Covid, nuovo monito di Mattarella: “I vaccini sono la nostra difesa, bisogna sconfiggere l’anti-scienza”

Covid, nuovo monito di Mattarella: “I vaccini sono la nostra difesa, bisogna sconfiggere l’anti-scienza”

Covid, nuovo monito di Mattarella: “I vaccini sono la nostra difesa, bisogna sconfiggere l’anti-scienza”


Intanto in crescita l'incidenza settimanale dei nuovi casi, a 98 per 100mila abitanti, mentre l'Rt è stabile. Salgono i tassi di occupazione in terapia intensiva e area medica. Tutte le Regioni sono a rischio moderato, alto solo in Friuli Venezia Giulia

L'Italia "mostra un incremento nella circolazione del virus, ma più contenuto rispetto agli altri Paesi". Lo ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, sottolineando che l'aumento maggiore è nella fascia 30-50 anni, ma c'è una crescita anche tra i casi pediatrici, "tra 6 e 11 anni". Una "lenta tendenza al peggioramento" è evidenziata anche dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. In crescita l'incidenza settimanale, a 98 per 100mila abitanti, mentre l'Rt è stabile. Salgono i tassi di occupazione in terapia intensiva e area medica. Tutte le Regioni sono a rischio moderato, alto solo in Friuli Venezia Giulia.


L’obbligo

E questo peggioramento dei dati sulla diffusione del Covid spinge il presidente di Confindustria, Bonomi, a chiedere una nuova stretta: "L'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale". Possibilista il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: "Bisogna riflettere se estendere l'obbligo alle categorie a contatto col pubblico". Anche Fi invita a "ragionare seriamente" sul tema, mentre la Lega frena ("Le priorità sono la tutela della salute e del lavoro, evitiamo di seminare paure"). Contrari anche il governatore friulano Fedriga e quello ligure Toti. Il veneto Zaia dal suo canto è scettico sul lockdown soltanto ai no-vax. Sulla necessità di spingere sulla terza dose invece c'è una sostanziale condivisione.


Mattarella

Intanto nuovo monito di Mattarella: è un doppio fronte quello che vede impegnata la scienza in Italia: la pandemia da una parte e le tesi antiscientifiche dall'altra. In mezzo ai due fuochi rischia di rimanere la ricerca e la prevenzione contro il cancro. Il Presidente della Repubblica ne ha parlato durante la celebrazione de "I Giorni della Ricerca", al Quirinale. Per Sergio Mattarella è necessaria una "alleanza tra ricerca e informazione", anche perché sui nuovi strumenti di comunicazione esistono "nuclei che propagano l'antiscienza: è una sfida nei luoghi della modernità, occorre affrontarla e vincerla, ne va della prosecuzione di un processo virtuoso". I bollettini degli ultimi giorni che parlano di un'impennata dei contagi in Italia e le notizie che arrivano da Germania e Austria non consentono di abbassare la guardia né di lasciare spazio alla propaganda di chi mette in dubbio l'efficacia dei vaccini mettendo a rischio i più vulnerabili: "Il virus continua a procurare allarme, non si è esaurito, il nostro dovere di responsabilità è particolarmente verso i più fragili", sottolinea il Capo dello Stato. Un doppio fronte, dunque, quello che vede Mattarella, con il virus da una parte e le posizioni antiscientifiche di no vax e No Green pass dall'altra. Nella prima battaglia, quella contro la pandemia, si sono visti dei risultati: "abbiamo eretto un argine e siamo riusciti a imboccare la strada della ripartenza". Ma se ci siamo riusciti, aggiunge, è stato "grazie alla scienza, che ci ha fornito gli strumenti per proteggerci e per riconquistare spazi di libertà cui eravamo stati costretti per qualche tempo a rinunciare". Di conseguenza, "siamo riusciti a registrare una ripresa economica incoraggiante".


Il messaggio

E' questo insomma il messaggio che va fatto arrivare a tutti i cittadini per vincere i "nuclei che propagano l'antiscienza". E' stata la ricerca a erigere, in tempi record, quelle barriere che ci hanno consentito di tornare a vivere: "I vaccini sono stati la nostra maggiore difesa, hanno salvato migliaia e migliaia di vite, hanno ridotto le sofferenze, hanno consentito le riaperture", sottolinea ancora il Presidente: "Sono stati realizzati e prodotti in un tempo così breve e in quantità così grandi come mai era accaduto nella storia e anche questo è in larga misura merito della ricerca". Battaglie da vincere, dunque, anche per dare nuovo ossigeno a una ricerca penalizzata dalla pandemia. "La pandemia ha prodotto pesanti conseguenze nella lotta contro il cancro", spiega Mattarella ricordando che l'emergenza pandemica ha "rallentato le misure di prevenzione, diradati i programmi di screening, rinviate molte visite diagnostiche, in qualche caso sono state rinviate persino alcune cure. Tutto questo ha fatto salire la soglia di rischio per i tumori, che negli anni si era riusciti ad abbassare in maniera importante".


L’appello

Di qui l'appello: "Si pongono temi nuovi e urgenti, di organizzazione della sanità e di assistenza nel Paese. Le visite e le terapie oncologiche devono riprendere ovunque e trovare spazio nei luoghi deputati, le campagne di prevenzione dei tumori devono poter recuperare il terreno perduto e riprendere a buon ritmo". Per questo occorre investire ancora e sempre di più nel settore: "La ricerca è un vettore indispensabile per il benessere della società, è condizione per una cura più efficace della persona e motore della crescita economica sociale e civile", avverte Mattarella. "Senza investimenti sulla ricerca non vi sarà lo sviluppo equo e sostenibile considerato obiettivo comune dell'intero pianeta. Dobbiamo applicare ancor più fedelmente i principi costituzionali di tutela della salute, le visite oncologiche devono riprendere ovunque e nei luoghi deputati".



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