Australia, clamorosa decisione a Melbourne, Djokovic vince il ricorso contro il governo, potrà restare per gli Open

Australia, clamorosa decisione a Melbourne, Djokovic vince il ricorso contro il governo, potrà restare per gli Open

Australia, clamorosa decisione a Melbourne, Djokovic vince il ricorso contro il governo, potrà restare per gli Open


Il verdetto è arrivato dopo un'udienza durata 7 ore. Secondo il giudice, al tennista sarebbe stato impedito in modo irragionevole di provare le sue ragioni. Il ministro dell'immigrazione potrà decidere comunque di rifiutare l'ingresso nel Paese.

Per usare termini sportivi, Nole Djokovic ha vinto il suo primo set contro il governo australiano, ma il match non è ancora finito. Con un verdetto clamoroso, il tribunale di Melbourne ha accolto infatti le istanze dei legali del tennista, annullando la decisione di cancellare il suo visto e autorizzandolo a restare nel Paese per disputare gli Australian open, al via il prossimo 17 gennaio. Secondo il giudice, Anthony Kelly, al serbo, in modo irragionevole, non sarebbe stato concesso abbastanza tempo per produrre prove sufficienti a dimostrare le sue ragioni. Contestualmente la Corte ha dato anche disposizioni perché Djokovic venisse rilasciato dal Park hotel per immigrati, dove era bloccato ormai da giorni, e perché gli fosse restituito il Passaporto. A questo punto, il ministro dell'Immigrazione, Alex Hawke, dovrà decidere se usare comunque i suoi poteri per cancellare il permesso di entrare nel Paese. Un eventuale provvedimento in questo senso potrebbe impedire al Numero 1 del tennis mondiale di tornare in Australia per i prossimi 3 anni.


L'udienza 

L’udienza on line di fronte alla Federal Circuit e Family Court di Melbourne è durata circa 7 ore, dopo esser partita in ritardo per problemi di connessione. Il legale di Djokovic ha confermato la linea difensiva che puntava sul corretto rilascio del visto sulla base dell’esenzione vaccinale ottenuta dal tennista per aver contratto il coronavirus lo scorso 16 dicembre. Per l'avvocato Nick Wood, “le linee guida australiane sull'immunizzazione prevedono la possibilità di rinviare la vaccinazione di sei mesi per le persone che abbiano ricevuto una diagnosi di positività al Sars-Cov-2". Una posizione contrastata invece dalla difesa del governo di Canberra, secondo cui la precedente positività non sarebbe una giustificazione valida per ottenere un esenzione vaccinale e comunque il campione non avrebbe presentato sufficienti prove a sostegno della sua richiesta. La tesi dell’esecutivo australiano però non ha convinto il giudice: “non comprendo cos'altro quest'uomo avrebbe potuto fare”, ha dichiarato Anthony Kelly nel corso dell’udienza.


"Vogliono ancora  bloccare Novak"

La sentenza di Melbourne è stata accolta con grande entusiasmo dai sostenitori di Djokovic. Circa cento persone hanno atteso il verdetto fuori dal tribunale, facendo esplodere la propria gioia una volta conosciuta la decisione del giudice. La partita però non è ancora chiusa: secondo il fratello di Novak, Djordje Djokovic , le autorita' australiane sarebbero orientate a impugnare la decisione del giudice e a ribadire il divieto di ingresso nel Paese per il campione serbo. "Le ultime informazioni dicono che lo vogliono bloccare. Attualmente ci stiamo consultando con gli avvocati. E' stata una grande sconfitta per le autorità australiane, e per questo accusano il colpo”.



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