La Repubblica democratica del Congo accoglie Papa Francesco: i Cristiani chiamati a spezzare il circolo della violenza

La Repubblica democratica del Congo accoglie Papa Francesco: i Cristiani chiamati a spezzare il circolo della violenza

La Repubblica democratica del Congo accoglie Papa Francesco: i Cristiani chiamati a spezzare il circolo della violenza Photo Credit: agenziafotogramma.it


Sono oltre un milione i fedeli che hanno preso parte alla prima messa ''per la pace e la giustizia'' di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo. Nell'omelia, il Pontefice ha sottolineato che i cristiani sono chiamati ad essere "missionari di pace".

PRIMO GIORNO: GIÙ LE MANI DALL'AFRICA 

È iniziata ieri l'avventura africana di Papa Francesco, accolto con grande entusiasmo nella Repubblica democratica del Congo. Il pontefice, al suo quarantesimo viaggio internazionale, il quarto in un paese africano, è stato ricevuto dalle autorità civili e religiose congolesi all'aeroporto della capitale. Tra loro il primo ministro, Jean-Michel Sama Lukonde, e l'arcivescovo di Kinshasa, il cardinale Fridolin Ambongo Besungu. Presente anche il Nunzio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo, monsignor Ettore Balestrero. Ieri da Kinshasa Francesco aveva lanciato un forte appello: "Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall'Africa! Basta soffocare l'Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. E' tragico che questi luoghi, e più in generale il Continente africano, soffrano ancora varie forme di sfruttamento. Dopo quello politico, si è scatenato infatti un colonialismo economico, altrettanto schiavizzante.

SECONDO GIORNO: LA MESSA PER LA PACE E LA GIUSTIZIA 

Sono oltre un milione i fedeli che hanno preso parte alla prima messa ''per la pace e la giustizia'' di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo, dove scuole e attività lavorative sono chiuse per consentire a tutti di partecipare all'evento con il Santo Padre. In migliaia hanno dormito sui prati davanti al cancello d'ingresso, ed all'arrivo del Pontefice i fedeli lo hanno accolto con canti nelle lingue locali e saluti: benvenuto "yaya" ("fratello maggiore", in lingala). Nell'omelia, il Pontefice ha sottolineato che i cristiani sono chiamati ad essere "missionari di pace" e "spezzare il circolo della violenza". Il Papa invita tutta la popolazione della Repubblica Democratica del Congo a porre fine a violenze e odio. "Desidero dunque rivolgere un appello: ciascun congolese - ha detto il Papa nel discorso alle autorità del Paese - si senta chiamato a fare la propria parte! La violenza e l'odio non abbiano più posto nel cuore e sulle labbra di nessuno, perché sono sentimenti antiumani e anticristiani, che paralizzano lo sviluppo e riportano indietro, a un passato oscuro".

I GIOVANI CONGOLESI, I DIAMANTI PIÙ PREZIOSI 

Poi ha rivolto l’attenzione ai giovani, affinché non siano sfruttati e violati: "I diamanti più preziosi della terra congolese, che sono i figli di questa nazione, devono poter usufruire di valide opportunità educative, che consentano loro di mettere pienamente a frutto i brillanti talenti che hanno. L'educazione - ha sottolineato Papa Francesco - è fondamentale: è la via per il futuro, la strada da imboccare per raggiungere la piena libertà di questo Paese e del Continente africano. In essa è urgente investire, per preparare società che saranno consolidate solo se ben istruite, autonome solo se pienamente consapevoli delle proprie potenzialità e capaci di svilupparle con responsabilità e perseveranza". Il Papa ricorda però che "tanti bambini non vanno a scuola: quanti, anziché ricevere una degna istruzione, vengono sfruttati! Troppi muoiono, sottoposti a lavori schiavizzanti nelle miniere. Non si risparmino sforzi per denunciare la piaga del lavoro minorile e porvi fine. Quante ragazze sono emarginate e violate nella loro dignità! I bambini, le fanciulle, i giovani sono la speranza: non permettiamo che venga cancellata, ma coltiviamola con passione!".

GLI ALTRI INCONTRI IN GIORNATA

Nel secondo giorno della visita apostolica, dopo la messa il Papa nel pomeriggio, alle 16.30 incontrerà alla Nunziatura le vittime delle violenze e dei conflitti, che arriveranno a Kinshasa dalla regione del Kivu, dove due anni fa fu ucciso l'ambasciatore italiano Luca Attanasio. Sempre in Nunziatura Papa Francesco vedrà, alle 18.30, i rappresentanti delle associazioni caritative che operano nel Paese.


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