Ucraini, Mosca annuncia nuovi corridoi umanitari per permettere ai civili di lasciare le città
08 marzo 2022, ore 07:42 , agg. alle 08:01
Fino a questo momento le tregue annunciate sono state violate e le bombe hanno continuato a colpire la popolazione civile, tra le accuse reciproche di russi e ucraini. Intanto le forze di Kiev hanno annunciato l'uccisione di un generale di Mosca. Oggi previsto il tentativo di mediazione di Francia, Germania e Cina
Ancora una volta in Ucraina si cerca di far tacere le armi per permettere ai civili di lasciare le città e mettersi in salvo dai bombardamenti russi, a 13 giorni dall’inizio dell’offensiva. Dalle 9 di questa mattina, le 8 in Italia, sono previsti nuovi corridoi umanitari a Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. Lo ha annunciato il ministero della difesa di Mosca, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass. Fino a questo momento le tregue temporanee non hanno retto e le bombe hanno continuato a colpire la popolazione civile, ormai allo stremo. Ieri erano stati annunciati 6 percorsi sicuri: uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale). Da subito Kiev aveva denunciato le violazioni: “la Russia ha sabotato l'apertura dei corridoi umanitari per l'evacuazione della popolazione civile. Continua a bombardare Kiev, Mariupol, Volnovakha, Sumy, Mykolaiv, Kharkiv e altre citta', Paesi e villaggi", ha fatto sapere il ministero degli Esteri. “C'è stato un accordo sui corridoi umanitari. Ha funzionato? Al loro posto hanno funzionato i carri armati russi, i Grad russi, le mine russe", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video postato sui social nella notte. Da parte sua il Cremlino ha attribuito le responsabilità ai nazionalisti ucraini e per le prossime ore ha assicurato una canale di comunicazione con il governo di Kiev per cercare far rispettare la tregua.
"Resto a Kiev"
Nel frattempo le truppe russe continuano le manovre di avvicinamento a Kiev. I carri armati sono ormai a circa 20 km dal centro e si preparano al lungo assedio della città. Nelle scorse ore le forze ucraine hanno annunciato l’abbattimento di due caccia russi. "Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova, senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel video postato nelle ultime ore, in cui si riprende negli uffici della presidenza.
La situazione
Sul campo, nelle ultime ore, si sono registrati pochi spostamenti di truppe russe, anche se non sono mancati i combattimenti. Nella notte sono state segnalate alcune forti esplosioni nei pressi del porto di Odessa, mentre i servizi segreti ucraini hanno annunciato di aver ucciso un comandante russo a Kharkiv: si tratta del generale Vitaly Gerasimov, 45 anni, vicecomandante della 41/a Armata russa, decorato per le operazioni nella seconda guerra cecena, in Siria e in Crimea nel 2014. Se la notizia verrà confermata , sarà il secondo generale russo ucciso dagli ucraini in una settimana. Alcuni giorni fa, infatti, gli stessi media russi avevano confermato l'uccisione del vicecomandante delle operazioni, il generale Andrei Sukhovetsky, anche lui vicecomandante della 41/ma Armata. Intanto, è drammatico il bilancio di un attacco aereo di Mosca contro la città di Sumy: dieci persone sono morte la scorsa notte. Secondo quanto rivelato dal capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, tra le vittime ci sarebbe anche un numero imprecisato di bambini.
I tentativi di mediazione
In attesa del quarto round di colloqui fra i delegati russi e ucraini, si attende per giovedì l'incontro ad Antalya, il primo dall'inizio della guerra, fra i due ministri degli esteri nemici, il russo Serghei Lavrov e l'ucraino Dmytro Kuleba. A provare la mediazione, stavolta, sarà il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. In giornata, invece, il presidente Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz incontreranno in un vertice in videoconferenza il leader cinese Xi Jinping. Si spera che il governo di Pechino, il più importante alleato di Mosca, riesca a convincere il presidente Putin a far tacere le armi.