Gremlins. La profanazione di un Natale sempre più capitalista e viziato

Gremlins. La profanazione di un Natale sempre più capitalista e viziato

Gremlins. La profanazione di un Natale sempre più capitalista e viziato Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


Il film diretto da Joe Dante possiede tutta l’atmosfera tipica natalizia, tranne poi riempirla di orrido e mostruoso

Il Natale e il cinema hanno avuto da sempre un rapporto privilegiato. In qualche modo, è come se l'uno ottenesse beneficio dall'altro, migliorandosi a vicenda. Proprio per questo, ogni anno appaiono sul web, sui social e su alcune testate autorevoli, i consigli con tutte quelle pellicole, presenti e passate, che riescono ad evocare al meglio il clima delle feste. Quei titoli che in un modo o in altro, fanno incontrare davanti alla televisione tutta la famiglia, magari con una bella tazza di cioccolata calda. Ovviamente “La poltrona per due”, “Mamma ho perso l'aereo", "La vita è meravigliosa” e tanti altri.

Ma ci sono alcuni film, forse meno noti che, anche se non parlano direttamente di Natale, sono impregnati di quella calda atmosfera. Altri invece che, nonostante citano direttamente la festa del 25 dicembre, lo fanno in modo atipico e con forme anche contrastanti. Vi proponiamo una rassegna proprio di questi titoli che magari non conoscete, non ricordate o semplicemente non associate al Natale. Partiamo con Gremlins del 1984 diretto da Joe Dante, dove le feste natalizie assumono connotati mostruosi e raccapriccianti.  


GREMLINS, IL CONTESTO

La premessa da fare è che siamo negli anni 80. Un periodo di grande vitalità creativa per il cinema nordamericano, tanto da convincere gli studiosi a parlare di vera e propria New Golden Age di Hollywood. È proprio in questo contesto dove si respira la voglia di giocare e sperimentare con i generi cinematografici che nasce Gremlins. Una pellicola che vede alla sceneggiatura Chris Columbus, l'uomo che a proposito di Natale dirigerà pochi anni dopo il dittico di Mamma ho perso l'aereo (oltre a lanciare il brand di Harry Potter) e soprattutto vede come produttore esecutivo il papà della Hollywood contemporanea, ossia Steven Spielberg. I due nomi sommati alla regia di Joe Dante, formano l'equazione perfetta per partorire un cult movie di tutto rispetto.


GREMLINS, LA TRAMA DEL FILM

Il giovane Billy accoglie in casa un tenero cucciolo di Gremlin, regalatogli dal padre per Natale. Ma il piccolo animaletto è molto particolare e se non si vogliono correre rischi, si dovrà fare attenzione a tre semplici regole: non bagnarlo mai, tenerlo lontano dalla luce intensa e non dargli da mangiare dopo mezzanotte, altrimenti le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Come nella migliore tradizione le cose precipitano molto presto, tanto da ritrovarsi di fronte ad un'invasione di mostri vera e propria.


GREMLINS, LA STORIA DIETRO I MOSTRI

I Gremlins, nell’immaginario collettivo, nascono negli Anni Venti, quando i piloti della RAF attribuivano i guasti agli aerei a dei piccoli e strani mostri che tranciavano i cavi dei motori. Se il primo a pubblicizzare i mostriciattoli fu Roald Dahl in un libro del 1943, la Disney inizialmente pensò di farne un film, ovviamente per bambini.

Durante la fase di pre-produzione però, la casa di Topolino affrontò una complicazione legata al copyright poiché non riusciva a determinare con precisione chi detenesse i diritti. Inoltre, si verificò una significativa interferenza da parte del ministero dell'Aeronautica britannico, il quale insisteva nel rivendicare l'ultima parola sulla sceneggiatura e sulla produzione, basandosi sul fatto che Roald Dahl era in congedo durante il periodo di guerra. Non se ne fece nulla fino all’arrivo di Steven Spielberg che fiutò il potenziale. Inizialmente si pensò a Tim Burton per dirigere il film, ma alla fine il produttore cambiò idea perché Burton non aveva mai diretto un lungometraggio. Chissà come sarebbe stato Gremlins con il punto di vista del regista di “Edward Mani di forbice”.


I CORTOCIRCUITI DI GREMLINS

Dietro ad una storia ricca d’azione, brivido e anche tanto cuore si cela una critica molto feroce al sistema capitalistico occidentale. Il disgusto e la propensione al merchandising narrati nella pellicola nascondevano proprio un'accusa al pensiero occidentale, avido e malato nei confronti della tecnologia e del consumismo. Peccato che però all’uscita di Gremlins nelle sale, si verificò un vero e proprio cortocircuito: infatti quel dito puntato contro l’ossessione al merchandising, si trasformò nella vera gallina dalle uova d’oro. Tutti infatti si riversarono nei negozi per acquistare i pupazzi dei gremlins e del tenero Gizmo, diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Ma non fu l’unico cortocircuito che si creò in quel lontano 1984. Infatti le famiglie con i bambini piccoli uscivano esterrefatte dalla visione per il carico della brutalità costruita da Joe Dante tanto che, dopo la release, il regista rivelò: "Effettivamente Gremlins non è un film su dei teneri animaletti. Le famiglie entrano in sala credendo fosse un film per loro, e invece...". Si narra addirittura che lo script era molto più crudo, e prevedeva addirittura una mutazione dello stesso Gizmo. In parte, per volere di Steven Spielberg, alcune trovate vennero smussate e tagliate dalla versione finale "salvando" la presenza tenera e dolce di Gizmo, immediatamente diventato un punto focale nell'iconografia cinematografica.



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