Oggi è il 25 aprile, ecco perchè in Italia si celebra la Festa della Liberazione dal Nazifascismo

Oggi è il 25 aprile, ecco perchè in Italia si celebra la Festa della Liberazione dal Nazifascismo

Oggi è il 25 aprile, ecco perchè in Italia si celebra la Festa della Liberazione dal Nazifascismo


Nel 1945 l'Italia venne liberata dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista; tra i protagonisti di quei giorni anche Sandro Petrini, che poi divenne un amato presidente della repubblica; oggi l'attuale capo dello stato Mattarella deporrà una corona di fiori presso il memoriale del milite ignoto

Sono passati 76 anni. Nel 1945 l’Italia si liberò dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista e per questo il 25 aprile si celebra la Festa della Liberazione. Si tratta di una ricorrenza che da alcuni viene ingiustamente interpretato come una festa di sinistra; in realtà ad essere liberato fu l’intero popolo italiano. La Festa del 25 aprile è conosciuta anche come anniversario della Resistenza, una festività dedicata anche al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione dell'Italia.

LA RICORRENZA

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo. "Arrendersi o perire!" fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi. Protagonista di quei giorni concitati fu Sandro Pertini, che poi divenne uno dei più amati Presidenti della Repubblica Italiana.


LA STORIA

Entro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a vent'anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione. Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all'esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la fine del ventennio fascista.



LA MEMORIA

La festa del 25 aprile venne istituita nel 1946. Fu il presidente del consiglio Alcide De Gasperi a proporre l’iniziativa al Re Umberto II, che emanò un decreto legislativo luogotenenziale che recitava: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”. La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma venne istituzionalizzata soltanto il 27 maggio 1949. Da allora in molte città italiane vengono organizzate celebrazioni e manifestazioni. A Roma il presidente della Repubblica è solito deporre una corona di fiori presso il memoriale per il Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a piazza Venezia. 



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