Coronavirus, rallenta la curva dei contagi e si guarda al Natale, nella speranza di salvare le feste e i cenoni in famiglia

Coronavirus, rallenta la curva dei contagi e si guarda al Natale, nella speranza di salvare le feste e i cenoni in famiglia

Coronavirus, rallenta la curva dei contagi e si guarda al Natale, nella speranza di salvare le feste e i cenoni in famiglia


I dati incoraggianti del ministero della salute sull’andamento dell’epidemia lasciano la speranza che il Natale si possa festeggiare con parenti e amici, per avere un quadro preciso bisognerà attendere la scadenza dell’ultimo dpcm, il prossimo 3 dicembre, intanto oggi sono scattate le nuove restrizioni in Toscana e Campania, inserite in zona rossa, in fascia arancione Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche

A poco meno di un mese e mezzo dal Natale, le città si preparano alle festività. Normalmente gli addobbi e le luminarie avrebbero annunciato l’arrivo del periodo più atteso dai commercianti, quello dello shopping sfrenato per i regali a parenti e amici. Mai come quest’anno, però, tutto resta sospeso, con regioni che passano in fasce di rischio superiori e in attesa che i dati del ministero della salute ci permettano di fare programmi. Tutto dipenderà da come andrà l’epidemia e per il momento il governo sembra puntare al massimo rigore: “Vedremo dopo la scadenza dell'ultimo Dpcm, il 3 dicembre” - dice il ministro per gli affari regionali, Francesco Bocciala priorità è mettere in sicurezza sul piano sanitario il Paese”. Sostanzialmente sulla stessa linea il vice ministro per la salute, Pierpaolo Sileri che parla di un “Natale in emergenza” e anche se i dati sull’epidemia sono confortanti, chiede tempo per affermare che il picco dei casi sia stato raggiunto. Gli occhi sono puntati sull’indice Rt, che indica l’andamento del contagio: ieri ha toccato il valore di 1,43. “C'e' una decelerazione che ovviamente andrà confermata, e questo deve essere motivante per andare avanti nella linea adottata con le misure stringenti prese” ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, che però ha gelato un po’ tutti sul Natale, affermando in sostanza che gli italiani dovranno scordarsi di partecipare a cenoni e feste natalizie, almeno come erano abituati a fare fino a questo momento.

Toscana e Campania entrano ufficialmente in zona rossa 

Da mezzanotte sono scattate le nuove restrizioni per le regioni che passano in una zona di rischio contagio più alta: Toscana e Campania si aggiungono alla fascia rossa con Calabria Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta. Dunque si aggiungeranno nuovi divieti a quelli già in vigore per la zona arancione: divieti di spostamenti tra comuni, salvo che per motivi di lavoro, di salute o di necessità; bar e ristoranti resteranno chiusi ma sarà consentito l’asporto fino alle 22, mentre non ci saranno limiti d’orario per la consegna a domicilio; negozi chiusi salvo gli alimentari, i supermercati e quelli per la vendita di beni di prima necessità, oltre a tabaccherie, barbieri e lavanderie; didattica a distanza per gli studenti dalla seconda media fino alla quinta delle scuole superiori. In zona arancione, invece, vengono inserite Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. 

Le nuove misure adottate dal governo hanno suscitato il malumore di alcuni presidenti di regione. Alle critiche del campano Vincenzo De Luca, ieri si sono aggiunte quelle del governatore toscano, Eugenio Giani: “Sono stati presi a riferimento dati fra il 2 e l'8 novembre, momento in cui il virus stava effettivamente crescendo, ma questa settimana il tasso di contagio era sceso” ha dichiarato, assicurando comunque il rispetto delle regole. Il presidente friulano, Massimiliano Fedriga, costretto a ritirare l’ordinanza con la quale aveva cercato di evitare il declassamento, lamenta la mancanza di “interlocuzione preventiva” e chiede una riunione urgente della Conferenza delle regioni.



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