Stand-up comedy, e ora qualcosa di completamente diverso

Stand-up comedy: e ora qualcosa di completamente diverso

Stand-up comedy: e ora qualcosa di completamente diverso


Ovvero di quando non si tratta solo di “moda”, ma un movimento comico-culturale ben preciso

Spiegare cosa sia la stand-up comedy non è semplice. Principalmente per due motivi: il primo è che è un insieme di generi, il secondo è che è un territorio minato dove per una definizione non azzeccata si può essere tacciati di eresia a vita. Il metodo più semplice sarebbe proprio quello di andare a vedere una serata e rendersi conto di prima persona di cosa si tratta, le parole descrittive spesso sono inutili e non rendono onore alle giuste sfumature.
Per usare un facile parallelismo italiano lo potremmo associare al “cabaret”, anche se la dose di satira è nettamente più elevata e il politically incorrect la fa da padrona. E il bello sta qua (e senza nulla togliere al cabaret più tradizionale). Se oramai la comicità in televisione ha raggiunto una saturazione da una parte, e un appiattimento totale dall’altra, con la stand-up comedy si vede risorgere il sole. Quanto meno si vede qualcosa di diverso, di sensato. Qualcosa che prenda una posizione, piaccia o meno. Intendiamoci, non è una prassi così nuova, dopotutto anche Paolo Rossi, Paolo Hendel e ancora di più il tanto vituperato Daniele Luttazzi, facevano queste cose già vent’anni fa, ma declinandole spesso in un’accezione più teatrale e costruita. La stand-up di impronta anglosassone è diretta. Non esiste la quarta parete che separa comedian dal pubblico, ma anzi, viene spesso preso ad esempio e coinvolto, senza però che lo spettacolo diventi un dialogo. Qualcosa si sta cominciando a muovere anche sulle tv italiane: Saverio Raimondo, uno dei maggiori esponenti della stand-up italiana, sono oramai anni che conduce CCN su Comedy Central (programma di impronta fortemente satirica) e sempre più frequenti sono le sue incursioni in trasmissioni di reti generaliste. Ma torniamo a ciò che è più importante della stand up: l’appuntamento. Ogni città ha i suoi ritrovi dove puntualmente, una volta a settimana, c’è una serata di questo genere. È come la serata a calcetto con gli amici, ma con qualche risata cinica in più. Milano e Roma la fanno da regine. Lo Sloan Square piuttosto che il Teatro Franco Parenti, nella città meneghina, sono sempre gremiti ogni giovedì sera [questo giovedì 9 novembre, ad esempio, si esibiranno altri tre comici al Parenti]. Inoltre, sempre a Milano, è nato da poco il primo Comedy Club, presieduto da Luca Ravenna e Giuseppe Sapienza, due comedian che si possono trovare spesso sulle scene dei locali stand up in Italia. È un bel rito, una serata diversa e di profondo intrattenimento. Un passatempo che sa un po’ di vintage, ma in compagnia di giovani. Provare per credere.


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