La lingua italiana è in buona salute, malgrado inglesismi e neologismi, lo sostiene l’Accademia della Crusca

15 maggio 2023, ore 17:15

Il presidente dell’accademia della Crusca, il professore Paolo D'Achille, in una intervista ha fatto il punto sullo stato di salute della lingua italiana

La lingua italiana è in buona salute, malgrado inglesismi e neologismi, lo sostiene l’Accademia della Crusca
PHOTO CREDIT: foto agenzia fotogramma.it

Impoverita da internet, dall’abuso di frasi fatte, ma anche di inglesismi e neologismi, la lingua italiana risulta essere in buona salute e lo sottolinea in una intervista al settimanale "Toscana Oggi”, il professore Paolo D'Achille, presidente dell’Accademia della Crusca. "La lettura su Internet è oggi diventata predominante. E il nuovo mezzo ha avuto conseguenze anche per la nostra lingua: l'ha semplificata nelle strutture sintattiche, ma l'ha anche un po' impoverita, perché la fretta della composizione e l'assenza di rilettura porta spesso a usare frasi fatte, ad adoperare parole con un significato approssimativo, a non dominare appieno l'impianto testuale e informativo" afferma, il professore Paolo D'Achille aggiungendo che “l'italiano è ormai madrelingua per la maggior parte della popolazione, compresi i figli di immigrati ormai stabilizzati nel nostro paese”. Migliora anche lo studio dell’italiano all’estero. Ma anche la scuola finisce sotto i riflettori perché sta perdendo il suo ruolo centrale nello studio della lingua e della letteratura italiana, forse perché non è più considerato centrale.


Il pericolo

Secondo lo storico si allarga il divario tra la lingua parlata oggi e quella del passato. Occorre, sottolinea Paolo D’achille aprire un dialogo tra le generazioni, adeguare e rinnovare l’approccio con l’insegnamento della lingua anche e soprattutto nella grammatica, che deve essere più gratificante per i docenti.


Le parole straniere

La nota dolente è che anche in Italia si ricorre sempre più spesso all’utilizzo di termini stranieri, soprattutto in inglese per definire o descrivere qualcosa. In questo caso il presidente dell'Accademia della Crusca osserva che: "Le parole straniere entrano in un'altra lingua in rapporto al prestigio della lingua da cui provengono. Se l'inglese è oggi dominante in tutto il mondo, ciò deriva dal fatto che i Paesi anglofoni sono all'avanguardia in certi settori” – aiutati soprattutto dalla globalizzazione – “è normale che il numero degli anglismi cresca anche nella lingua comune". Per D’Achille è inaccettabile ricorre all’uso di parole straniere nella comunicazione degli enti pubblici che si rivolgono ai cittadini, soprattutto in considerazione al fatto che molti cittadini non conoscono l’inglese.


I neologismi

Anche l’uso sempre più massiccio nei neologismi per esprimere nuovi concetti e indicare nuovi oggetti è normale, per l’Accademia della Crusca ci sono però parole ben formate in italiano, che esprimono concetti chiari a tutti. Per contro nei neologismi può capitare di trovare parole mal formate, destinate a scomparire in poco tempo. Come ad esempio petaloso. Una parola ben formata, ma inutile, in quanto tutti i fiori, per definizione, hanno i petali e li hanno solo loro.


Tags: fotogramma, Accademia della Crusca, lingua italiana

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