E' tornato nella Galleria Ricci Oddi a Piacenza il "Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, il furto 23 anni fa

E' tornato nella Galleria Ricci Oddi a Piacenza il "Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, il furto 23 anni fa

E' tornato nella Galleria Ricci Oddi a Piacenza il "Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, il furto 23 anni fa


La dama dai capelli castani raffigurata nel “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, esposta di nuovo nella Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi a Piacenza; il quadro era stato ritrovato esattamente un anno fa

Data storica per Piacenza

Da ieri è tornata a fare bella mostra di sé la tela collocata da sola, protetta in una speciale teca, allestita nel salone centrale della pinacoteca; presentata in una diretta streaming dal Presidente della Galleria, Massimo Ferrari, non sarà visitabile fino a che non saranno allentate le attuali restrizioni delle norme anti-Covid. "Un ritorno che ha un significato importantissimo per Piacenza e per i piacentini, che sentono un forte legame con il capolavoro che rappresenta una parte dell'identità cittadina", ha detto Ferrari. E la curatrice del “Progetto Klimt”, Elena Pontiggia, ha spiegato che a questo primo appuntamento ne seguiranno altri, in un itinerario culturale più lungo e complesso: "Dal 2021 e fino alla primavera del 2022 queste le iniziative che saluteranno il ritorno a casa del dipinto e faranno conoscere meglio la Galleria Ricci Oddi: tre mostre dedicate a Klimt e a grandi maestri italiani suoi contemporanei", ha annunciato la studiosa.

Video-messaggi dei ministri Franceschini e De Micheli nella cerimonia on line 

Alla cerimonia di ricollocazione della tela, hanno partecipato anche la piacentina Paola De Micheli, Ministro dei Trasporti, che ha sottolineato come questo ritorno abbia "consentito alla comunità culturale europea e mondiale di riappropriarsi di una straordinaria opera d'arte" e il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Per lui, questo evento che avviene in un momento di chiusura al pubblico dei musei trasmette un messaggio simbolico: “Il dipinto - a lungo sottratto allo sguardo del pubblico -ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura", ha detto Franceschini.

Furto e ritrovamento: un vero e proprio giallo, ancora non completamente risolto

Il quadro venne rubato nel gennaio del 1997 ed è stato ritrovato nel dicembre di un anno fa, chiuso in un sacco della spazzatura in un vano esterno nel giardino dello stesso museo, dove era stato collocato probabilmente qualche giorno prima. Si tratta però, solo dell’ultimo atto di una vicenda intricata e mai completamente chiarita, tuttora oggetto di un'indagine della Procura della Repubblica. Due anziani pregiudicati piacentini si sono autoaccusati del furto, ma soltanto attraverso dichiarazioni rese in interviste giornalistiche, avvalendosi poi della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati. Il mistero viene raccontato in un libro, uscito proprio ieri, in contemporanea con la ricollocazione dell’opera, “Giallo Klimt”, scritto dal giornalista Giorgio Lambri che ha indagato sui tanti aspetti oscuri della storia del dipinto, a partire dalla sua origine. Il capolavoro, infatti, fa parte di un gruppo di ritratti femminili fatti da Gustav Klimt negli ultimi della sua attività, tra il 1916 e il 1918, alcuni dei quali rimasti incompiuti: il ritratto è stato dipinto sopra il “Ritratto di ragazza con un cappello”, che era stato già esposto a Dresda nel 1912 e catalogato, ma che poi risultò introvabile. In realtà il pittore austriaco ci aveva dipinto su e lo aveva trasformato nel quadro, poi sparito a Piacenza nel 1997. Nell’inchiesta aperta dalla locale Procura, in seguito al furto, tre persone risultarono indagate e tra loro c’era anche la vedova del defunto ex-direttore del museo. Molti gli interrogativi ancora rimasti senza risposta su dove fosse finito il dipinto, chi lo avesse eventualmente custodito e poi lo avesse poi fatto ritrovare.



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