20 marzo 2024, ore 17:15 , agg. alle 17:27
“Dov'è la Giorgia cristiana e mamma mentre muoiono i bambini di Gaza? Perché non va anche lei, come noi, al Valico di Rafah?": così il leader dei Verdi Bonelli; “Noi come tutti gli italiani vediamo che l'Italia arriva sempre ultima", così il leader 5S Conte
L’immagine simbolo è l’abbraccio tra i due, poi dopo una decina di minuti il vicepremier Matteo Salvini lascia l'aula di Montecitorio. Ma anche il secondo passaggio parlamentare della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo non è stato privo di toni forti (dopo quello di ieri a Palazzo Madama, con tanto di gesto della pistola mimato con la mano da uno studente, che assisteva ai lavori con la sua classe, all'indirizzo della premier).
La protesta
"Onorevoli, non ragazzi, gentilmente", è la protesta che si leva dai banchi dell'opposizione verso Meloni, che anche ieri aveva usato questo termine rivolgendosi ai senatori. "Vi ho chiamati 'ragazzi'. Chiedo scusa, onorevoli, 'giovani onorevoli'", la replica della premier sul filo del sarcasmo. "Va bene, non vi sono particolarmente simpatica, questo mi è evidente... Onorevoli colleghi, vi chiedo scusa: noi romani ogni tanto facciamo questa cosa". Poi ancora: "I romani sono meglio di questo? Sì, ma dicono ogni tanto 'ragazzi' parlando... Va bene, allora mi scuso anche con i romani. Posso dire 'ragazzi' al governo? Andiamo avanti perché vedo un certo nervosismo...". Orban e Salvini? "Penso che, in entrambi i casi, parlino le decisioni e i voti - sottolinea la premier in sede di replica - I voti dicono che, a livello italiano, la posizione del governo è chiara. E i voti dicono che, a livello europeo, noi siamo riusciti, negli ultimi due Consigli europei, sia a mandare avanti l'accesso dell'Ucraina all'Unione europea, sia a garantire una revisione del bilancio pluriennale, che consente di sostenere l'Ucraina per i prossimi quattro anni". "Penso oggettivamente che non sia sostenibile la tesi per la quale la posizione del governo italiano, oggi, a cospetto del mondo che ci guarda, non sia chiara in tema di Ucraina", incalza Meloni, che aggiunge: "Oggettivamente mi pare che ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo: mi pare che ci sia un problema più ampio all'interno dell'opposizione. Non parlo solamente della posizione molto chiara e molto cristallina del Movimento 5 Stelle. Parlo anche delle ambiguità di un Partito democratico, che spiega a noi che cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull'invio delle armi all'Ucraina. Almeno non venite a spiegarci che cosa dobbiamo fare".
Al Sisi
"Sono d'accordo sul fatto che si debba parlare con tutti, ma temo che sfugga una piccola differenza tra Al Sisi e Putin, e cioè che quest'ultimo ha invaso una nazione vicina", afferma inoltre il premier rivolgendosi alle opposizioni che la attaccano sul caso Regeni, e precisando in merito alla situazione di Gaza: "Non sono d'accordo sul ripristino dei fondi all'Unrwa, credo che finché non sarà stata fatta piena luce su dove finiscono queste risorse, non debba essere fatto questo errore, il che non vuol dire non occuparsi dei civili di Gaza, abbiamo trasferito 20 milioni di euro alle altre organizzazioni" e da parte dell'Italia c'è "uno dei più significativi impegni tra le nazioni europee per i civili palestinesi". Immediate e dure le reazioni delle opposizioni in aula: "Dov'è la Giorgia cristiana e mamma mentre muoiono i bambini di Gaza? Perché non va anche lei, come noi, al Valico di Rafah? Non accettiamo di essere tacciati di antisemitismo quando critichiamo un governo": così il leader dei Verdi Angelo Bonelli, intervenendo in dichiarazione di voto a nome del Gruppo Avs, mostrando immagini delle distruzioni provocate dai bombardamenti israeliani a Gaza. "Presidente Meloni, in vista di questo Consiglio europeo io la invito per il bene dell'Italia a fare un bagno di realtà e di umiltà. Lei ci racconta che l'Italia con lei vince, che ha riacquistato una credibilità a livello europeo e internazionale. Noi come tutti gli italiani vediamo invece che l'Italia arriva sempre ultima" così il leader M5S Giuseppe Conte.
Schlein
Mentre la segretaria del Pd, Elly Schlein, insiste sul caso Regeni: "Quando discute con i partner internazionali, non dimentichi l'interesse nazionale e i diritti umani: quando va in Egitto, anziché offrire fondi per bloccare le partenze in un paese che non è sicuro né per gli egiziani né per tutti gli altri, pretenda da Al Sisi gli indirizzi dei 4 imputati al processo per le torture e l'omicidio di Giulio Regeni, ricercatore italiano e ricercatore europeo". C'è anche un fronte polemico aperto con la Cgil e l'Unione degli universitari, accusati da Meloni di aver lavorato affinché "non ci venissero pagate le rate del Pnrr". "La presidente Meloni - interviene l'Udu - sceglie la via dell'aggressione verbale e della distrazione. Poco fa, ha attaccato frontalmente l'Udu e la Cgil alla Camera, imputandoci di ostacolare gli interessi nazionali per meri calcoli politici, relativamente alla questione degli alloggi universitari legati al Pnrr".