Eletto grazie ai voti della ‘ndrangheta, arrestato il sindaco di Rosarno; ai domiciliari anche un consigliere comunale

Eletto grazie ai voti della ‘ndrangheta, arrestato il sindaco di Rosarno; ai domiciliari anche un consigliere comunale

Eletto grazie ai voti della ‘ndrangheta, arrestato il sindaco di Rosarno; ai domiciliari anche un consigliere comunale


Vasta operazione dei Carabinieri in diverse regioni italiane; 49 in manette, inchiesta sul voto di scambio elettorale mafioso, arrestato il sindaco di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Idà; secondo gli inquirenti, sarebbe stato eletto nel 2016, grazie al sostegno della cosca di ‘ndrangheta dei Pisano

Operazione Faust: il voto di scambio nel mirino della Procura antimafia di Reggio Calabria

Le indagini svolte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno svelato un intreccio perverso tra criminalità organizzata e politica. L’ipotesi di reato su cui hanno lavorato gli investigatori è di voto di scambio elettorale mafioso. In pratica i politici coinvolti nell’indagine, avrebbero chiesto voti in cambio del conferimento di incarichi nell'organigramma del Comune di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria a uomini di fiducia della 'ndrangheta. È questa l'ipotesi della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che stamattina ha portato all’arresto di 49 persone in diverse regioni italiane.

Le amministrative del 2016 a Rosarno, ‘pilotate’ dalla criminalità

Dietro alla vittoria alle urne dell’attuale sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, ci sarebbe dunque l’appoggio di una delle cosche più influenti della piana di Gioia Tauro, quella dei Pisano, conosciuti come i ''diavoli di Rosarno''. Anche Domenico Scriva, consigliere comunale esponente della lista civica “Cambiamo Rosarno” è stato arrestato e si trova ai domiciliari. Lui, secondo le indagini, sarebbe stato l’uomo di fiducia di Domenico Pisano e a lui sarebbe stato conferito l’assessorato ai lavori pubblici. Le indagini hanno poi consentito di individuare l’esistenza di sodalizi criminali operanti nel ''Mandamento Tirrenico'', sottolineando anche l'attuale pervasività nell'articolazione territoriale di 'ndrangheta denominata ''società di Polistena'', capeggiata storicamente da esponenti della famiglia ''Longo'', e della locale di 'ndrangheta di Anoia.

Arresti in diverse regioni

L’operazione Faust ha portato complessivamente a 49 arresti tra diverse regioni italiane del Sud e del Nord. In particolare, oltre alle province calabresi sono state interessate anche quelle di Messina, Salerno, Matera, Brindisi, Taranto, al Sud e di Alessandria e Pavia, al Nord. Per gli indagati, diverse ipotesi di reato tra cui oltre all’ associazione mafiosa, e lo scambio elettorale politico-mafioso, ci sono anche traffico di droga, detenzione illegale di armi, usura, procurata inosservanza di pena e tentato omicidio. "Complimenti ai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che questa mattina hanno  eseguito arresti, in più regioni, nei confronti di 49 persone con l'accusa di associazione mafiosa e altri reati tra cui anche scambio elettorale di voti. L'operazione denominata 'Faust' è il frutto dell'impegno, della perseveranza e dell'incessante attività investigativa delle Forze dell'Ordine e della Magistratura che non si fermano mai e sono baluardo di legalità e giustizia". Lo ha scritto il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo esprimendo "piena soddisfazione per il risultato importantissimo conseguito contro la criminalità organizzata". 



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