, indipendentemente dal reale fatturato. Per le grandi imprese invece c’è l’estensione della “cooperative compliance”.



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