Strage in Texas, un diciottenne ha ucciso 21 persone in una scuola elementare di Uvalde, 19 sono bambini
25 maggio 2022, ore 10:02 , agg. alle 10:41
A sparare Salvador Ramos, 18 anni, ucciso poi dalla polizia. Ancora non è chiaro il suo movente. Alcuni giorni fa aveva pubblicato una foto dei due fucili che si era regalato per il compleanno. La vicenda ha riaperto il dibattito sulla diffusione delle armi negli Stati Uniti. "Sono stanco e arrabbiato", ha dichiarato il presidente americano Joe Biden in un discorso alla nazione
Gli Stati Uniti sono ripiombati nell’angoscia dopo la nuova strage, questa volta in una scuola elementare di Uvalde, una piccola cittadina del Texas. Le autorità locali stanno ancora cercando di ricostruire quanto avvenuto. Di certo c’è il nome del responsabile, Salvador Ramos, 18 anni, studente di un liceo della zona. E’ stato lui a uccidere 21 persone alla Robb elementary School. Tra le vittime ci sono 19 bambini e due maestre. Il giovane è stato poi freddato dalla polizia all’interno dell’edificio scolastico. Secondo una prima ricostruzione il giovane prima di recarsi a scuola aveva già sparato alla nonna che aveva cercato di fermarlo. La donna, colpita alla testa, ora è ricoverata in gravissime condizioni. Poco prima del massacro, sempre secondo le prime indagini, il ragazzo avrebbe avuto un incidente.
"Ho un segreto da rivelarti"
L’attenzione degli investigatori si concentra in queste ore sulla personalità del killer. Il giovane pare fosse una persona schiva, difficile. Salvador Ramos era indicato come uno studente con problemi. In alcuni casi avrebbe anche infastidito i suoi compagni ma non era mai stato segnalato alle autorità. Elementi utili alle indagini arrivano anche dai social. Negli ultimi giorni aveva pubblicato su Instagram le foto dei due fucili che si era regalato per il 18esimo compleanno. Proprio su Instagram, poche ore prima di compiere la strage, il ragazzo aveva inviato un messaggio criptico a una sconosciuta, in cui annunciava l’intenzione di rivelare un segreto. L’ultimo post alle 9,16, quattro ore prima della carneficina
"Sono arrabbiato e stanco"
Quello di Uvalde è il secondo peggior massacro in una scuola americana, dopo quello di Sandy Hook, nel 2012, in cui morirono 26 persone, e allunga la lista delle sparatorie di massa avvenute dall’inizio dell’anno, oltre 200. La vicenda ha riaperto il dibattito sulla diffusione di fucili e pistole negli Stati Uniti. In un messaggio alla nazione tenuto nella notte, il presidente americano Joe Biden è tornato a puntare il dito contro la lobby delle armi. “Sono arrabbiato e stanco. Noi dobbiamo agire. L’idea che un 18enne possa entrare in un negozio e comprare delle armi è semplicemente sbagliata. È arrivato il momento di agire. È arrivato il momento di dire a quelli che hanno ritardato o ostacolato la legge sulle armi che non dimenticheremo. Noi possiamo fare molto di più. Noi dobbiamo fare molto di più”, ha dichiarato il numero della Casa Bianca con al suo fianco la First lady Jill, vestita tutta di nero. Parole simili a quelle pronunciate da Barack Obama, presidente all’epoca della strage di Sandy Hook:” Io e Michelle siamo a fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati. Il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie. E' scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione".
Le parole del Papa
Della tragedia in Texas ha parlato anche Papa Francesco, al termine della consueta Udienza generale del mercoledì:"Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. E' tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi!".Impegniamoci tutti perche' tragedie cosi' non possano piu' accadere"