Alessandra Todde, viceministra per lo sviluppo economico del Movimento 5 Stelle, a RTL 102.5: “Ho assistito al balletto di Calenda con il PD e devo dire che si è stati capaci di cambiare le posizioni in una settimana"

Alessandra Todde, viceministra per lo sviluppo economico del Movimento 5 Stelle, a RTL 102.5: “Ho assistito al balletto di Calenda con il PD e devo dire che si è stati capaci di cambiare le posizioni in una settimana"

Alessandra Todde, viceministra per lo sviluppo economico del Movimento 5 Stelle, a RTL 102.5: “Ho assistito al balletto di Calenda con il PD e devo dire che si è stati capaci di cambiare le posizioni in una settimana"


Alessandra Todde, viceministra per lo sviluppo economico del Movimento 5 Stelle, è stata ospite questa mattina in Non Stop News con Barbara Sala, Massimo Lo Nigro e Luigi Santarelli

AUMENTO PREZZI DEL GAS

La situazione è delicata e grave, quindi il fatto che gli stoccaggi siano pieni e che durino fino a febbraio è un tema. Ci sono intere filiere che usano i forni che possono essere accesi solo tramite il gas, rendere disponibile questa risorsa a queste filiere che lo devono utilizzare indica che bisogna pensare ad altri strumenti. Una serie di misure per fare in modo di bruciare meno gas devono essere necessarie e portate avanti. Questo deve essere fatto con pianificazione e sarà un tema da affrontare”.
I rigassificatori. La posizione del M5S. “Il tema della rigassificazione si è posto all’attenzione per un motivo semplice: abbiamo ricevuto per anni il gas dalla Russia che sta diminuendo i flussi e quindi è necessario importare il gas da altre fonti. Noi in Italia abbiamo tre rigassificatori che non sono sufficienti a soddisfare la domanda nazionale. Si è scelta la strada delle navi rigassificatrici perché sono molto più veloci da mettere in atto rispetto a un deposito che ha dei percorsi anche autorizzativi molto più lunghi. Dove mettere le navi è importante ed è importante perché è una discussione seria con i territori in maniera tale che non siano imposte ma che siano accettate, non solo per interesse nazionale ma che si comprenda quanto sia importante anche per i distretti industriali locali. Secondo me convincere passa sempre attraverso la corretta informazione. Quello che è successo in passato è che spesso si sono imposte delle infrastrutture senza informare la popolazione e senza fargli capire quali sarebbero stati i benefici. Chiaro che se un territorio deve essere semplicemente sfruttato per un’infrastruttura e poi abbandonato a sé stesso, capisco il malessere dei cittadini”.

LE BOLLETTE TRIPLICATE

Ci sono ovviamente due direttrici, tra cui quella immediata che deve fare in modo che le misure messe in piedi dal governo vengano attuate il più velocemente possibile. Nel primo decreto aiuti il governo aveva stanziato delle quantità energetiche di gas da rendere disponibili alle grosse industrie a dei prezzi calmierati, la situazione di quei decreti è vitale per permettere a queste filiere di sopravvivere e poter accedere con dei prezzi che possano consentirgli di continuare la produzione. Per le famiglie sono stati previsti una serie di aiuti per quanto riguarda la bolletta e devono essere portati avanti. Non possiamo continuare a produrre energia elettrica come facevamo in passato, che tra l’altro l’Italia non produce ma importa”.
Quanto ci vuole per cambiare questo modo di produrre energia? “La cosa importante è investire nella riqualificazione urbana. Il tema del superbonus era inteso nel fatto di poter far infrastrutturare il patrimonio urbano con l’accesso al fatto di poter utilizzare un pezzo di energia che fosse autoprodotta. La cosa da fare è migliorare la velocità. L’autoproduzione è un tema che deve essere affrontato e che è anche un modo semplice per poter abbattere i costi in maniera strutturale. Bisogna incentivare le famiglie ad autoprodurre l’intervento strutturale. Sugli extraprofitti voglio dire una cosa: l’acconto che dovevamo riscuotere era di quattro miliardi e ne è arrivato uno solo. È importantissimo fare in modo che ci possa essere ridistribuzione di questi extraprofitti e trovare meccanismi per ridistribuire una parte di questi ricavi per la situazione emergenziale in cui siamo in questo momento”.
Le dinamiche in Adriatico. “Bisogna anche smetterla di alimentare falsi miti, mi riferisco alle trivellazioni e alle risorse naturali del nostro Paese che sono limitate, così come le concessioni. Motivo per cui le concessioni si erano fermate, oltre al salvaguardare l’ambiente, era anche un tema di convenienza. Il tema sostanziale è che il nostro Paese non ha risorse fossili, comunque non ne ha a sufficienza per garantire indipendenza energetica, quindi dobbiamo lavorare con le risorse che abbiamo”.

IL MEETING DI RIMINI

Il leader del M5S è stato escluso. “Il fatto che sia stata l’unica voce che non è stata ascoltata, non soltanto il presidente Conte ma nessun esponente del M5S è stato invitato fa un po’ di tristezza nelle misure in cui si preferisce l’autoreferenzialità del confronto piuttosto che il pluralismo dei confronti. Siamo una voce scomoda e spesso portiamo temi distanti da certi contesti che premiano più il fatto di potersi confrontare sul potere e non su quello che interessa veramente alla gente”.

IL PROGRAMMA DEL M5S

In ogni singola pagina del programma del M5S c’è scritto in piccolo “capo della forza politica Giuseppe Conte”. I sondaggi danno il 10%. “Credo che la trasformazione che il M5S ha attraversato è anche merito di Giuseppe Conte, anzi soprattutto. Credo che ciò che valga in una forza politica è il progetto, poi il fatto che ci sia un leader politico particolarmente efficace nell’incarnare il passaggio di una forza politica è importantissimo, quello che conta è il progetto del M5S. Il merito enorme che do a Conte è il fatto di aver introdotto una grandissima democrazia all’interno del M5S. Noi avevamo un leader politico che di fatto aveva tutta la possibilità di decidere in maniera autonoma. Sto parlando di Luigi Di Maio, quando era capo politico il regolamento del M5S gli dava le possibilità di prendere decisioni in assoluta autonomia, in questo invece c’è uno statuto preciso, organi politici precisi, una democrazia interna che sta portando vantaggi e benefici”.
Nel programma c’è scritto “solida collocazione dell’Italia nell’alleanza atlantica e nell’Unione Europea ma con un atteggiamento proattivo e non fideistico”. Cosa vuol dire? “La nostra collazione euroatlantica è nello statuto, lo dico per chiarezza e per il dibattito che c’è stato rispetto alla posizione del M5S. Chiaro che noi siamo una forza politica che è in Italia e in Europa e quindi si pone in una posizione di discussione. Voglio ricordare che all’interno della NATO c’è la Turchia, che rappresenta i suoi interessi però fa pur sempre parte della NATO. Abbiamo chiesto più discussione parlamentare, è importantissimo che i nostri interessi vengano discussi e che siano portati non semplicemente accettando posizioni altrui. Il fatto di essere propositivi deve essere un valore aggiunto e non deve essere utilizzato per mettere in discussione una posizione che è solidissima”.

IL TERZO POLO

La cosa che vedo è intanto anche l’incoerenza delle posizioni. Ho assistito al balletto di Calenda con il PD e devo dire che si è stati capaci di cambiare le posizioni in una settimana. Credo che ciò che conta è la chiarezza nei programmi. Noi stiamo portando un programma progressista, sociale, i temi li abbiamo anticipati al presidente Draghi e li abbiamo ribaditi in queste settimane. A me fa piacere poter dire che noi siamo la forza politica che ha realizzato l’80% delle proposte che abbiamo portato all’interno delle nostre battaglie politiche. Quello che interessa ai cittadini è la credibilità di una forza politica e il fatto che si parli di temi che vengano realizzati”.



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