Massimo Lopez e Tullio Solenghi in teatro a Milano

Massimo Lopez e Tullio Solenghi in teatro a Milano

Massimo Lopez e Tullio Solenghi in teatro a Milano


Da domani al Manzoni tra sketch dei Papi e una dedica speciale ad Anna Marchesini

Due amici si ritrovano su uno dei palcoscenici che li lanciò oltre 40 anni fa: dal 6 all'11 novembre Massimo Lopez e Tullio Solenghi portano al Teatro Manzoni di Milano il loro show che è a loro intitolato e che li vede insieme dopo 15 anni. "Quando abbiamo debuttato qui, io nel 1970 con Lina Volonghi e Massimo nel 1976 con Giorgio Albertazzi, il teatro era molto diverso - dice Solenghi, presentando lo spettacolo oggi a Milano -. Ora il teatro è come il Wwf: avere 100 repliche alle spalle e altre 120 quest'anno è straordinario". I due attori tornano con sketch, parodie, imitazioni e improvvisazioni che promettono anzitutto l'alchimia di sempre: "Non abbiamo secondi fini, non dobbiamo dimostrare nulla, non c'è strategia, ma pura voglia di divertirsi e divertire", spiega Lopez. Il filo rosso è proprio il divertissement: "Non c'è una linea consequenziale, come ai tempi del Trio: il nostro è un processo creativo a scatole cinesi, basta un momento, uno sguardo per scaturire la situazione successiva", illustra Solenghi. In scena si succedono momenti surreali, come un dialogo tra i papi Ratzinger (Solenghi) e Bergoglio (Lopez): "Quella scena facciamo fatica a portarla alla fine, tanto ci viene da ridere - rivela Solenghi -. Scatta la sindrome delle nostre telenovelas". Un segno di continuità con il loro humour storico: "Il nostro tipo di comicità è rimasto quello perché non potremmo fare altrimenti: abbiamo sempre cercato il nonsense con un linguaggio popolare. Ci accostarono ai Monty Python, ma non li conoscevamo", dice Solenghi. A proposito del Trio, lo spettacolo riserva una dedica ad Anna Marchesini: "Abbiamo voluto rendere questo momento il meno retorico possibile, ma tutto lo spettacolo è concepito immaginando Anna sempre al nostro fianco. Abbiamo addirittura scritto sullo stesso divano dove lavoravamo con lei". Tranne uno sketch sui luoghi comuni delle condoglianze, il materiale tuttavia è interamente originale, e lo accompagna la musica della Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio: "Li abbiamo voluto per dare quel senso di improvvisazione, di cose fatte li' per li'".


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