Interpol, a capo arriva un generale degli Emirati Arabi Uniti, accusato di tortura in cinque Paesi del mondo

Interpol, a capo arriva un generale degli Emirati Arabi Uniti, accusato di tortura in cinque Paesi del mondo

Interpol, a capo arriva un generale degli Emirati Arabi Uniti, accusato di tortura in cinque Paesi del mondo


Ahmed Nasser Al Raisi è stato eletto presidente dell'Interpol; la nomina annunciata su Twittter; preoccupazione sulla scena internazionale per le accuse di torture mosse al generale emiratino da cinque Paesi

Il nuovo presidente dell'Interpol,  l'agenzia internazionale che fa dialogare  le polizie di 195 Paesi del mondo, è il generale Ahmed Naser al-Raisi, ispettore generale al Ministero dell’Interno degli Emirati Arabi Uniti. Accusato di essere un torturatore, Al-Raisi ha già collezionato denunce in cinque Paesi: anche in Francia, dove si trova il quartier generale dell’Interpol (a Lione) e in Turchia (dove si è svolta l’elezione). Ad annunciare la nomina è stata l'organizzazione su Twitter. E la vicenda fa già discutere da giorni, dal momento della candidatura di Al-Raisi e ora potrebbe di diventare un caso internazionale.

Le accuse al generale

Al-Raisi è accusato in relazione a presunti fatti di tortura e detenzioni arbitrarie di oppositori emiratini. "Non puo' nascondersi dalle accuse molto serie nei suoi confronti, facciamo appello all'Interpol affinché adempia al fondamentale dovere di indagare su questi sconvolgenti crimini", questo è stato il commento rilasciato dall'avvocato di diritto internazionale, Rodney Dixon che in questi giorni ha presentato una denuncia per tortura contro di lui a Istanbul. La procura della città sul Bosforo ha chiesto al ministero della Giustizia l'autorizzazione a procedere con un'inchiesta nei confronti del generale che è  accusato di avere supervisionato la detenzione arbitraria e la tortura di Matthew Hedges e Ali Ahmad Issa, cittadini britannici arrestati negli Emirati tra il 2018 e il 2019 quando al Raisi gia' ricopriva la carica di ispettore generale del ministero dell'Interno degli Emirati. "Sono molto preoccupato per cosa potrà significare [l'elezione di Raisi] per persone come me che hanno subito abusi negli Emirati e sono state costrette a rilasciare confessioni forzate sotto tortura" ha affermato il britannico Matthew Hedges, detenuto per 7 mesi in isolamento nel 2018 con accuse di spionaggio per il governo britannico mentre si trovava negli Emirati per fare ricerca come studente di dottorato. "Onestamente penso che il risultato di questa elezione sia stato deciso in anticipo", ha commentato Ali Ahmad Issa, l'altro cittadino britannico che ha denunciato le torture subite nel 2019 da parte della polizia emiratina. Ahmad era stato arrestato nel 2019 mentre era in vacanza negli Emirati Arabi Uniti, perché allo stadio, dove era andato a vedere una partita tra Iraq e Qatar, indossava una maglietta del Qatar (un gesto in quel momento illegale a causa dell’inimicizia tra gli Emirati Arabi Uniti e i paesi del Golfo).


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