13 luglio 2023, ore 19:12 , agg. alle 19:28
L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi parteciperà il 21 e 22 luglio a Cesena alla Convention che terrà a battesimo la corrente del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e di Lorenzo Guerini, leader di “Base Riformista” ed ex ministro
Le ultime indiscrezioni che arrivano dal Nazareno fanno rumore e raccontano che la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein vuole schierare come capolista alle elezioni Europee del prossimo anno nel collegio Nord-Ovest (quello di Milano) Cecilia Strada, figlia di Gino. Una scelta di sinistra radicale, che sarebbe vista con disapprovazione sia dal lodigiano Lorenzo Guerini, capo di "Base riformista" ed ex ministro, sia dal Sindaco di Milano Beppe Sala.
Il fermento
Il Pd insomma sarebbe in grande fermento, e sembra che lo staff della leader abbia parecchio storto il naso quando è venuto a conoscenza del fatto che Romano Prodi parteciperà il 21 e 22 luglio alla convention che a Cesena terrà a battesimo la corrente del Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e di Guerini. Ma non sarebbe tutto, circolano anche voci di cronaca rosa.
Belloni
Difatti sempre dal Nazareno sussurrano che Paola Belloni, la compagna della Schlein, sia già un ex. A riprova dunque della tesi di chi sostiene che la sinistra quando si tratta di dividersi non è davvero seconda a nessuno.
Governo
Intanto però non sono rose e fiori nemmeno nella maggioranza. È scontro difatti nel governo sul concorso esterno. Dopo l’uscita del Guardasigilli Carlo Nordio favorevole a modificare il concorso esterno in associazione mafiosa (“È un reato evanescente, un ossimoro. Va rimodulato”), ora tocca al braccio destro di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano, intervenire per rimettere ordine e frenare le intenzioni del ministro. “Modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non è un tema in discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità", dichiara Mantovano Poi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio aggiunge: “Non riaprirei altri discorsi, sul concorso esterno la giurisprudenza è consolidata”, mentre bisognerebbe prestare attenzione alla “recentissima” sentenza della Corte di Cassazione che “mette in discussione il concetto di criminalità organizzata”.
Il caso
Il caso ha scatenato polemiche e allarmi, soprattutto tra i familiari delle vittime di mafia. “Uno schiaffo alla memoria e al lavoro di Giovanni Falcone. Una pietra tombale sulla lotta alla mafia”, ha commentato Maria, la sorella del giudice ucciso a Capaci. Critico anche Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. “Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – osserva il fratello del magistrato ucciso con gli agenti di scorta il 19 luglio 1992 – Depotenziare il concorso esterno vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare. E questo è l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità”. Precisa ancora Mantovano: “Io affronterei i problemi determinati dalla giurisprudenza dell’oggi” e “nella direzione di rendere sempre più chiara e incontrovertibile la materia del contrasto alla criminalità mafiosa. C’è una recentissima sentenza della Corte di Cassazione che mette in discussione il concetto di criminalità organizzata. Mettere in discussione questa nozione significa creare un certo allarme in tutto il sistema perché ci sono le aggravanti speciali, i benefici penitenziari, le pene e così via. Probabilmente interverranno le Sezioni Unite perché la sentenza è un po’ distonica rispetto a quanto era consolidato ma prima che intervengano le Sezioni Unite, nel frattempo, a livello di applicazione delle norme nei tribunali c’è un notevole disorientamento. Quindi io mi occuperei più di questo, non riaprirei altri discorsi”.