03 febbraio 2024, ore 22:08
Interrotti i rapporti che erano di natura commerciale tra l’azienda bergamasca e la nota influencer
La Cartiere Paolo Pigna Spa ha interrotto i rapporti commerciali con le aziende collegate a Chiara Ferragni. La decisione, che è stata confermata all’agenzia di stampa ANSA dai vertici aziendali della società cartiera, è stata assunta, spiegano le stesse fonti, "nel rispetto del proprio codice etico aziendale, che si può consultare anche sul portale pigna.it, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi". La decisione dopo che l’imprenditrice è finita nel mirino dell’Antitrust e poi della procura di Milano, che l’ha indagata per presunta truffa, e di altre procure in cui sono stati presentati degli esposti, per alcune campagne commerciali con scopi benefici. L’azienda ha fatto sapere che la collaborazione tra la stessa e le aziende che fanno riferimento a Chiara Ferragni "è stata di natura unicamente commerciale ed ha riguardato la realizzazione di linee di prodotti di cancelleria per la scuola e per l'ufficio".
Stop alla collaborazione
L’azienda che ha sede ad Alzano Lombardo in provincia di Bergamo, ha dunque confermato le voci che erano rimbalzate su alcuni organi di stampa, sullo stop alla collaborazione con l'influencer. E’ scomparsa anche la pagina 'Chiara Ferragni Limited Edition' sul sito della Pigna. Cercandola appare la scritta: "Errore 404", ovvero ciò che appare quando si digita l’indirizzo di un sito internet con un URL non esistente o non digitato correttamente.
Il Codacons
"La decisione di Pigna, che fa seguito a quella di grandi aziende come Safilo e Coca cola, è corretta perché dimostra attenzione verso i consumatori e rispetto verso gli acquirenti dei prodotti. Crediamo che nessuna azienda debba legarsi per pubblicità e sponsorizzazioni a soggetti pesantemente sanzionati per illeciti contro i consumatori, e le società debbano rescindere i contratti in essere quando si verificano scandali come quelle del pandoro Balocco, che portano a strascichi giudiziari importanti e ripercussioni sul fronte reputazionale''. Lo afferma il Codacons all'Adnkronos, che continua: ''Attendiamo ora di sapere cosa decideranno le altre aziende che hanno rapporti commerciali con la Ferragni, e se dimostreranno analoga attenzione verso gli utenti e i consumatori''.