Governo, Draghi ad Algeri firma per 10 miliardi di metri cubi di gas in più. Contro il ricatto di Putin

Governo, Draghi ad Algeri firma per 10 miliardi di metri cubi di gas in più. Contro il ricatto di Putin

Governo, Draghi ad Algeri firma per 10 miliardi di metri cubi di gas in più. Contro il ricatto di Putin


Una strategia che proseguirà nei prossimi mesi e che porterà a breve il presidente del Consiglio a visitare Angola e Congo: incrementare l'approvvigionamento per sostituire almeno in parte la provenienza russa ed evitare quindi di "finanziare la guerra"

Cercare alternative al gas russo per ridurre "il prima possibile" la dipendenza energetica dell'Italia da Mosca. Mario Draghi è volato ad Algeri nel quadro dell'offensiva diplomatica avviata dal governo già nei giorni immediatamente successivi allo scoppio del conflitto in Ucraina, con l'obiettivo di rafforzare gli accordi con il Paese nord africano, incrementare l'approvvigionamento di gas per sostituire almeno in parte quello di provenienza russa ed evitare quindi di "finanziare la guerra di Putin". “Subito dopo l'invasione dell'Ucraina, avevo annunciato che l'Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre. Il governo vuole difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto. Voglio ringraziare i Ministri Di Maio e Cingolani e l'ENI per il loro impegno su questo fronte", ha dichiarato il premier dall’Algeria.


La strategia

Una strategia che proseguirà nei prossimi mesi e che, secondo quanto si è appreso, porterà a breve il presidente del Consiglio a visitare Angola e Congo già entro la seconda metà di aprile. Con il presidente della Repubblica algerina, Abdelmajid Tebboune, il premier dunque ha sottoscritto una serie di accordi di natura politica con lo scopo di incrementare la cooperazione energetica tra i due Paesi e investimenti nelle energie rinnovabili. I due presidenti insomma hanno presenziato alla firma di una serie di accordi tra Eni e Sonatrach per consentire un maggior afflusso di gas algerino all'Italia attraverso il gasdotto TransMed che via Tunisia porta il metano a Mazara del Vallo, in Sicilia.


Di Maio

Con Draghi anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Un accordo importante sul gas che ci permette di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas", ha affermato il titolare della Farnesina. Parole che hanno suscitato la reazione di Mosca: "Non è la Federazione Russa a ricattare l'Europa con il gas, ma piuttosto è l'Ue che ricatta la Russia con sanzioni e forniture di armi a Kiev", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Di Maio è anche tornato ad auspicare una rapida conclusione del conflitto: "E' solo la soluzione diplomatica che può portare alla pace - ha spiegato - e per fare questo io credo che serva un grande coinvolgimento dell'Unione Europea che ha il dovere di promuovere tutte le azioni che servono con una grande conferenza di pace per arrivare prima al cessate il fuoco e poi dopo ad un accordo legato alle questioni che sono sul tavolo".


PD e 5S

Sulla linea della diplomazia è anche Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle: "La ferma condanna alla Russia e l'appoggio all'Ucraina non sono negoziabili. il passaggio successivo - ha sottolineato – è la prospettiva che ci diamo, bisogna lavorare costantemente per una soluzione politica. Ritengo che occorra un disegno strategico da parte dell'Ue e della Nato". Enrico Letta, segretario del Partito democratico, è intervenuto infine sulla reazione dell'Europa. "Credo che si sia comportata con una unità molto maggiore di quanto ci si potesse aspettare. Sono state importanti la visita di Metsola e von der Leyen. L'Europa ha fatto una scelta di campo molto significativa: stare dalla parte degli oppressi. Ora dobbiamo chiederci quanto noi siamo disposti a pagare e mettere in campo misure compensative affinché il dramma non diventi anche una terza recessione. Per fare questo c'è bisogno di un'intesa europea: qui sta il nocciolo della questione", ha affermato.

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