The Ramona Flowers, amore-odio social, il revival del Juno e Bristol.

The Ramona Flowers: amore-odio social, il revival del Juno e Bristol.

The Ramona Flowers: amore-odio social, il revival del Juno e Bristol.


In tour come supporter dei White Lies, la band inglese racconta l'ultimo lavoro "Part Time Spies"

Durante le tappe italiane con gli amici White Lies, Steve Bird e Dave Betts dei The Ramona Flowers ci raccontano il loro rapporto con i social media, la voglia di live e le loro influenze.

CHI: The Ramona Flowers, quintetto inglese formato dal londinese Steve Bird (voce), Sam James (chitarra), Wayne Jones (basso), Dave Betts (keyboards, guitar) e Ed Gallimore (batteria) tutti di Bristol. "Inizialmente facevo avanti e indietro tra Londra e Bristol con il treno, un viaggio di 90 minuti - ci racconta Steve- non era male però alla fine ho deciso di trasferirmi a Bristol dagli altri ed è diventato ovviamente più facile lavorare. Bristol è più piccola ma molto creativa, anche se amo Londra mi sono trovato bene, è più rilassante."

COSA:  Il loro ultimo album 'Part Time Spies', un trionfo di synth e new wave per raccontare il mondo nell'era dei social network: "C'è un rapporto di amore ed odio con i social network - racconta il cantante - e se per alcune cose sono un mezzo fantastico, per altre cose mi spaventa il fatto che tutto sia ormai documentato. Tutti sanno tutto degli altri e, come diciamo nel titolo, è come se ognuno, oltre al proprio lavoro, faccia anche la spia". Il disco è prodotto da Chris Zane, già a lavoro con gente come Friendly Fires, Bat For Lashes e Passion Pit: "Chris è  stato il miglior produttore che potessimo trovare in quel particolare momento della nostra carriera, ci ha guidato e aiutato ma lasciando che fossimo noi a capire che direzione prendere. Siamo stati fortunati".

DOVE:  Facebook / Twitter / Instagram oppure beccarli in giro come supporter dei White Lies, con i quali sono appena passati in Italia: "Gli show sono stati incredibili e i White Lies sono molto carini, ma ci eravamo già conosciuti in studio e questo ci ha aiutato. Il nostro ultimo album e il loro hanno alcune sonorità simili, quindi solitamente i loro fan apprezzano anche la nostra musica. In ogni caso The Ramona Flowers sperano di tornare al più presto come headliner in Italia e vogliono suonare il più possibile, sia al coperto che nei grandi spazi dei festival estivi: "Dal vivo abbiamo un approccio e un suono più rock che di certo non si perde all'aperto, non abbiamo preferenze per quanta riguarda le location, ci interessa solo suonare, anche nei grandi festival. Tempo fa abbiamo suonato a Reading e, anche se eravamo in scaletta nel pomeriggio e ci aspettavamo ci fossero poche persone, sotto il palco era pieno di gente pronta a scatenarsi. E' stato fantastico".

PERCHÉ: Per il loro suono a metà tra il classico synthpop ballabile e le atmosfere quasi cinematografiche, praticamente Moroder e Vangelis a braccetto con la vostra preferita band indierock. Il revival del sintetizzatore Juno (famoso synth Roland prepotentemente tornato di moda) non risparmia nemmeno loro: "La verità è che, pur essendo facile da usare, ha un suono fantastico; hanno anche creato una versione mini 'plug and play' veramente utile dal vivo". Ci dicono che tra le influenze maggiori hanno: "Prince e Peter Gabriel, che ascoltiamo da sempre, Radiohead, e soprattutto i francesi Phoenix." Ma inaspettatamente il frontman Steve Bird è un grandissimo fan di Ryan Adams. Per forza di cose un peso nella formazione della band l'ha avuto anche il cosiddetto Bristol sound che negli anni '90 ha visto nascere nella città britannica il trip-hop e i suoni di artisti come Massive Attack, Tricky, Portishead e Roni Size: "Siamo cresciuti con quel sound ed era davvero cool - racconta il tastierista Dave Betts - è qualcosa che fa parte di te".

#SpotON Tracks:  ' Skies Turn Gold', 'Dirty World, 'Sharks' e 'Run Like Lola' .


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