Essere adolescenti al tempo del Covid, l'Unicef ha presentato un rapporto sui ragazzi italiani

Essere adolescenti al tempo del Covid, l'Unicef ha presentato un rapporto sui ragazzi italiani

Essere adolescenti al tempo del Covid, l'Unicef ha presentato un rapporto sui ragazzi italiani


Dopodomani sarà la Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'adolescenza, tante le famiglie messe in difficoltà dalla pandemia

In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, prevista per dopodomani, l'Unicef ha presentato il rapporto intitolato The future we want - Essere adolescenti ai tempi del COVID-19.


Lo studio

Lo studio è nato per capire come l’emergenza sanitaria abbia cambiato la percezione che gli adolescenti italiani hanno del loro benessere. In generale, i ragazzi dai 15 ai 19 anni si dichiarano abbastanza soddisfatti della loro vita, a cui hanno attribuito un punteggio di 6 e mezzo su una scala di dieci. Di poco superiore a 6 la percezione del benessere economico. Insufficiente, invece, la salute, che ha conquistato un punteggio di 5,9. Sicuramente su questo dato ha influito la pandemia, che ha gettato tutti noi nell'incertezza e ci ha fatto sentire più fragili. 


L'esperienza del lockdown

Il lockdown è stata una prova difficile da superare per le famiglie e, soprattutto, per bambini e adolescenti. Nonostante questo, un ragazzo su tre ritiene che il rapporto con la famiglia sia migliorato nel periodo dell'isolamento sociale. Le relazioni con genitori e fratelli, all'interno del rapporto Unicef, si sono guadagnate un punteggio alto, pari a 7,6. C'è anche però un 16% del campione che ha dichiarato di aver peggiorato le relazioni familiari. 


La didattica a distanza

La pandemia ha costretto i ragazzi, soprattutto quelli delle superiori, a lunghi mesi di Dad, la didattica a distanza. Secondo il rapporto Unicef, sei studenti su dieci si sono sentiti stressati dal fatto di aver dovuto seguire le lezioni on line. Un adolescente su tre poi ha avuto problemi con le piattaforme digitali. Per alcune famiglie il problema è essenzialmente economico ed è forte la richiesta di bonus e aiuti. La Dad ha però anche alcuni lati positivi, sottolineati dagli studenti. Uno su tutti è la flessibilità degli orari, che i ragazzi vorrebbero poter applicare anche quando frequentano fisicamente la scuola. Un altro dei desideri degli studenti è quello di essere maggiormente coinvolti nelle decisioni scolastiche e grande è l'attenzione per i temi ambientali, che i giovani vorrebbero probabilmente avere la possibilità di approfondire a scuola. 


La campagna The future we want

La campagna dell'Unicef The future we want intende coinvolgere ragazzi e ragazze riguardo all'impatto della pandemia sulle loro vite. E' stata lanciata quattro mesi fa accompagnata da un Manifesto in dieci punti, che presenta le raccomandazioni dei giovani nei confronti delle Istituzioni. “Il 20 novembre celebriamo la Giornata mondiale dell’infanzia, quest’anno più che mai vogliamo ribadire che i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti contano e devono essere rispettati e promossi ogni giorno”, ha dichiarato Carmela Pace, Vice Presidente dell’UNICEF Italia. “Il 2020 è stato caratterizzato a tutti i livelli dal COVID-19 che ha aperto nuove crisi e acuito quelle già esistenti, soprattutto per i bambini e i giovani, i più vulnerabili. Povertà, istruzione, accesso a internet, disagio psicologico, assistenza sanitaria, cambiamento climatico: sono queste alcune delle priorità che richiedono a tutti noi uno sforzo congiunto, sostenuto e sostenibile, senza dimenticare o lasciare indietro nessuno. Noi dell’UNICEF, celebriamo questa Giornata con la promessa di continuare a essere presenti nella risposta alla pandemia”, ha aggiunto.



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