Come riuscire a riposare al meglio al tempo del Covid-19? Molti soffrono di insonnia

Come riuscire a riposare al meglio al tempo del Covid-19? Molti soffrono di insonnia

Come riuscire a riposare al meglio al tempo del Covid-19? Molti soffrono di insonnia


Secondo gli esperti, dormire bene è importantissimo per il benessere psico-fisico

Dormire bene è importante. Anzi, fondamentale. Medici, terapeuti ed esperti del benessere ce lo ripetono da anni ma, la differenza tra una giornata impegnativa vissuta con una buona notte di sonno alle spalle o, diversamente, dopo una notte insonne, è qualcosa che tutti noi, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo testato sulla nostra pelle. Che le giuste ore di sonno possano fare la differenza è ormai chiaro a tutti, così come che riuscire a dormire bene, specie di questi tempi, non è impresa facile. Questo perché non basta un semplice calcolo di ore passate a riposare, che tra l’altro non può essere lo stesso per ognuno di noi: bisogna anche considerare la qualità del sonno.


Dormire è fondamentale

Quante volte, presi dalla miriade di cose da fare abbiamo pensato “Dormire? Che perdita di tempo!”. Niente di più sbagliato; il benessere generale del nostro organismo passa anche attraverso il sonno. Proviamo a pensare al funzionamento di uno smartphone o di un computer: sarebbe impensabile sperare che possano avere vita lunga se non li spegnessimo mai. Allo stesso modo anche noi abbiamo bisogno di un periodo di riposo durante il quale la nostra mente rielabora quanto accaduto durante la giornata e il nostro organismo filtra ed elimina le sostanze tossiche.


Quante ore dovremmo dormire per sentirci bene?

Da sempre medici ed esperti hanno cercato di rispondere a questa domanda apparentemente banale. E se per anni ci siamo sentiti ripetere che la risposta esatta è “8 ore”, oggi sappiamo che non è così. Studi più recenti hanno infatti dimostrato che non esiste un dato unico, valido per tutti. Questo perché a determinare il numero di ore necessario a ciascuno è il dispendio energetico quotidiano che contribuisce a definire il nostro, personalissimo, “bioritmo”, responsabile di dettare la regola giusta per ognuno di noi. Esiste però una soglia di ore sotto la quale non bisognerebbe mai scendere e che varia a seconda dell’età. Così, se un adulto ha bisogno di 7-9 ore di sonno per stare bene, a un adolescente serviranno 9-11 ore, mentre diverso è il discorso valido per neonati e bambini, che dovrebbero riposare almeno 14 ore per notte. Dormire meno rispetto a questi standard è considerato nocivo, in particolare la mancanza di sonno rende suscettibili e incapaci di concentrarsi. Allo stesso modo, dormire troppo è ugualmente dannoso, perché ci espone a rischi maggiori per quanto riguarda diabete, sovrappeso e malattie cardiovascolari. I disturbi del sonno sono, dunque, responsabili di una serie di patologie che peggiorano notevolmente la qualità della nostra vita e, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste problematiche, purtroppo molto diffuse, la World Association of Sleep Medicine ha deciso nel 2008, di dedicare una giornata all’importanza del buon riposo che celebriamo, da allora, ogni secondo venerdì del mese di marzo.


Un sonno regolare per un futuro in salute

Questo lo slogan della Giornata Mondiale del Sonno 2021, in cui si è scelto, non a caso, di focalizzare l’attenzione proprio sulla stretta correlazione tra sonno e salute, sia sul piano fisico sia su quello emotivo. Stile di vita sbagliato, ansia e stress sono i principali responsabili dei cosiddetti “disturbi del sonno”, che coinvolgono ormai un gran numero di persone in tutto il mondo. In Italia il dato interessava il 40% della popolazione prima della pandemia ma, proprio il Covid-19 ha causato un notevole incremento di casi di mal riposo. La paura del virus, l’incertezza sul futuro lavorativo e le preoccupazioni economiche, unite a ritmi di vita completamente sballati a causa del lockdown, stanno infatti togliendo da mesi il sonno agli italiani. E senza la necessità di puntare la sveglia il giorno dopo perché tanto non si lavora o, nel caso di più giovani, non si deve andare a scuola, si tende a ritardare l’appuntamento con Morfeo, magari per rimanere davanti alla tv fino a notte fonda a vedere l’ennesima puntata di una serie televisiva.


Italiani a caccia del rimedio miracoloso

Difficoltà ad addormentarsi, poche o troppe ore passate a dormire, riposo frammentato, apnee notturne, risvegli improvvisi, sono solo alcuni di quelli che vengono definiti “disturbi del sonno”, amplificati non solo da un cattivo stile di vita che ci porta a non avere orari fissi, ma anche dalla presenza invadente e continua delle nuove tecnologie: in tanti, infatti, non resistono al richiamo di un giro sui social network o di una chiacchierata su Whatsapp, proprio prima di andare a dormire, nonostante sia risaputo che la luce blu di smartphone, tablet e compagnia bella è quanto di peggio possa esserci per favorire il sonno. Insieme ai problemi d’insonnia, è cresciuta anche la caccia al rimedio miracoloso: tantissimi italiani ogni giorno ricercano in tisane e pillole la soluzione giusta per riposare in modo soddisfacente. Dalla classica melatonina, presente in numerosi farmaci da banco, fino ai più pesanti ansiolitici, il mercato dedicato a chi dorme male ultimamente è cresciuto vertiginosamente e in modo preoccupante: dall’avvento della pandemia ha superato anche la spesa per l’attività fisica, passata decisamente in secondo piano a un anno dal primo lockdown nazionale.


Come ritornare o cominciare a dormire bene?

Innanzitutto bisogna bandire lo stress. Cosa più facile a dirsi che a farsi certo, ma, se vogliamo riuscire a dormire bene, dobbiamo evitare di pensare a tutto ciò che è fonte di ansia a ridosso dell’ora della buonanotte. Per riuscire in questa impresa, un buon libro o un po’ di musica rilassante prima di andare a dormire potrebbero essere un vero e proprio toccasana. Ci sono poi consigli banali ma sempre validi come evitare di cenare troppo tardi o di consumare cibi eccessivamente calorici di sera, bandire smartphone, tablet e pc dalla camera da letto o, perché no, provare ad avvicinarsi a sport che favoriscono il rilassamento come lo yoga ad esempio, ma mai a sera inoltrata; rischieremmo infatti di ottenere l’effetto opposto, mandando in fumo tutti i nostri sforzi.


Un semplice test

Se poi vi state chiedendo di quante ore di riposo avete realmente bisogno, provate a fare questo piccolo test. Per tre giorni di fila andate a letto all’ora in cui vi sentite stanchi senza puntare alcuna sveglia. Segnate di volta in volta quante ore avete dormito. Sommate il risultato finale e dividete per tre. Otterrete così il numero di ore esatto di cui avete naturalmente bisogno per sentirvi bene il giorno dopo. 

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