Britney Spears festeggia, dopo 13 anni si riprende la sua vita: il padre Jamie non sarà più il suo tutore legale

Britney Spears festeggia, dopo 13 anni si riprende la sua vita: il padre Jamie non sarà più il suo tutore legale

Britney Spears festeggia, dopo 13 anni si riprende la sua vita: il padre Jamie non sarà più il suo tutore legale


Lo ha deciso un giudice della Corte Superiore di Los Angeles; un revisore dei conti è stato nominato suo tutore temporaneo, ma la popstar mira a liberarsi del tutto dalla custodia legale

Dopo una lunga querelle giudiziaria e umana, per Britney Spears è arrivato il giorno della riconquista della ‘libertà’: da oggi il padre Jamie non esercita più la tutela legale sui beni della popstar.

Verdetto atteso a lungo

Lo ha deciso la giudice della Superior Court di Los Angeles, Brenda Penny, che ha nominato il revisore dei conti John Zabel come tutore temporaneo del patrimonio di Britney. La cantante non ha partecipato personalmente. La prossima udienza per valutare la richiesta della Spears di essere interamente liberata dalla custodia legale sulle sue azioni e' stata fissata per il 12 novembre. Britney Spears era sotto custodia legale del padre dal 2008, un anno dopo, cioè, che la cantante aveva toccato il punto più alto della sua crisi, cominciata nei primi anni del 2000. Più volte, in questo periodo,  la popstar era finita in clinica per disintossicarsi, aveva dato in escandescenze in pubblico, inoltre aveva perso l'affidamento dei due figli. Tutte vicende che avevano motivato la nomina a tutore legale del padre James. Una custodia imposta dal tribunale che, però, negli anni, a dire della cantante, era diventata sempre più pervasiva e dittatoriale, tanto da spingerla a ribellarsi e a intraprendere una lunga battaglia legale, oggi culminata con questo importante risultato a suo favore.


A settembre il padre accettò di farsi da parte

Lo scorso 8 settembre, si era già registrata una svolta: il padre aveva presentato una richiesta per mettere fine alla custodia legale degli asset della figlia, dichiarando di volere il meglio per lei: “Se Britney vuole mettere fine alla custodia" del padre e "ritiene di poter gestire la sua vita allora è giusto che abbia una chance", aveva scritto l’uomo, nella documentazione allegata alla richiesta presentata in tribunale; nel mese di giugno, quindi qualche mese prima, nel corso di una drammatica udienza, la cantante, intervenendo per telefono, aveva denunciato "abusi" nel modo in cui il padre aveva esercitato il suo potere su di lei, controllandola anche con delle microspie in camera da letto. Alle accuse Jamie Spears aveva replicato di avere l'intenzione di farsi da parte, ma solo "al momento opportuno" e "dopo una transizione ordinata", che,  tradotto in altre parole, significava una buonuscita di due milioni di dollari.    Condizioni "inappropriate e inaccettabili", aveva detto il legale della popstar che aveva parlato di un’ “estorsione".

 Esulta il "popolo di Britney


I fan del movimento #FreeBritney sono soddisfatti e gridano la loro gioia per la sentenza della Corte di Los Angeles:  nell'imminenza del verdetto, erano tornati oggi in piazza da Londra a Los Angeles per chiedere ancora una volta la liberazione della loro "principessa".


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