Nuove regole per i viaggi in treno ai tempi del coronavirus, distanziamento e termoscanner per i viaggiatori

Nuove regole per i viaggi in treno ai tempi del coronavirus, distanziamento e termoscanner per i viaggiatori

Nuove regole per i viaggi in treno ai tempi del coronavirus, distanziamento e termoscanner per i viaggiatori


Seppure con varie distinzioni regionali, dal 3 di giugno si irrigidiscono le misure anti Covid nelle ferrovie

“Il treno alta velocità 9974 per Milano Centrale partirà dal binario 6”. Ogni volta che parte un annuncio su un treno in partenza tutti alzano la testa, abbandonando per un istante qualsiasi altra distrazione. Un momento in cui la stazione Termini si ferma, per un attimo. Questo annuncio però era diverso. L’accento era chiaramente romano, poco marcato ma ben riconoscibile. Non proveniva infatti dai grossi altoparlanti appesi al muro, ma dal megafono di un funzionario delle ferrovie. Non avrà avuto trent’anni. Faceva avanti e indietro per l’atrio annunciando a gran voce i binari da cui sarebbero partiti i prossimi treni, che leggeva da un foglietto di carta che teneva nella mano sinistra. Faceva annunci non ancora apparsi sul tabellone luminoso invitando i passeggeri a recarsi in anticipo ai binari per non sostare nell’atrio. Nuove regole. La stazione questa mattina era strana, diversa da come i romani sono abituati a viverla. Meno caotica, più silenziosa. Un dettaglio che salta subito all’occhio di chi vi transita è lo sguardo delle persone, tutte stranamente a testa alta. Sono rimasti in pochi quelli chini sul cellulare o con lo sguardo verso il basso per assicurarsi di non urtare nessuno con le valigie. Si guardano tutti intorno, come fa chi deve adattarsi ad un ambiente estraneo. Distanziamento sociale. Rispetta il distanziamento sociale. Lo si legge ovunque, sulle scale, ai varchi, per terra, sulle pareti. Avvertimenti scritti su grossi adesivi colorati a forma di freccia che descrivono percorsi virtuali che conducono finalmente ai binari. Come in aeroporto gli altoparlanti consigliano di avvicinarsi al gate in anticipo. Non si accede ai treni, infatti, se non ci si misura la temperatura.

Nuove regole

Dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19 i trasporti hanno visto modificare non poco le proprie attività, dal trasporto pubblico locale, agli aerei, ai treni. Nuove restrizioni sono state imposte, limitare la diffusione del contagio ha la priorità. Da poche ore poi, le ferrovie hanno adottato nuove regole. Dopo settimane di attesa, il 3 giugno i confini regionali si sono riaperti agli spostamenti. Barlumi di normalità per tante persone che con cautela si stanno rimettendo in viaggio. La misurazione della temperatura corporea ora è obbligatoria, per lo meno nelle stazioni dell’alta velocità e per i treni a lunga percorrenza. In caso di valori superiori ai 37.5º non sarà consentito salire a bordo. In stazione è diventato ancora più importante seguire percorsi dedicati in file ordinate e rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Continueranno infatti a essere presenti volontari della Protezione Civile per gestire il corretto flusso dei passeggeri. A bordo i servizi di ristorazione saranno sostituiti da consegne “al posto” in confezioni sigillate e da parte di personale dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale.

Regione che vai, regole che trovi

La riapertura dei confini regionali ha causato non poche polemiche tra i governatori. Una polemica che in parte non si è ancora spenta e che prosegue nel groviglio di ordinanze regionali e locali emanate ogni giorno. Nel Lazio, ad esempio, se un viaggiatore dovesse riportare all’arrivo una temperatura superiore ai limiti consentiti dovrà necessariamente sottoporsi a tampone, attendendo i risultati dalle strutture regionali presso il proprio domicilio. In Puglia chi arriva è tenuto a segnalare la sua presenza, annotando tutte le persone incontrate e i luoghi visitati, conservando l’elenco per trenta giorni. Altre regioni come l’Emilia-Romagna e la Calabria, invece, hanno aperto le loro porte con meno restrizioni. Pur a velocità diverse, l’Italia riparte, letteralmente.​


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