Papa Francesco ricoverato all'ospedale Gemelli per un intervento chirurgico

Papa Francesco ricoverato all'ospedale Gemelli per un intervento chirurgico

Papa Francesco ricoverato all'ospedale Gemelli per un intervento chirurgico


Si tratta di una operazione programmata. Bergoglio proprio oggi ha annunciato che dal 12 al 15 settembre sarà in Slovacchia

Questo pomeriggio Papa Francesco si è recato presso il Policlinico Gemelli di Roma, per sottoporsi ad un intervento chirurgico programmato per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. L'operazione verrà eseguita oggi stesso dal Prof. Sergio Alfieri. Bergoglio si è recato in ospedale poco dopo le 15.   Vi è giunto senza suguito, solo con uno stretto collaboratore e, ovviamente, l'autista. Ora si trova al decimo piano, negli stessi locali che hanno ospitato Papa Wojtyla. Nulla di preoccupante, ma l'attenzione è massima sull’84enne Santo Padre. Proprio oggi Papa Francesco ha annunciato che dal 12 al 15 settembre prossimo sarà in Slovacchia.


L’angelus del Papa prima del ricovero al Gemelli

Al centro delle parole del Pontefice, commentando il vangelo, l’incredulità dei comapgni di Gesù. "C'è differenza tra conoscere e riconoscere. Molti, ascoltandolo, si domandano: 'Da dove gli viene tutta questa sapienza? Non è il figlio del falegname e di Maria, cioè dei nostri vicini di casa che conosciamo bene?' Davanti a questa reazione, Gesù afferma una verità che è entrata a far parte anche della sapienza popolare: 'Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua. Quando facciamo prevalere la comodità dell'abitudine e la dittatura dei pregiudizi, è difficile aprirsi alla novità e lasciarsi stupire. Finisce che spesso dalla vita, dalle esperienze e perfino dalle persone cerchiamo solo conferme alle nostre idee e ai nostri schemi, per non dover mai fare la fatica di cambiare. Può succedere anche con Dio, proprio a noi credenti, a noi che pensiamo di conoscere Gesù, di sapere già tanto di Lui e che ci basti ripetere le cose di sempre. Ma senza apertura alla novità e alle sorprese di Dio, senza stupore, la fede diventa una litania stanca che lentamente si spegne. Alla fine, perché i compaesani di Gesù non lo riconoscono e non credono in Lui? Qual è il motivo? Possiamo dire, in poche parole, che non accettano lo scandalo dell'Incarnazione. Ecco lo scandalo: l'incarnazione di Dio, la sua concretezza, la sua 'quotidianità'. In realtà, è più comodo un dio astratto e distante, che non si immischia nelle situazioni e che accetta una fede lontana dalla vita, dai problemi, dalla società. Oppure ci piace credere a un dio 'dagli effetti speciali', che fa solo cose eccezionali e dà sempre grandi emozioni. Invece, Dio si è incarnato: umile, tenero, nascosto, si fa vicino a noi abitando la normalità della nostra vita quotidiana. E allora, come i compaesani di Gesù, rischiamo che, quando passa, non lo riconosciamo, anzi, ci scandalizziamo di Lui. Ora, nella preghiera, chiediamo alla Madonna, che ha accolto il mistero di Dio nella quotidianità di Nazaret, di avere occhi e cuore liberi dai pregiudizi e aperti allo stupore, alle sorprese di Dio, alla Sua presenza umile e nascosta nella vita di ogni giorno".



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