Germania: nuova frana trascina case e auto, altri morti e dispersi. Vittime anche in Belgio, allerta in Olanda

Germania: nuova frana trascina case e auto, altri morti e dispersi. Vittime anche in Belgio, allerta in Olanda

Germania: nuova frana trascina case e auto, altri morti e dispersi. Vittime anche in Belgio, allerta in Olanda


Dopo l'alluvione che ha colpito ieri le regioni occidentali, una nuova frana ha trascinato con sé alcune case e auto, provocando la morte di un numero imprecisato di persone a Erftstadt-Blessem, in Vestfalia. Almeno 103 persone sono rimaste uccise dall'ondata di maltempo e 1.300 sono ancora disperse. Merkel parla di "catastrofe". Sale il bilancio delle vittime delle inondazioni anche in Belgio dove i morti sono 23 e 20mila persone sono senza corrente elettrica

Una bomba di acqua e fango ha investito case e auto trascinandole via con se a Erftstadt-Blessem, in Vestfalia, provocando la morte di un numero imprecisato di persone. Nel resto della Germania i morti accertati per le alluvioni sono saliti a 103, Bild riferisce di possibili 1.300 dispersi. In totale in Europa i morti per il maltempo sono 118. Immagini catastrofiche ci arrivano dalle zone più colpite, case sradicate, abitazioni con facciate divelte, crateri aperti nell’asfalto che in alcuni casi hanno inghiottito le auto parcheggiate. Nella regione più colpita, la Renania-Palatinato, sono al lavoro 15.000 tra militari e soccorritori, mentre gli elicotteri continuano a soccorrere i residenti bloccati sui tetti. La cancelliera tedesca Angela Merkel parla di "catastrofe" e avverte: "Temo che vedremo la piena portata di questa tragedia solo nei prossimi giorni". Sale ancora il bilancio delle vittime delle inondazioni anche in Belgio dove i morti sono 23 e 20mila persone sono senza corrente elettrica. Forti disagi anche in Olanda. Sono circa 550 le famiglie evacuate questa mattina in Olanda nella sola cittadina olandese di Roermond, situata lungo la Mosa, nella provincia del Limburgo.

STEINMEIER, NELL'ORA DELL'EMERGENZA LA GERMANIA E' UNITA

"Nell'ora dell'emergenza il nostro paese è unito". Lo ha detto il presidente Frank-Walter Steinmeier, che si è detto profondamente colpito dalla catastrofe che sta segnando il paese.

 SEEHOFER, CRISI CLIMATICA E' LA CAUSA DELLE INONDAZIONI

"Nessuno può dubitare che questa catastrofe sia legata alla crisi climatica". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, commentando a 'Der Spiegel' le devastanti inondazioni che hanno colpito l'ovest della Germania ed esortando ad accelerare i programmi per contrastare i cambiamenti climatici. Annunciando aiuti del governo federale per le persone colpite dalle inondazioni, Seehofer ha spiegato che "il mio ministero ci sta attualmente lavorando con il ministero degli Esteri e con il ministro delle finanze Olaf Scholz". Su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta scrive “Il disastro che sta travolgendo l'Europa, la Germania, il Belgio ci riguarda tutti. La ribellione del clima è una realtà ormai drammatica. #germanyfloods #INONDAZIONI". Di "Situazione catastrofica" in Germania a causa delle violente alluvioni parla don Jörg Meyrer, il parroco del decanato alla Kna. Particolarmente colpita la zona di Bad Neuenahr-Ahrweiler, dove il fiume Ahr ha rotto tutti gli argini e portato distruzione. Oltre mille famiglie non hanno più dove stare ma "Sperimento un grande affetto da parte dei volontari e soprattutto una grande disponibilità - ha detto don Meyrer -. La gente qui ha bisogno di una prospettiva. Ma probabilmente non la troverà presto, nonostante tutto, sono convinto che la valle ce la farà. La gente è molto unita nella solidarietà. Ma ci vorrà molto tempo e lascerà segni profondi".

VON DER LEYEN, 'EVENTI ESTREMI PER RISCALDAMENTO GLOBALE, DOBBIAMO AGIRE

"La scienza ci dice che con il cambiamento climatico vediamo più fenomeni meteorologici estremi, che durano più a lungo. L'intensità e la durata di questi eventi", le piogge torrenziali che hanno colpito Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo, provocando alluvioni e decine di morti, "sono una chiara indicazione" del fatto che sono favoriti dal riscaldamento globale. Questi eventi "orribili dimostrano davvero che è urgente agire" per combattere il cambiamento del clima. Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Dublino, in Irlanda. La Commissione, aggiunge, ha "attivato i meccanismi per aiutare gli Stati membri" colpiti dalle alluvioni.


WWF, NESSUNO E' AL SICURO DALLA CRISI CLIMATICA

"Quello accaduto in Germania e in Belgio è un vero disastro climatico, dove in pochi giorni è caduta la pioggia che un tempo scendeva in due mesi e dove il bilancio provvisorio è arrivato già a oltre 80 morti e 1.300 dispersi. Nemmeno la Germania, che da anni ha avviato politiche per ridare spazio ai fiumi, è al sicuro dalle conseguenze peggiori del cambiamento climatico". Così in una nota il Wwf che aggiunge: "Non c'è più tempo e l'azione climatica va accelerata a ritmi esponenziali se vogliamo evitare le conseguenze più pericolose e ingestibili. L'azzeramento delle emissioni (mitigazione) va attuato nel più breve tempo possibile, ben prima del 2050, e nel contempo vanno messe in campo davvero le politiche di adattamento". In Italia, per esempio, sottolinea il Wwf, "il Piano di adattamento è ancora fermo e non è mai passato alla fase attuativa. Pensando a quanto successo in Germania, dobbiamo immediatamente rendere operativa una politica basata sul ripristino degli ecosistemi fluviali e sul recupero degli spazi che abbiamo rubato ai fiumi. Dal dopoguerra ad oggi, nel nostro Paese, abbiamo tolto ai fiumi circa 2000 kmq, un'enormità di spazio e le conseguenze di questo sono e saranno sempre più devastanti". A proposito di adattamento, il Wwf ha chiesto di avviare un grande piano di ripristino ambientale, come chiede anche la Strategia Europea per la Biodiversità che impegna gli Stati a rinaturalizzare e riconnettere almeno 25000 km di fiumi entro il 2030. Per questo il Wwf Italia, in collaborazione con Anepla, ha promosso un grande progetto per la rinaturazione del Po, ora nel Pnrr italiano, proprio per recuperare spazio al grande fiume, ripristinarne i servizi ecosistemici e tutelarne la biodiversità.







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