Presentato all'Istituto Spallanzani di Roma il vaccino italiano messo a punto dall'azienda ReiThera di Pomezia

Presentato all'Istituto Spallanzani di Roma il vaccino italiano messo a punto dall'azienda ReiThera di Pomezia

Presentato all'Istituto Spallanzani di Roma il vaccino italiano messo a punto dall'azienda ReiThera di Pomezia


Secondo i test presentati e relativi alla prima fase di sperimentazione del vaccino, il 92,5% delle persone immunizzate ha sviluppato anticorpi rilevabili. intanto, il commissario straordinario all'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha risposto alle polemiche e ai dubbi relativi alla campagna di vaccinazione

Presentati i dati sul vaccino italiano sviluppato da ReiThera

Fanno bene sperare i dati relativi alla fase I della sperimentazione del vaccino sviluppato dall’azienda ReiThera di Pomezia e ora si guarda alle fasi II e III. Secondo il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito, i test hanno dimostrato che il 92,5% delle persone immunizzate con il vaccino ha sviluppato anticorpi rilevabili, di fatto numeri simili ai quelli dei farmaci messi a punto da Moderna e Pfizer ma con la somministrazione di una sola dose. Non solo. Il vaccino non ha avuto alcun evento avverso grave nei primi 28 giorni dalla vaccinazioni. “Il protocollo lo sottometteremo alle agenzie regolatorie in tempi brevi e l’ipotesi è di chiudere fase 3 entro l'estate” ha aggiunto Ippolito. La capacita di produzione dell’azienda di Pomezia, se tutti i controlli confermeranno l’efficacia, dovrebbe permettere di sviluppare 100 milioni di dosi all’anno. Entusiasta il ministro della Salute Roberto Speranza: "Sono incoraggianti i primi risultati del vaccino sviluppato da ReiThera e sperimentato all'Istituto Spallanzani. Se si confermeranno i dati ottenuti finora avremo nei prossimi mesi un vaccino efficace e sicuro con una sola dose invece che con due dosi. Sarà prodotto interamente nel nostro Paese. È importante continuare ad investire sulla ricerca italiana e sulle sue eccellenze scientifiche". Tutto questo mentre sono in arrivo in Italia altre 470 mila dosi di vaccino di Pfizer-Biontech. Si tratta della seconda tranche delle spedizioni destinate al nostro paese, in tutto 3,4 milioni di dosi per questa fase. 


Il commissario straordinario all'emergenza Arcuri risponde alle polemiche sulla campagna vaccinale

Ha scelto una lettera al Corriere della Sera il commissario straordinario all’emergenza covid-19, Domenico Arcuri, per rispondere alle polemiche e ai tanti dubbi che ruotano attorno ai presunti ritardi della campagna di vaccinazione contro il coronavirus. “Sono passati solo 4 giorni dall'inizio della campagna, è davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi. Sono certo che lo spirito di collaborazione che abbiamo messo in campo porterà rapidamente ad azzerare queste le asimmetrie tra le regioni” dice Arcuri, il quale spiega anche come funzionerà il piano del governo. “L'Italia ha promosso un sistema centralizzato, conferendo all'Ue la responsabilità di negoziare con le aziende produttrici, di acquistare il massimo numero possibile di dosi e di ripartirle fra i Paesi membri in percentuale alla popolazione. A noi tocca il 13,46%. Non solo: tutti i Paesi si sono impegnati a non procedere ad acquisti diretti”. Secondo Arcuri, dal 27 dicembre “in poche ore i vaccini, insieme a siringhe, aghi e diluenti, sono stati consegnati ai 293 punti di somministrazione preposti alla vaccinazione. Che spetta alle Regioni”. Le parole di Arcuri trovano conferma anche in quanto detto dal presidente del Consiglio superiore della sanità, Franco Locatelli che analizza i dati del ministero della sanità sulle persone che hanno ricevuto il vaccino fino a questo momento, questa mattina erano 179mila. “Il numero è tutt'altro che irrilevante. Solo due giorni fa eravamo a 84mila, in 48 ore abbiamo vaccinato 95mila persone. Come in tutte le cose all'inizio c'è bisogno di un periodo di accelerazione, ma ricordiamo che l'Italia dopo la Germania è ora il secondo paese in Europa per numero di vaccinazioni e ci sono Paesi che non hanno addirittura iniziato o hanno fatto un numero limitato di iniezioni”. Per Locatelli gli sforzi devono puntare anche a risolvere le troppe distanze tra le regioni: “L'auspicio e l'invito è a colmarle il prima possibile".




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