Rigettata la richiesta della difesa, Alfredo Cospito resta al 41 bis, lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Milano

Rigettata la richiesta della difesa, Alfredo Cospito resta al 41 bis, lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Milano

Rigettata la richiesta della difesa, Alfredo Cospito resta al 41 bis, lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Milano Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


L’anarchico in sciopero della fame da ottobre resta nel reparto protetto dell’ospedale San Paolo di Milano, respinta la richiesta dei difensori dei domiciliari

Alfredo Cospito resta al 41 bis lo ha deciso oggi il tribunale di Sorveglianza di Milano, chiamato a decidere sulla richiesta presentata dalla difesa dell’anarchico in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre contro il regime del 41 bis. Per i giudici infatti, la scelta di Cospito è frutto di una decisione lucida e di un ragionamento preordinato e consapevole ed è ben conscio dei rischi che corre. Analoga decisione è stata presa anche dai giudici di Sassari. I legali dell’anarchico chiedevano i domiciliari “per motivi di salute” da scontare in casa della sorella di Alfredo Cospito. Parla di “esito scontato” il legale dell’anarchico l'avvocato Flavio Rossi Albertini nel commentare la decisione dei giudici di Milano “non confidavamo in alcun modo in questa iniziativa, rappresentava un passaggio obbligato per adire, anche sotto questo profilo, le giurisdizioni internazionali. Il caso Cospito è paradigmatico sotto molti profili dello stato di civiltà giuridica del nostro paese, chissà cosa ne direbbe Voltaire se fosse ancora vivo” ha detto il legale di Cospito.


La motivazione dei giudici

Per i giudici di Milano “la motivazione dello sciopero della fame, rinnovata e gestita in maniera altalenante, con assunzione al bisogno ovvero occasionale degli integratori e comunque di acqua, sale e zucchero, è frutto di un ragionamento preordinato e consapevole”. Secondo quanto si legge nel provvedimento “Da nessun elemento in atti, neppure da alcuna deduzione difensiva, si trae che la scelta di Alfredo Cospito di intraprendere e, attualmente, proseguire nello sciopero della fame, possa essere ricondotta a tratti disfunzionali di personalità e ciò in quanto dalle relazioni sanitarie in atti e anche all'esito del consulto psichiatrico risulta che il Cospito è lucido, collaborante, non emergono alterazioni della percezione né acuzie psichiatriche in atto ed egli appare consapevole dei rischi connessi alla prosecuzione del regime dietetico" che si conclude sottolineando che “Al contempo egli appare determinato nel rifiuto delle terapie proposte, esprimendo così il suo spazio di autodeterminazione, al fine di provocare gli effetti di cambiamento a livello giudiziario, politico e legislativo sopra riportati e dallo stesso auspicati”.

Le reazioni

“La partita è chiusa: nella piena cornice della legittimità, lo Stato ha riaffermato che non si piega a condotte strumentali peraltro asseritamente volte a revocare il 41 bis a decine e decine di mafiosi. Abbiamo sempre avuto ragione, difendendo la legalità e l'istituto del carcere duro dalle aggressioni strumentali della galassia anarchica che avrebbero avuto il solo effetto di favorire la criminalità organizzata” Lo ha detto sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.


Perché è in carcere

Alfredo Cospito è ritenuto un leader della Fai, la Federazione anarchica informale ed è accusato di due attentati. E' in carcere da 10 anni per aver gambizzato l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Inoltre l'anarchico è ritenuto responsabile dell'attentato contro la scuola dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, che fortunatamente non provocò vittime. Da ottobre è in sciopero della fame e le sue condizioni di salute peggiorano di giorno in giorno. E' il primo anarchico a finire in regime di 41 bis.



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