Governo, Draghi a Kiev: “Sì all’Ucraina nell’Unione europea, sì al diritto di difesa degli ucraini”

Governo, Draghi a Kiev: “Sì all’Ucraina nell’Unione europea, sì al diritto di difesa degli ucraini”

Governo, Draghi a Kiev: “Sì all’Ucraina nell’Unione europea, sì al diritto di difesa degli ucraini”


Insieme al presidente del Consiglio ci sono anche i leader di Francia, Germania e Romania: “È il momento dell'Europa, che deve raccogliere le sfide con coraggio, lo stesso coraggio che ha dimostrato il presidente Zelensky, con determinazione e unità"

"Oggi è una giornata storica, tre Paesi fondatori dell'Ue, Italia, Germania e Francia, sono venuti in Ucraina per offrire sostegno incondizionato al presidente Zelensky e al popolo ucraino, un popolo che si è fatto esercito per respingere l'aggressione e vivere in libertà", così ha tenuto a sottolineare il presidente Draghi nel corso della conferenza stampa tenutasi nella capitale ucraina. Per il premier italiano poi "è giunto il momento che l'Europa mostri lo stesso coraggio del presidente ucraino": "È il momento dell'Europa, che deve raccogliere le sfide con coraggio, lo stesso coraggio dimostrato dal presidente Zelensky, con determinazione e unità". Secondo Draghi "qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo"; è questa, per il capo del governo, l'unica via "per costruire una pace che sia giusta e duratura". Nel corso della conferenza stampa congiunta, tenuta, oltre che dai tre rappresentanti dei Paesi fondatori, anche da Klaus Iohannis, presidente della Romania, è stata chiara la posizione degli Stati: è necessario conferire immediatamente al Paese aggredito lo status di candidato per l'adesione all'Unione Europea.


Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha aggiunto: "Tutti e quattro sosteniamo lo status di candidato immediato per l'adesione. Questo status sarà accompagnato da una tabella di marcia e comporterà anche che si tenga conto della situazione nei Balcani e nell'area circostante, in particolare in Moldavia". "La nostra presenza - ha poi aggiunto Draghi - è una manifestazione di unità e, come tale, è una manifestazione di quella forza che l'unità mostra. Oggi tutti noi abbiamo detto che siamo pronti a sostenere la causa dell'Ucraina come candidata all'Ue nel prossimo Consiglio europeo. Siamo consapevoli che questo è uno sviluppo storico che richiederà una riflessione profonda sulle regole e sul funzionamento dell'Ue e richiederà una riflessione su tutti i Paesi, in particolare dei Balcani, che sono stati su una lista d'attesa per moltissimi anni prima di arrivare ad essere candidati all'Ue".


Zelensky

Nell'occasione il presidente ucraino ha "accettato un invito" dalla Germania a partecipare al prossimo G7, a fine giugno in Baviera. A dichiararlo è stato il cancelliere tedesco, che però non ha specificato se Volodymyr Zelensky si recherà fisicamente in Baviera o interverrà in videoconferenza. Sicuramente il leader ucraini ha presentato ai suoi ospiti una nuova lista della spesa: “Apprezziamo che siate qui, ma ci serve aiuto. Adesso ci servono armi pesanti e moderne: ogni arma è una vita umana salvata e ogni ritardo aumenta la possibilità per i russi di uccidere gli Ucraini”.


Irpin

E il viaggio di Draghi ha fatto tappa pure ad Irpin: una bandiera ucraina sventola da una finestra devastata. All'interno si vede un forno microonde che ancora non è stato rimosso. Tutto intorno sono macerie e palazzi anneriti dalle bombe. A Irpin, il sobborgo a nord di Kiev diventato uno dei luoghi simbolo del conflitto ucraino a causa dei massacri di civili scoperti dopo che la città è stata riconquistata dalle forze ucraine a fine marzo, è forte il tanfo di carcassa in decomposizione. ''Avete il mondo dalla vostra parte'', ha dichiarato al capo dell'amministrazione militare della regione di Kiev il premier Draghi attorniato dai suoi colleghi europei. Insieme al presidente del consiglio ci sono anche i leader di Francia, Germania e Romania. Draghi soprattutto ascolta e fa domande al sindaco di Irpin e al capo dell'autorità militare regionale di Kiev che descrivono le atrocità della guerra. Durante la visita, ha poi detto Draghi riferendo il contenuto dei colloqui avuti con le autorità locali, ''abbiamo sentito parole di dolore, di speranza ma anche di futuro: Molto di ciò che hanno detto riguarda la ricostruzione, un popolo che è stato unito dalla guerra e che ora è in grado di fare cose che forse non avrebbe potuto fare prima''. ''Rispetto e ammirazione per il popolo ucraino'', è stato espresso dal presidente francese Emmanuel Macron. Intorno ai quattro leader, a cui è stato mostrato un video delle distruzioni della guerra, c'è un imponente schieramento delle forze speciali dei rispettivi Paesi oltre ovviamente ai militari ucraini. A Irpin sono stati dissotterrati circa 300 corpi, come comunicato dall'ufficio del procuratore generale, aggiungendo che di questi, oltre 100 rimangono non identificati. Le immagini dei soccorritori che depongono i corpi dei civili morti coperti da teli bianchi allineandoli per strada fecero il giro del mondo. Una lunga galleria degli orrori, quella denunciata dalle autorità locali, con la denuncia shock di bimbi massacrati con segni di tortura e stupro. Secondo il sindaco di Irpin Alexander Markushin, qui i russi hanno usato munizioni al fosforo. ''Ricostruiremo tutto'', ha assicurato Draghi.
 

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