Giulio Regeni, i Ros in campo per le ricerche degli imputati. La famiglia: il Governo faccia la sua parte

Giulio Regeni, i Ros in campo per le ricerche degli imputati. La famiglia: il Governo faccia la sua parte

Giulio Regeni, i Ros in campo per le ricerche degli imputati. La famiglia: il Governo faccia la sua parte


La battaglia giudiziaria prosegue. Il Gup di Roma ha ordinato nuove ricerche dei quattro 007 egiziani indagati e la trasmissione degli atti al governo

Il gup di Roma, Roberto Ranazzi, al termine dell'udienza per il caso Regeni ha disposto nuove ricerche degli imputati, affidate ai Ros, da effettuare in Italia e trasmissione degli atti al Governo per verificare eventuali esiti della rogatoria inoltrata all'Egitto nell'aprile 2019 e se ci sono margini per una "interlocuzione" con le autorità del Cairo. I carabinieri, per accertare il luogo di residenza e di lavoro dei quattro 007 egiziani, potranno analizzare banche dati delle forze dell'ordine, elenchi telefonici, social network e fonti confidenziali. Ci sono tre mesi di tempo prima della prossima udienza fissata per l’11 aprile per fare il punto sulle “ricerche” dei quattro imputati, e la famiglia di Giulio Regeni chiede a questo punto al governo di “fare la sua parte”.

LEGALE FAMIGLIA, IL GOVERNO SCELGA DA CHE PARTE STARE

E’ Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, a dare voce ai genitori del ricercatore ucciso in Egitto nel 2016, ''Siamo soddisfatti che la nostra battaglia di giustizia possa proseguire. Noi e con noi il 'popolo giallo' e la scorta mediatica in sei anni non abbiamo mai avuto tentennamenti. Adesso chiediamo al governo di fare la sua parte e di rispondere alle istanze del giudice e alle nostre pretese di giustizia''. L’avvocato ha poi aggiunto ''Il nostro Paese, il nostro governo, scelga da che parte stare, se dalla parte di chi tortura e uccide e invoca impunità, o di chi chiede il rispetto di diritti inviolabili''.

IL PROCESSO E IL FUTURO DEL PROVVEDIMENTO

Questa mattina un sit-in di sostegno ai familiari di Giulio Regeni è stato organizzato fuori dal tribunale di Roma. Il passaggio è decisivo per il futuro del procedimento a carico di quattro 007 egiziani accusati del sequestro, delle torture e dell'omicidio del ricercatore avvenuto al Cairo nel 2016. All'udienza di oggi si è arrivati dopo che il 14 ottobre scorso la terza Corte d'Assise ha dichiarato nullo il decreto di rinvio a giudizio. Obiettivo delle ricerche disposte dal Gup quello che i funzionari egiziani siano messi a conoscenza del procedimento a loro carico. Condizione usata dalle difese (d’ufficio) per chiedere, invece, la sospensione del procedimento.

PALAZZOTTO, IL GOVERNO PRETENDA VERITA' E GIUSTIZIA

Erasmo Palazzotto, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni incalza il governo “La questione che riguarda la verità e la giustizia sulla morte di Giulio Regeni non è più solo una questione giudiziaria, ma è anche una questione politica che investe direttamente la responsabilità del nostro governo, non solo nell'ottenere gli indirizzi e la possibilità di notificare gli atti ai 4 imputati e quindi di svolgere il processo in Italia, ma più in generale di ottenere la collaborazione dell'Egitto affinché i responsabili della morte di Giulio Regeni siano processati e puniti per il reato che hanno commesso. Se il governo non riesce a farlo, perde di credibilità su piano internazionale ma soprattutto viene messa in discussione la sua capacità di proteggere la vita e la dignità dei cittadini italiani nel mondo".


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