Il giorno del rientro a scuola per gli studenti delle secondarie diventa una beffa, ripartono solo tre regioni, al 50%

Il giorno del rientro a scuola per gli studenti delle secondarie diventa una beffa, ripartono solo tre regioni, al 50%

Il giorno del rientro a scuola per gli studenti delle secondarie diventa una beffa, ripartono solo tre regioni, al 50%


Nel giorno in cui tornano in classe, solo 300mila studenti delle superiori in tre regioni, Toscana, Abruzzo e Val d’Aosta, dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina l’ammissione di essere molto preoccupata per i ragazzi, la Dad non funziona più, ha dichiarato; proteste in corso degli studenti

Oggi sarebbero dovuti tornare a scuola, in quelle aule che ormai sembrano un miraggio; ma la campanella è suonata solo per 300 mila studenti delle scuole superiori e solo in tre regioni, mentre 3, 6 milioni sono rimasti a casa, dinanzi a uno schermo a seguire le lezioni on line. “Gli studenti sono arrabbiati capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui", così è intervenuto il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina a RadioRai. "Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità”, ha dichiarato ancora, spiegando si sentirsi molto preoccupata, esprimendo anche un giudizio negativo sulla Dad, che non funziona più, ha detto.


Studenti in piazza da Nord a Sud

E nel giorno in cui si attendeva il rientro in classe, gli studenti delle scuole medie e superiori hanno fatto sentire nuovamente le loro voci, chiedendo che la riapertura delle scuole sia veramente una priorità per il Paese. A Roma si manifesta dinanzi ad alcuni licei e anche davanti al Ministero dell’Istruzione. "Non si può tenere aperto tutto, mentre la scuola resta sempre chiusa, da ormai un anno", è il messaggio lanciato dal comitato "Priorità alla Scuola" che chiede che la scuola sia finanziata per avere più spazi, più personale, per riaprire le infermerie, per fare uno screening sanitario regolare della comunità scolastica.

Regioni in ordine sparso sui rientri

In Val d’Aosta, dove sono tornati in presenza 5.600 studenti delle superiori, per la riattivazione della didattica in classe al 50%, si è lavorato su un potenziamento di trasporti per consentire gli spostamenti. Un impegno analogo è stato messo in campo dalla Toscana, dove sono stati investiti 4 milioni di euro sui trasporti, ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha anche sottolineato che i dati sul contagio hanno permesso la riapertura. In Abruzzo dove la metà dei 57mila studenti delle scuole superiori oggi è tornata in classe, invece si chiede di riprendere al 100%Ma ci sono Regioni come la Campania dove restano a casa quasi tutti gli studenti; qui oggi hanno riaperto le scuole, solo per i più piccoli; la didattica in presenza è consentita solo per i bambini di materne e primarie fino alla seconda.

L’atto d’accusa del Ministro, le Regioni non hanno fatto abbastanza

Il Ministro dell’Istruzione ha ricostruito il lavoro fatto con scuole e prefetti, "È stato fatto un lavoro immane nei tavoli con i prefetti e sono stati previsti molti bus in più”, ha detto Azzolina, aggiungendo che “a inizio gennaio molti presidenti di Regione hanno detto che erano addirittura pronti a far rientrare il 75% dei ragazzi in aula, il lavoro fatto dai dirigenti scolastici è stato encomiabile. È difficile per gli studenti comprendere perché oggi non si riapre”.

A breve ci saranno comunicazioni sulla Maturità

Il Ministro ha spiegato infine, che, in queste ore,  sta lavorando sull'esame di Maturità 2021. “Credo sicuramente che una decisione la prenderemo a breve”, ha spiegato Azzolina, “perché i ragazzi, a causa dell'incertezza assoluta per le date che slittano come se fossero la tela di Penelope, hanno bisogno, quanto meno, sulla Maturità di avere certezze che il Ministero deve dare".


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