Allarme povertà infantile in Europa, a 20 milioni di bimbi manca l'essenziale, secondo Save the Children

Allarme povertà infantile in Europa, a 20 milioni di bimbi  manca l'essenziale,  secondo Save the Children

Allarme povertà infantile in Europa, a 20 milioni di bimbi manca l'essenziale, secondo Save the Children


Il rapporto "Garantire il futuro dei bambini" sarà presentato oggi online, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando; in Italia nel 2020 i bambini poveri sono stati 200 mila in più rispetto al 2019

In Europa sono quasi 20 milioni i bambini che crescono in povertà: lo rivela Save the Children in uno studio messo a punto in 14 Paesi europei, dentro e fuori l'Unione. 

Bambini poveri nel Continente più ricco

E' una realtà che stride con la ricchezza pro-capite dei cittadini europei e con il fatto che il vecchio Continente sia una delle aree del mondo con meno diseguaglianze, eppure, in questo periodo, i bambini di tutti gli Stati europei stanno affrontando livelli di povertà inaccettabili, nessun Paese escluso. Il rapporto "Garantire il futuro dei bambini - Come porre fine alla povertà minorile e all'esclusione sociale in Europa" che prende in esame 14 Paesi in Europa, di cui 9 UE e 5 extra UE, fa luce anche sulla situazione in Italia, dove le stime mostrano che nel 2020 i bambini in povertà assoluta sono stati 200.000 in più rispetto all'anno precedente. Tra i Paesi dell'Unione europea, in Germania 1 bambino su 4 cresce a rischio di povertà, mentre in Spagna e in Romania, un bambino su tre vive al di sotto della soglia di povertà. Nei Paesi dei Balcani occidentali, dove i tassi di povertà minorile già negli anni precedenti variavano dal 49,4% in Albania al 30,6% in Bosnia-Erzegovina e al 20,7% in Kosovo, la situazione è ancora più grave. Secondo il rapporto di Save the Children, i bambini più vulnerabili e più colpiti dalla povertà sono coloro che crescono in famiglie numerose o monoparentali, i bambini con un background migratorio, con disabilità, appartenenti a minoranze etniche e quelli che vivono nelle aree rurali o più svantaggiate.

Save the Children chiede all'Ue impegno e misure concrete

L'Ue si è impegnata a far uscire dalla povertà almeno 5 milioni di bambini entro il 2030 e ha stanziato 88 miliardi di euro per il 2021-2027 per affrontare, tra le altre sfide prioritarie, anche la povertà minorile. Ora i governi devono agire. Entro marzo 2022 i Paesi membri devono definire dei piani d'azione per implementare la Garanzia europea per l'infanzia, il principale programma europeo per contrastare la povertà minorile e l’esclusione sociale. “In questo momento critico, Save the Children si augura che i dati raccolti nel rapporto possano influenzare i piani d'azione della Garanzia europea per l'infanzia in modo che non siano solamente una risposta immediata alla crisi, ma possano garantire riforme sostenibili per fornire un futuro migliore per le generazioni di bambini di oggi e di domani in modo efficacedichiarato Anita Bay Bundegaard, direttrice di Save the Children Europa. Per migliorare la situazione dei bambini che vivono in condizioni di povertà ed esclusione sociale in Europa, Save the Children chiede ai governi di: adottare un approccio olistico per affrontare la povertà minorile; di includere adeguate misure di riduzione della povertà minorile nei piani d'azione nazionali della Garanzia europea dell'infanzia; nei suddetti piani promuovere e specificare in modo trasparente l'allocazione delle risorse per affrontare la povertà minorile; fissare obiettivi nazionali ambiziosi per la riduzione della povertà minorile, con l'obiettivo di superare l'obiettivo dell'UE di far uscire 5 milioni di bambini dalla povertà entro il 2030; infine, di garantire la sostenibilità delle riforme, assicurando che le risorse finanziarie continuino a finanziare i servizi nel lungo periodo. 


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