G20, a Roma una zona rossa di oltre 10 km per la ‘prima italiana’: altro banco di prova per Draghi

G20, a Roma una zona rossa di oltre 10 km per la ‘prima italiana’: altro banco di prova per Draghi

G20, a Roma una zona rossa di oltre 10 km per la ‘prima italiana’: altro banco di prova per Draghi


Il vertice è al debutto in Italia, e il premier ha riassunto le principali tematiche nelle “tre P”: persone, pianeta e prosperità. Centrale anche la questione Afghanistan. La conferenza stampa finale del presidente del Consiglio è prevista domani alle 16.15

Il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20 comincia i lavori alle 12 e conta sulla presenza dei membri del G20, di alcuni Paesi invitati e dei rappresentanti di alcune delle principali organizzazioni internazionali e regionali. E’ il momento culminante e costituisce il punto di arrivo, a livello di leader, dell’intenso lavoro svolto durante l’anno nelle riunioni ministeriali, nei gruppi di lavoro e nelle riunioni degli Engagement Groups. Le riunioni dei Capi di Stato e di Governo si tengono al Convention Center – La Nuvola, nel quartiere EUR. Lo stesso quartiere ospita il Media Centre, che è allestito al Palazzo dei Congressi. I lavori ruoteranno intorno a tre temi principali: l’emergenza Covid-19, in particolare la questione vaccini nel mondo, la crisi climatica e la ripresa globale post-pandemia. Centrale anche la questione Afghanistan. La conferenza stampa finale di Mario Draghi è prevista domani pomeriggio alle 16.15.


La ‘prima’

Il vertice  quest’anno si tiene per la prima volta dalla sua nascita nel 1999 in Italia, sotto la presidenza del premier italiano Mario Draghi. Riunisce 20 Paesi che, insieme, rappresentano il 60% della popolazione mondiale, il 75% del commercio globale e oltre l’80% del Pil internazionale. Come detto, partecipano i capi di Stato e di governo dei singoli Stati e i presidenti di Commissione europea e Consiglio europeo per l’Ue, quest’anno quindi rappresentati da Ursula von der Leyen e Charles Michel. Il vertice finale rappresenta insomma il punto di arrivo di una serie di incontri svolti durante tutto l’anno di riferimento attraverso riunioni ministeriali, gruppi di lavoro ed engagement groups, incontri a cui hanno preso parte anche rappresentanti di attori sociali rilevanti per i temi in discussione.


La presidenza italiana

L’Italia detiene la presidenza del G20 dal 1° dicembre 2020, dopo la fine dell’esperienza saudita, culminata nel vertice virtuale - causa pandemia - di Riad del 21 e 22 novembre dello scorso anno. Al momento del passaggio di mano tra Arabia Saudita e Italia, il premier in carica era Giuseppe Conte a cui il 13 febbraio 2021 è succeduto Mario Draghi. Un ulteriore banco di prova politico importante per il tecnico - ex presidente della Banca Centrale Europea - per la tenuta della credibilità italiana come leader internazionale. Tra gli sforzi messi in campo dal presidente del Consiglio in questa ottica c'è stato il tentativo di coinvolgere tutte le potenze mondiali nei dibattiti su temi divisivi, come la sfida ambientale e la situazione afghana, mediando tra divergenze di Paesi come “il blocco occidentale” da un lato - Unione Europea e Stati Uniti in primis - e Russia e Cina dall’altro.


Le 3P

Il summit romano si articolerà principalmente intorno alle discussioni sui temi che la presidenza italiana riassume nelle “tre P”: persone, pianeta e prosperità. Al centro del primo ambito, gli effetti che la pandemia da Covid-19 ha avuto sugli equilibri economici e sociali del mondo. L’obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze globali rese ancora più evidenti dalla crisi sanitaria, cercando vie per tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili - donne, giovani e lavoratori precari - lavorando su temi come l’accesso all’istruzione e le disparità di opportunità e condizioni di vita nei diversi Paesi del mondo. Focale il tema dei vaccini contro il coronavirus, con Paesi che hanno ormai raggiunto alte soglie di popolazione già immunizzata e vaste aree del mondo dove invece solo poche fasce sono state vaccinate. In una delle ultime riunioni prima del vertice finale, quella del 7 ottobre a cui hanno partecipato i presidenti dei Parlamenti dei Paesi del G20, Draghi ha sottolineato come la situazione pandemica attuale sia “finalmente sotto controllo grazie in molte parti del mondo grazie a campagne di vaccinazione efficaci”. Tuttavia, “a fine settembre si contavano più di 50mila morti al giorno”. Draghi ha quindi ribadito: “Il messaggio ai concittadini deve essere chiaro. I vaccini salvano vite”, e si è appellato ai Parlamenti per “sostenere i governi nel loro impegno contro la disinformazione in materia di vaccini”. A più riprese, durante l’anno, Draghi ha poi sottolineato l’importanza di distribuire dosi di vaccino nei Paesi più poveri, parlando di “disparità moralmente inaccettabili”.


Il clima

Altro tema centrale per il G20 è quello della crisi ambientale. Il summit si pone come ulteriore appuntamento di fondamentale importanza nel percorso verso la Cop26. Al G20 Interfaith Forum dello scorso settembre, Draghi ha sottolineato come i Paesi partecipanti al vertice siano responsabili “di circa quattro quinti delle emissioni globali”, ma che gli effetti dei cambiamenti climatici si riversano in modo particolare “sugli Stati più poveri. Nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate. Questi Paesi hanno beneficiato meno di altri del nostro modello di sviluppo, ma ne sono le principali vittime”. Nell’incontro su ambiente, clima ed energia che si è tenuto a Napoli, il 13 e il 14 settembre, Draghi ha ricordato che “il G20 ha riaffermato l'impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050”, oltre che a “raccogliere finanziamenti pari a almeno 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica


L’economia

Terzo grande ambito di lavoro del G20 è quello della “prosperità”, ossia come risolvere la crisi economica che - trainata dagli effetti della pandemia - ha colpito molti Paesi del mondo. Di nuovo, parlando ai presidenti dei parlamenti, Draghi ha sottolineato come “la ripresa sia ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi". I Parlamenti "possono fare la loro parte, promuovendo provvedimenti che rilancino gli investimenti, rimuovano ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili. Dobbiamo impegnarci, tutti insieme, per una ripresa dell'economia globale sostenuta e durevole.


L’Afghanistan

Da subito la presa del potere dell’Afghanistan da parte dei talebani si è dimostrata ulteriore motivo di divisione tra le potenze mondiali. Alcuni Paesi, come Russia e Cina, ne hanno subito riconosciuto la legittimità come attori internazionali. Altri, come gli Stati europei, si sono mostrati più restii a farlo, soprattutto per la complicata questione del rispetto dei diritti umanitari, in primo luogo quelli delle donne. Un G20 straordinario solo sull’Afghanistan si è tenuto lo scorso 12 ottobre. In quell’occasione, Draghi ha detto che la sensazione degli Stati del vertice è che “questa sia una vera crisi, una colossale crisi umanitaria, quindi la necessità di agire è immediata”. Gli sforzi del G20, secondo Draghi, dovranno essere quelli di “ricostruire le istituzioni, perché il governo talebano non ha mostrato capacità amministrative straordinarie”, inviare nel Paese dosi di vaccini anti Covid-19, scongiurare il rischio terrorismo e organizzare corridoi umanitari per chi lascia l’Afghanistan.


I numeri

In vista di questa due giorni finale Palazzo Chigi ha rilanciato i numeri ufficiali dell’anno di presidenza italiana del G20. Nel 2021 si sono svolti 175 eventi, 62 riunioni dei gruppi di lavoro, 60 riunioni del finance track, 20 riunioni ministeriali, 8 engagement group e due riunioni dei leader su Afghanistan e salute.



Zona rossa

Zona di ‘massima sicurezza’ di 10 chilometri quadrati all’Eur, varchi d’accesso presidiati per garantire l’ingresso solo delle autorità e agli addetti ai lavori accreditati, tiratori scelti nei punti strategici, sistema anti-droni. Questo l’imponente dispositivo di sicurezza per lo svolgimento del G20. La Questura della Capitale ha lavorato in stretto raccordo col Viminale e con l’intelligence: dopo gli errori che hanno favorito i disordini e le devastazioni dello scorso 9 ottobre, l’obiettivo era quello di non lasciare spazio a sottovalutazioni che possano macchiare un evento che vede l’Italia sotto gli occhi del mondo. I possibili rischi del G20 sono stati esaminati lo scorso 13 ottobre al Viminale nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. In quell’occasione è stato deciso di mettere in campo altri 500 militari, che si aggiungono a quelli già impiegati nell’operazione Strade sicure. E si è anche pensato di attivare uno ‘scudo’ anche dal cielo, oltre alla chiusura dello spazio aereo: ci sono così un sistema anti-drone ed assetti specialistici delle forze armate. Le bonifiche sono scattate già da ieri con cinofili e artificieri. Interessate dalle bonifiche pure le altre zone della Capitale dove si recheranno i capi di Stato e di governo dei vari Paesi del G20, è prevista anche una passeggiata alla Fontana di Trevi domani mattina.


La Nuvola

La location scelta per il summit, decentrata rispetto al cuore della città, rende più agevole il controllo delle presenze tra la ‘Nuvola’ di Fuksas ed il Palazzo dei Congressi, dove è situata la stampa accreditata. Grande attenzione sui percorsi protetti che portano le venti delegazioni all’Eur. Alla sicurezza del presidente Usa Joe Biden, che ieri ha avuto un colloquio col premier Mario Draghi ed ha incontrato in Vaticano papa Francesco, pensano in prima battuta - come da tradizione - gli agenti del Secret Service che lo accompagnano qui in Italia.


I no vax

Sul fronte preventivo è stata alzata da parte di forze di polizia ed intelligence il monitoraggio sulla composita galassia No vax e No green pass per intercettare eventuali intenzioni ostili su siti web, social network, chat coperte. Le piazze di protesta continuano a riempirsi ogni sabato in tutta Italia e a Milano - nelle ultime due occasioni - non sono mancati gli scontri. Ci sono estremisti di destra e di sinistra che soffiano e cavalcano le pulsioni anti-sistema di chi contesta la certificazione verde. Diversi i volti noti e ‘stagionati’ individuati tra i manifestanti: dal leader di Forza Nuova Roberto Fiore a Roma all’ex Br Paolo Ferrari. Come sempre, la riunione dei 20 richiama militanti dall’estero - anche in questo caso sia di destra che da sinistra ed anarchici - e c’è stato un attento controllo in questi giorni su possibili arrivi ‘a rischio’ da altri Paesi.


Fridays for future

Il dispositivo di sicurezza vigila anche sulle manifestazioni in programma. Fridays for future ha indetto un corteo per oggi alle 15, con partenza da piazzale Ostiense. Il centro sociale Acrobax ha promosso un ‘Climate camp’ fino al 1° novembre e gli attivisti parteciperanno al corteo di Fridays for future. Alle 14.30 a San Giovanni è stata indetta una manifestazione ‘contro Draghi’ dal Partito comunista ed altre sigle di sinistra. In quest’occasione sono applicate regole stringenti dalla Questura e migliaia di uomini vigilano perché le proteste non degenerino.


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