04 luglio 2023, ore 15:30
L’indebitamento delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Prodotto Interno Lordo ha mostrato un peggioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per la minore incidenza delle entrate, riflesso in una riduzione della pressione fiscale
Famiglie più ricche e pressione fiscale in calo nel primo trimestre. A rilevarlo è l'Istat, secondo cui il potere d'acquisto delle famiglie è aumentato del 3,1% tra gennaio e marzo 2023 rispetto ai tre mesi precedenti, grazie al sensibile rallentamento della dinamica dei prezzi (+0,1% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi).
L’Istituto
L'Istituto sottolinea anche che la propensione al risparmio delle famiglie, pur continuando il suo calo in termini tendenziali, ha segnato il primo aumento in termini congiunturali dopo diversi trimestri di diminuzione, attestandosi al 7,6%, in crescita di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 3,2% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali è cresciuta dello 0,6%.
L’indebitamento
Nello stesso periodo, l'indebitamento delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil ha mostrato un peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2022 per la minore incidenza delle entrate, riflesso in una riduzione della pressione fiscale. In particolare, segnala l'Istat, il deficit si è attestato al pari al 12,1% contro l'11,3% segnato nei primi tre mesi dell'anno scorso. Il saldo primario delle Ap (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un'incidenza sul Pil del -8,8% (-7,6% nel primo trimestre del 2022). Anche il saldo corrente è stato negativo, con un'incidenza sul Pil del -6,0% (-5,9% nel primo trimestre del 2022). La pressione fiscale è stata pari al 37,0%, in riduzione di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Le imprese
Sul fronte delle imprese, la quota di profitto delle società non finanziarie è risultata pari al 43,7% nel primo trimestre, in riduzione di 0,9 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti. Si tratta del primo calo congiunturale dal primo trimestre del 2021. Il tasso di investimento, pari al 24,0%, è diminuito di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.