Gianmarco Mazzi a RTL 102.5: “Vengono prodotti tanti film con finanziamenti pubblici che nessuno vede, uno di questi ha portato in sala 27 spettatori e ha ricevuto 2 milioni di finanziamento. Ora vogliamo finanziare il buon cinema”
14 marzo 2024, ore 10:30
agg. 25 marzo 2024, ore 09:30
Mazzi a Non Stop News: “Lecito chiedersi se sia giusto che lo Stato abbia finanziato la serie su Rocco Siffredi prodotta da Netflix”
Il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, è intervenuto nel corso di Non Stop News, su RTL 102.5, con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro.
CODICE DELLO SPETTACOLO
«Il codice dello spettacolo è un provvedimento normativo di grande importanza voluto da tutto il Parlamento. Attualmente siamo in fase avanzata di redazione e ci siamo posti come obiettivo la sua pubblicazione entro il 18 agosto, con la speranza di concludere i lavori entro la fine di luglio. In questo momento stiamo confrontando il testo con gli operatori, le varie categorie del settore e gli artisti, promuovendo quattro giornate di discussione e confronto previste per il 19 marzo, presso il Ministero della Cultura. Durante queste giornate incontreremo rappresentanti del mondo della danza, tra cui Roberto Bolle, Eleonora Abbagnato e Lorella Cuccarini. Il 21 marzo sarà dedicato al mondo della musica, il 26 marzo al teatro e il 27 marzo al mondo dello spettacolo itinerante».
PERCHÉ C’È BISOGNO DI UN CODICE
«La necessità di un codice dello spettacolo deriva dal fatto che questo settore, che è un'industria culturale, è attualmente regolamentato da normative risalenti al 1967, successivamente corrette e adattate, ma mai organizzate in un provvedimento organico. Il nuovo codice sarà il punto di riferimento per la regolamentazione del settore nei prossimi decenni».
I FINANZIAMENTI AL CINEMA
«Vogliamo coinvolgere il settore nel processo di definizione del testo, affinché diventi un codice condiviso e non un'imposizione governativa calata dall'alto. Sarà un codice che provocherà qualche scossone, perché dobbiamo prepararci ad una rimodulazione dei finanziamenti pubblici. Ad esempio, attualmente c'è una grande disparità nei finanziamenti tra settori come il cinema e l'audiovisivo, che ricevono circa 750 milioni di euro all'anno, e altri settori come il teatro e la musica, che insieme ricevono 420 milioni di euro. Questa disparità è eccessiva, specialmente considerando che molti film finanziati non raggiungono un pubblico significativo e non corrisponde neppure un livello occupazionale adeguato a questo tipo di disparità. Cito due titoli: "Uomo di fumo", che polemicamente definirei come un produttore di fumo solo in termini di risorse, e "Prima di andare via". È interessante notare che entrambi i film hanno ricevuto finanziamenti per un totale di 2 milioni di euro, ma hanno avuto un pubblico molto limitato, rispettivamente 128 e 27 spettatori al cinema. Questo dimostra che vengono prodotti numerosi film che nessuno vede. Vogliamo quindi concentrare i finanziamenti su produzioni di qualità, come dimostrato dal successo di opere come quella di Paola Cortellesi», dichiara Mazzi,
«Sono un appassionato del settore e credo nell'importanza di sostenere il buon cinema. È fondamentale concentrare le risorse su progetti meritevoli, come dimostra il grande successo di opere come quella di Paola Cortellesi. Non dobbiamo finanziare un sistema che favorisce solo i soliti noti, senza benefici reali per il settore. In passato, il finanziamento del cinema era di 150 milioni di euro, ma con la creazione del fondo nel 2017, è improvvisamente aumentato a 450 milioni all'anno e ora addirittura a 750 milioni. Questa disparità è difficile da accettare per il resto del mondo dello spettacolo. È importante notare che questo sistema di finanziamento sostiene anche produzioni come le serie su piattaforme come Netflix, incluso quelle su Rocco Siffredi. È rispettabilissimo Siffredi, ma è lecito chiedersi se sia giusto che il sistema di finanziamento italiano supporti una serie su Rocco Siffredi prodotta da Netflix anziché produzioni su icone come Sofia Loren, Roberto Benigni o Raffaella Carrà», aggiunge.
LA GRANDE OPERA ITALIANA PATRIMONIO DELL'UMANITÀ, CI SARÀ ANCHE IL MAESTRO RICCARDO MUTI
«Il 7 giugno si terrà un evento straordinario all'Arena di Verona, promosso dal Ministero della Cultura, per celebrare il riconoscimento dell'opera italiana come patrimonio dell'umanità. Questa sarà un'occasione leggendaria, con il maestro Riccardo Muti che dirigerà un'orchestra straordinaria composta da 160 musicisti e 300 coristi provenienti da tutte le fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Si tratta di uno spettacolo costruito del sistema culturale italiano, che sarà trasmesso in mondovisione dalla RAI. Muti sarà la prima superstar di questo evento».