Governo, dal Cdm nessuna novità sul caro-bollette, ma si lavora per ricucire lo strappo con Cgil e Uil

Governo, dal Cdm nessuna novità sul caro-bollette, ma si lavora per ricucire lo strappo con Cgil e Uil

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L’obbiettivo è scongiurare lo sciopero generale indetto per il 16 dicembre, e l'ipotesi è quella di destinare 1 altro miliardo, oltre ai 2,8 attuali, intanto Draghi al Summit for Democracy definisce il Recovery una grande scommessa sulle future generazioni

Alla fine il nuovo decreto varato dal governo con un Cdm lampo vale oltre 3 miliardi, e ci sono risorse per l'acquisto di vaccini, per le forze dell'ordine, e per la rete infrastrutturali ma non c’è un altro intervento per fronteggiare il caro-bollette, come invece sembrava in un primo momento. E nemmeno per i redditi sotto i 15mila euro L’esecutivo comunque continua a lavorarci per scongiurare lo sciopero generale di Cgil e Uil del 16 dicembre (su cui comunque grava la scure dell'Authority: "va riprogrammato, troppo vicino ad altri scioperi), l'ipotesi è destinare 1 altro miliardo, che si aggiunge ai 2,8 attuali.


Il premier

Da parte sua il premier Draghi al Summit per la democrazia, promosso dagli Stati Uniti, definisce il Recovery una grande scommessa sulle future generazioni, con dentro l’impegno per i diritti umani e per l’uguaglianza di genere. Nell'affrontare la crisi legata alla sfida pandemica, le democrazie del mondo si sono dimostrate all'altezza: così il presidente del Consiglio, intervenendo in videoconferenza al "Summit for Democracy". "La pandemia ha rappresentato una grande sfida per le democrazie di tutto il mondo - ha premesso Draghi - ci siamo trovati a dover bilanciare le libertà individuali con la sicurezza collettiva e a garantire la prosperità durante una forte recessione. Finora, siamo stati all'altezza", ha detto il premier secondo cui "le nostre istituzioni sono rimaste forti ed efficaci e abbiamo preservato lo Stato di diritto".


La ripresa

Malgrado la forte recessione causata dal Covid a livello mondiale, secondo Draghi, l'intervento dei governi e delle banche centrali ha permesso alle economie globali di avviare una "forte ripresa". E l'Unione europea, in questo contesto, ha mostrato di essere "un ottimo esempio della resilienza delle democrazie: nei momenti più bui della crisi, abbiamo avviato il Next Generation EU - un programma di riforme ed investimenti da 750 miliardi di euro finanziato attraverso un'emissione di debito comune - ha ricordato Draghi - abbiamo scelto di rimanere uniti e di condividere in maniera collettiva i costi della ripresa". La pandemia è stata trasformata in "un'opportunità per colmare le disuguaglianze di lunga data, migliorare la sostenibilità e promuovere l'innovazione", secondo Draghi. "In sintesi - abbiamo puntato forte sulle generazioni future".



Il Quirinale

Intanto eleggere il Capo dello Stato con un consenso largo: è la parola d'ordine che riecheggia sempre di più fra le forze politiche. Questo, mentre continua lo stillicidio di nomi e scenari, alimentato da quella che sembra una partita a Risiko tra i leader dei partiti. Enrico Letta si mantiene sulla linea del silenzio per non minare la strada del governo impegnato in tre dossier fondamentali: "Lotta alla pandemia, legge di bilancio e messa a terra del piano nazionale di ripresa e resilienza", enuncia il segretario del Partito Democratico. "Io ho sempre detto che cominciare troppo presto il dibattito sul Quirinale avrebbe penalizzato tante priorità, come la pandemia, la legge di bilancio e la messa a terra del Pnrr", spiega Letta: "Sono tre priorità che non consentono alcuna forma di distrazione. Da gennaio discuteremo di Quirinale. In una situazione emergenziale come la nostra sarebbe bene che il presidente o la presidente venisse eletto con un largo consenso", aggiunge. In questa larga maggioranza, il segretario Pd spera di vedere anche Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia e smentisce - come fatto anche da lei - un incontro con la leader di Fratelli d'Italia per discutere dell'elezione del Capo dello Stato. "Con Giorgia Meloni non ci siamo visti, non ci siamo parlati, ho accettato l'invito all'evento che organizza il suo partito, ma non abbiamo parlato di altro", dice allora Letta segnalando, a contempo, l'opportunità di eleggere un presidente della Repubblica con il contributo dell'opposizione: "Se ci fosse anche l'opposizione sarebbe una cosa molto positiva".


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