Governo, Draghi ‘l’americano’ rinnova l’atlantismo e a Biden illustra l’esigenza di un’Europa forte

Governo, Draghi ‘l’americano’ rinnova l’atlantismo e a Biden illustra l’esigenza di un’Europa forte

Governo, Draghi ‘l’americano’ rinnova l’atlantismo e a Biden illustra l’esigenza di un’Europa forte


Alla Casa Bianca il presidente del Consiglio italiano ha parlato della necessità di un'autonomia strategica europea, spiegando al presidente statunitense che nel nuovo contesto geopolitico questo futuro è importante innanzitutto proprio per gli Stati Uniti

Le sanzioni alla Russia, il sostegno a Kiev, il coordinamento tra gli alleati, la sicurezza energetica. Questi alcuni dei temi che il presidente del Consiglio ha affrontato alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden. Mario Draghi difatti è a Washington per la sua prima visita ufficiale nella capitale Usa.


Il punto

I due presidenti hanno fatto il punto sul conflitto e riaffermato anche "le eccellenti relazioni e la solidità del legame transatlantico". Domani Draghi incontrerà la stampa e, quando a Roma saranno le 20,40, vedrà la speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, e i leader dei Gruppi politici del Congresso. A seguire all'Atlantic Council riceverà il Distinguished Leadership Award, il riconoscimento come uno dei politici la cui influenza si è fatta sentire di più sul Pianeta nell'ultimo anno. "Di fronte all'invasione russa dell'Ucraina, i valori contenuti nel Manifesto di Ventotene sono più attuali che mai", ha affermato ieri Draghi in un messaggio inviato al Ventotene Europa Festival. Un'occasione "per riflettere sul ruolo dell'Unione Europea e sugli ideali che la animano", ha aggiunto, e "per rinnovare il nostro impegno a favore della libertà, della democrazia, della pace".


I partiti

I partiti guardano con attenzione al viaggio negli Usa del presidente del Consiglio e chiedono un maggiore impegno dell'Europa. Per il segretario del Pd è giunta "l'ora del cessate il fuoco, della tregua, della pace. Sapendo che l'aggressore è uno e uno solo: Putin". Enrico Letta ritiene che "cinque grandi Paesi, Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia debbano muoversi ora, uniti per la pace. Andare prima a Kiev e poi incontrare Putin. Non dobbiamo farci guidare dagli Usa, l'Europa è adulta. Questa guerra è in Europa e l'Europa deve fermarla. Sarebbe sbagliato firmare la pace negli Usa, come fu per l'ex Jugoslavia", sottolinea. Anche Matteo Renzi spera in "un'iniziativa politica e diplomatica targata Europa. Chi vuole bene all'Europa - ribadisce il fondatore di Italia viva - auspica una grande iniziativa politica e diplomatica per salvare la pace, per salvare il pianeta". Matteo Salvini ha grandi aspettative: "Gli ho chiesto di portare negli Stati Uniti la voglia degli italiani di pace. Dopo quasi tre mesi e decine di migliaia di morti - afferma il leader della Lega - non saranno altre armi a fermare la guerra e ad avvicinare la pace. Le dichiarazioni di Zelensky e di Putin dicono che la voglia di dialogare c'è. L'importante è che non ci sia qualcuno altrove che voglia alimentare questa guerra", avverte.


Il M5S

Nel Movimento 5 stelle resta infine la delusione per il mancato confronto in Parlamento da parte di Draghi sulla linea del governo, e Giuseppe Conte spinge affinché l'Italia non dia il semaforo verde all'invio di armi 'offensive' a Kiev. "Se Biden stanzia 20 miliardi in armi vuol dire che si prepara a una lunga guerra in Ucraina. I suoi obiettivi confliggono con quelli dell'Europa e dell'Italia. Siamo leali alla Nato, ma la Ue deve mirare a un negoziato vero", dice il vicepresidente Riccardo Ricciardi in un'intervista al Fatto Quotidiano. Il premier da parte sua interverrà in Parlamento il 19 maggio.


Il clima

In questo contesto, Draghi e Biden hanno parlato anche della lotta al cambiamento climatico che resta un "obiettivo strategico a lungo termine" dell'Italia, pur con le difficoltà create dal conflitto. Lo stesso Biden, fin dal suo insediamento, ha messo la questione climatica al centro della sua politica, al pari di una questione di sicurezza nazionale, disponendo il rientro degli Usa negli Accordi di Parigi. Uno degli obiettivi è riunire i paesi sviluppati, le banche multilaterali di sviluppo, le istituzioni finanziarie private e le aziende per assistere le economie emergenti nella loro transizione dai combustibili fossili in modo giusto e inclusivo. L'Italia ritiene gli Stati Uniti "determinanti" per il successo della COP27 di Sharm El Sheik, che sarà il primo test di credibilità per lo scenario zero emissioni entro la metà del secolo. Pure la crisi alimentare causata dalla guerra in Ucraina è stato un tema cruciale. Biden e Draghi ne hanno parlato in vista del prossimo vertice G7, che avrà un focus su questo dossier. Particolare attenzione, sottolineano le fonti italiane, è stata rivolta alla situazione dei Paesi mediterranei, pesantemente colpiti dal forte aumento dei prezzi e dalla possibile penuria di beni di prima necessità.


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