Napoli, muore soffocato da pezzo di pizza, aperta indagine

Napoli, muore soffocato da pezzo di pizza, aperta indagine

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Nella denuncia i familiari puntano il dito sui ritardi con cui l'anestesista sarebbe giunto dall'area della rianimazione in pronto soccorso

Un uomo di 54 anni è deceduto nella tarda serata di sabato nel pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, dove era giunto con i mezzi propri a causa di un pezzo di pizza e mozzarella finiti nelle prime vie respiratorie. Saranno un'indagine dell'autorità giudiziaria, avviata dalla denuncia dei familiari, a cui si sovrappone l'inchiesta interna disposta dal commissario straordinario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, a stabilire le cause della morte di M. D. G. Il soffocamento non ha dato scampo all'uomo nonostante le manovre di disostruzione messe in atto in pronto soccorso. Nella denuncia i familiari puntano il dito sui ritardi con cui l'anestesista sarebbe giunto dall'area della rianimazione in pronto soccorso, sull'allerta dei suoi colleghi e soprattutto sull'aspro diverbio che sarebbe divampato con gli altri camici bianchi mentre il paziente era in codice rosso. Circostanze che avrebbero inciso, dicono i familiari, sull'esito drammatico. L'uomo, deceduto per asfissia, all'arrivo era cianotico e in evidente difficoltà respiratoria. Accolto al triage in codice rosso (urgenza massima) è stato assistito da una dottoressa di turno la quale ha provato per 3 o 4 volte ad effettuare la manovra di Heimlich, una tecnica di primo soccorso per rimuovere le ostruzioni delle vie aeree. Manovra a detta degli esperti che costituisce un'efficace misura per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. Non tuttavia in questo caso.

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