Giornata mondiale del rifugiato, cresce il numero degli esodi forzati, milioni di persone in fuga

Giornata mondiale del rifugiato, cresce il numero degli esodi forzati, milioni di persone in fuga

Giornata mondiale del rifugiato, cresce il numero degli esodi forzati, milioni di persone in fuga


Rifugiati senza lavoro, allarme della Croce Rossa, la pandemia ha aggravato la situazione; troppe famiglie sotto la soglia di povertà, in Europa arriva un'app per trovare lavoro

Chi sono i rifugiati che sono protetti dalla legislazione internazionale

Si celebra oggi la giornata mondiale del rifugiato. E subito sorge, spontanea, una domanda, non del tutto banale. Chi è un rifugiato? Ecco la risposta. Il rifugiato è colui che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione della sua nazione; oppure è colui che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di gravi avvenimenti, non può o non vuole tornarvi, diritto stabilito dalla Convenzione di Ginevra del 1951. La protezione internazionale dei rifugiati costituisce il nucleo principale del mandato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).


Chi fugge e non può tornare, cresce nel mondo il numero degli esodi forzati

I dati pubblicati nel rapporto annuale dell’UNHCR “Global Trends” denotano una situazione catastrofica: gli esodi forzati oggi riguardano più dell’1 per cento della popolazione mondiale, vale a dire una persona su 97, mentre continua a diminuire inesorabilmente il numero di coloro che riescono a fare ritorno a casa. Alla fine del 2019, risultava essere in fuga la cifra senza precedenti di 79,5 milioni di persone. Insicurezza alimentare, malnutrizione grave, cambiamenti climatici, catastrofi naturali, guerre sono le ragioni per cui si fugge dal proprio paese. Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan e Myanmar sono oggi i paesi da cui sono originati i principali flussi migratori dei rifugiati. 


In difesa dei rifugiati scende in campo il Fondo Monetario Internazionale 

Quella che i migranti siano un peso per le economie dei paesi che li ospitano è una idea sbagliata, visto che nelle economie avanzate aumentano la produzione e la produttività sia a breve che a medio termine. In particolare, si evidenzia che un aumento di 1 punto percentuale nell'afflusso di immigrati rispetto all'occupazione totale aumenta il Pil di quasi l'1% entro cinque anni. È quanto ha sottolineato il Fondo Monetario Internazionale in un nuovo capitolo del World Economic Outlook, su "Gli effetti macroeconomici delle migrazioni globali" diffuso in occasione della giornata del Rifugiato. Le competenze professionali dei nuovi arrivati e quelle dei lavoratori autoctoni si completano a vicenda e apportando benefici al reddito medio dei residenti originari, si legge nel documento. 

L’impatto del Covid-19 sul mondo del lavoro, si aggrava la situazione dei rifugiati

Il mondo sta affrontando una crisi globale sanitaria e socioeconomica senza precedenti, innescata dalla pandemia di Covid-19. Secondo una ricerca realizzata dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, i rifugiati sono tra le categorie maggiormente esposte alle conseguenze causate dall’emergenza coronavirus. L'indagine, pubblicata nell'odierna Giornata Mondiale del Rifugiato, si focalizza in particolar modo sulla situazione in Turchia, il Paese con la maggiore presenza al mondo di rifugiati. Circa il 70% dei rifugiati intervistati ha riferito di aver perso il lavoro dall'inizio della pandemia. Inoltre, quasi l'80% ha registrato aumenti significativi delle proprie spese giornaliere, tanto da essere stati costretti a cercare altri mezzi finanziari per coprire le proprie spese mensili, incluso prestiti di denaro. Questi e altri fattori hanno creato un grande divario economico, che a livello globale ha messo in ginocchio numerose famiglie di rifugiati già provate dalla loro condizione. Molti rifugiati, ha sottolineato la Croce Rossa, vivevano già al di sotto della soglia di povertà prima della pandemia.


Un aiuto dalla tecnologia, arriva una app per entrare nel mercato del lavoro europeo

Per celebrare la Giornata mondiale del rifugiato, è stata lanciata una nuova app gratuita chiamata Workeen, per aiutare rifugiati e richiedenti asilo a trovare lavoro. L'applicazione nasce da un progetto di ricerca europeo ed è una delle prime app a offrire un training interattivo. Workeen è una app del genere 'serious game' creata da un team di ricercatori di scienze sociali ed economiche e da ingegneri con sede in sette Paesi europei e in Canada per fornire un servizio di tutorial sulle soft skills. Workeen guida coloro che cercano lavoro attraverso due livelli di gioco, il primo relativo alla ricerca e il secondo concentrato sull'integrazione sul posto di lavoro.


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