Esecutivo, Draghi in aula a 360° rivendica il dna della sua squadra: “Nata non per stare ferma”

Esecutivo, Draghi in aula a 360° rivendica il dna della sua squadra:  “Nata non per stare ferma”

Esecutivo, Draghi in aula a 360° rivendica il dna della sua squadra: “Nata non per stare ferma”


Il premier al question time a Montecitorio indica di nuovo la rotta: diminuire l'import di gas dalla Russia e diversificare le fonti energetiche. E ribadisce che la riforma del catasto "non porta ad alcun incremento dell'imposizione fiscale sugli immobili”

"Dobbiamo muoverci con rapidità e decisione per difendere il potere d'acquisto delle famiglie e la competitività delle nostre imprese. Forse è anche il caso di dire la sopravvivenza delle nostre imprese". Mario Draghi è consapevole che le sanzioni contro la Russia "non dureranno poco" e che "il coraggio e l'integrità dell'Italia" richiederanno sacrifici.


Il question time

Il Presidente del Consiglio dunque al question time indica la rotta: 1) diminuire l'import di gas dalla Russia "che è aumentato anche dopo l'annessione della Crimea" del 2014; 2) diversificare le fonti per l'approvvigionamento di energia e per l'agroalimentare; 3) ridurre i consumi di energia; 4) aiutare le imprese e le famiglie. In questo senso sono già stati stanziati 16 miliardi per i primi due trimestri del 2022 "ma non bastano". Draghi difatti afferma: "il Governo è al lavoro per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo, in tempi rapidi. Tra l'altro guardando i dati dell'approvvigionamento degli ultimi anni, la quota di gas russo è aumentata molto negli ultimi dieci-quindici anni. Quello che è straordinario è che aumentata fortemente anche dopo l'invasione della Crimea. Questo dimostra non solo una sottovalutazione del problema energetico, ma anche una sottovalutazione di politica estera, di politica internazionale. Siamo impegnati per diversificare le forniture, aumentare il contributo delle fonti rinnovabili, che resta l'unica strategia fondamentale nel lungo periodo". E prosegue: "Aumentiamo la produzione nazionale di gas, con la prospettiva di raggiungere una quota di produzione interna di 5 miliardi di metri cubi. L'incremento avverrà sfruttando le concessioni esistenti, per il periodo 2022-2031. I nuovi volumi di gas saranno offerti alle industrie, con una riserva di almeno un terzo per le piccole e medie e imprese. Puntiamo sia sulla massimizzazione della capacità di rigassificazione esistente, sia sull'acquisizione di nuovi rigassificatori. Per avere una vera sicurezza energetica serve una profonda semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai nostri obiettivi di aumento di produzione da energie rinnovabili. il grosso ostacolo oggi è rappresentato dai procedimenti autorizzativi, e se non lo superiamo non andiamo da nessuna parte".



Il nucleare

Per quanto riguarda il nucleare, l'impegno tecnico ed economico è concentrato "sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l'unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile. La strategia europea per l'energia da fusione è sviluppata dal Consorzio EUROfusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Questo consorzio prevede l'entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-28".


I rincari

Sui rincari per famiglie e imprese Draghi dichiara: "Siamo al lavoro per limitare l'impatto di questi rincari. Per quanto riguarda l'energia, ho fatto prima la cifra di circa 16 miliardi di euro, come intervento di sostegno, che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest'anno. Abbiamo previsto l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l'abbassamento dell'IVA al 5 per cento per le utenze del gas. Abbiamo potenziato i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate. E abbiamo introdotto un credito d'imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20 per cento dell'incremento del costo della fornitura di elettricità del primo trimestre 2022. Questo non è sufficiente, però. Non è sufficiente. A noi paiono grandi numeri, in un altro contesto sarebbero stati visti come numeri impensabili, ma non è sufficiente. Chi ce lo dice? Le imprese, la gente. Ci dicono che non ce la fanno, quindi dobbiamo lavorare anche su altre cose. Le attuali tensioni geopolitiche, e la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo, rendono ancora più urgente la necessità di investire nella transizione ecologica. Lo dobbiamo fare in modo strutturale, e su più livelli: occorre diversificare le forniture e le fonti, favorire l'efficienza energetica, e ridurre i costi".


L’agroalimentare

Draghi conclude sui rischi nel settore agroalimentare: "C'è un aspetto che è altrettanto rilevante ed è l'agroalimentare. Soprattutto i recenti provvedimenti presi da altri Paesi europei impediscono l'approvvigionamento di grano tenero, di mais e di altre semenze, essenziali per la produzione italiana agroalimentare. Quindi, anche su quel fronte, ne ho parlato anche con il ministro Patuanelli ieri, occorrerà procedere con una strategia che per certi aspetti, almeno per le parole che si usano, è simile a quella con il gas: diversificare rapidamente le fonti. Non è facile far questo sulla base degli esistenti regolamenti comunitari, come non è facile aumentare la superficie coltivabile sulla base degli esistenti regolamenti comunitari. Quindi occorrerà anche in questo caso riconsiderare. Il contesto regolatorio che ci ha accompagnato va rivisto. Va rivisto per questo periodo di emergenza, ma va rivisto. Quindi, per quanto riguarda il Patto di Stabilità, per quanto riguarda gli aiuti di Stato, per quanto riguarda i regolamenti comunitari nell'ambito agricolo ma anche in altri ambiti, tutto ciò che oggi impedisce una risposta rapida all'emergenza va rapidamente rivisto".


Il catasto

Infine, menzione a parte merita il tema del catasto. Tema caldo dalle parti della maggioranza e dell'opposizione con Fratelli d'Italia che parla di "patrimoniale mascherata" e che in aula, con il capogruppo Francesco Lollobrigida, non la manda a dire. Draghi ne approfitta per rispondere nel merito e nel metodo. Nel merito il premier ribadisce che la riforma del catasto "punta a rafforzare il contrasto all’irregolarità e agli abusi" ma che "non porta ad alcun incremento dell'imposizione fiscale sugli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse per questo". Nel metodo rintuzza i malumori che salgono dai banchi dell'opposizione e attacca: "il suo punto di vista, la sua domanda, rivela un equivoco di fondo - dice rivolgendosi a Lollobrigida -. E cioè che siccome c'è un'emergenza bisogna stare fermi, niente riforme, niente cambiamenti, sempre fermi...Questo non è il motivo per cui è nato questo governo, non è nato per star fermo".

 


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