Caterina Caselli presenta a RTL 102.5 “Paolo Conte alla Scala, Il Maestro è nell’anima”: «Alcuni mesi fa ho rivisto Paolo Conte in concerto e ho pensato che a un artista così completo la Scala dovrebbe aprire le porte. È stato un concerto assolutamente indimenticabile»

Caterina Caselli presenta a RTL 102.5 “Paolo Conte alla Scala, Il Maestro è nell’anima”: «Alcuni mesi fa ho rivisto Paolo Conte in concerto e ho pensato che a un artista così completo la Scala dovrebbe aprire le porte. È stato un concerto assolutamen
04 dicembre 2023, ore 19:00
Il film documentario sullo storico concerto di Paolo Conte alla Scala di Milano del febbraio 2023 sarà al cinema il 4, 5 e 6 dicembre. RTL 102.5 è la radio ufficiale!
Nato grazie all'idea di Caterina Caselli, diretto da Giorgio Testi e prodotto da Sugar Play, il film documentario "Paolo Conte alla Scala, Il Maestro è nell’anima" è ora in proiezione nei cinema dal 4 al 6 dicembre. Quest'opera rivive il memorabile concerto di Paolo Conte del 19 febbraio 2023 al Teatro alla Scala di Milano, offrendo uno sguardo privilegiato e intimo dietro le quinte delle prove e dello spettacolo.
«Il concerto è stato memorabile, assolutamente indimenticabile. Da quell'evento è nato un disco, e oggi, domani e dopodomani, in 270 sale in tutta Italia, sarà proiettato il film di Paolo Conte. Consentirà anche a coloro che non sono mai entrati alla Scala di Milano di vivere l'esperienza completa e di vedere questo geniale musicista nella sua performance più completa. È un'esperienza che abbiamo vissuto in prima persona e che ancora oggi, riascoltando il disco, mi riporta alla mente tanti momenti di quella serata meravigliosa», racconta Caterina Caselli a RTL 102.5.
Nel febbraio del 2023 il Teatro alla Scala di Milano, da 250 anni Tempio dell’opera, della musica classica e del balletto, si è aperto per la prima volta alla canzone popolare e lo ha fatto con il più nobile e il più autenticamente popolare tra gli autori di canzoni in lingua italiana, il più artista e il più artigiano, il più letterario e il più musicista, il più classico e il più all’avanguardia: Paolo Conte. «Non è stato facile ottenere la Scala di Milano, ma era un pensiero che coltivavo da tanto tempo, addirittura dal '68 quando, passando per piazza dalla Scala con Celine Dion, le dissi: "Guarda, questa è la Scala. Ti piacerebbe cantare qui?" e lei rispose: "It's a dream"», spiega Caterina Caselli. «Da allora è passato molto tempo, ho visto Paolo Conte in concerto all'Arcimboldi e ho pensato: "Deve essere lui", un musicista, poeta, disegnatore meravigliosamente talentuoso. Un artista così completo che la Scala dovrebbe aprirgli le porte. Grazie anche al sovrintendente e Direttore artistico del Teatro alla Scala di Milano, Dominique Meyer, e al Ministero della Cultura, tutto ciò è stato reso possibile. È stato un momento condiviso in un certo senso», continua. «Ho conosciuto Paolo Conte nel '68, quando avevo sentito una canzone, "Insieme a te non ci sto più", che mi aveva conquistato. I discografici dicevano che era troppo ‘alta’, che io ero troppo popolare e avrei dovuto scegliere per qualcosa di più commerciale. Tuttavia, ero innamorata di quella canzone, e alla fine mi sono trovata in sala di registrazione con Paolo Conte, che ho trovato molto affascinante anche nel suo modo di presentarsi. Poi, nel corso degli anni, ho avuto l'opportunità di lavorare con lui e Renzo Fantini, il suo manager. La mia conoscenza di lui è diventata sempre più definita e mi ha attratto sempre di più. I suoi testi sono poesie assolute, e anche quella sera alla Scala, riascoltando quelle canzoni, sembrano scritte un'ora fa, senza rughe», aggiunge.
In contrasto con l'atmosfera predominante della dimensione musicale e delle immagini dalla Scala, un'intervista condotta nello studio legale della famiglia Conte ad Asti, realizzata il giorno successivo al concerto, traccia la carriera di Paolo Conte attraverso la narrazione della sua musica, esplorandola dal suo punto di vista. «Nel film c'è anche il lato nascosto della Scala, i camerini, c’è un momento di grande intimità. Anche ciò che Paolo dice, raccontando cose che non conoscevamo. Dice cose importanti su come arriva a scrivere i testi e la musica, è affascinante», conclude.