Storia di un capolavoro: il 30 dicembre del 1968 Frank Sinatra registrava la sua versione di “My way”

Storia di un capolavoro: il 30 dicembre del 1968 Frank Sinatra registrava la sua versione di “My way”

Storia di un capolavoro: il 30 dicembre del 1968 Frank Sinatra registrava la sua versione di “My way”


52 anni fa “The Voice” rilanciava la sua carriera grazie al brano leggendario scritto da Paul Anka sulle note di un successo di Claude François

Ci sono canzoni capaci di entrare nel cuore della gente oltrepassando i limiti del tempo: pezzi che nonostante il trascorrere degli anni non perdono smalto, anzi, rafforzano il loro fascino conquistando le nuove generazioni. E’ il caso di “My way”, un classico intramontabile che proprio oggi compie 52 anni nella sua versione più famosa, quella incisa da Frank Sinatra nell’ormai lontano 1968.


Le origini

La storia di “My way” comincia in Francia, quando Jaques Revaux, ex cantante e compositore con un debole per il jazz, diede vita alla melodia intitolandola “For me”. Un motivo malinconico, anzi, deprimente, a detta del suo produttore Gilbert Marouani e di Hervè Vilard che avrebbe dovuto esserne l’interprete. Il brano fu dunque archiviato in un cassetto dove rimase fino al 1967, anno in cui catturò l’interesse di Claude François. Il cantante, infatti, trovò il sound adatto a descrivere il momento difficile che stava attraversando a causa della rottura con France Gall, artista anche lei francese che poco prima aveva posto fine alla loro relazione. “For me” divenne quindi “Comme d’habitude” (“Come al solito”), storia di un amore infranto e di un uomo che fatica a ricomporre i pezzi del suo cuore spezzato. La canzone entrò subito in Hit Parade tanto da convincere François a rivolgersi ad Andrea Lo Vecchio (Luci a San Siro, Rumore) per realizzarne una versione destinata al mercato italiano. Versione che non ebbe però il successo sperato, finendo ben presto nel dimenticatoio.


Paul Anka e l’adattamento in inglese

Fu un viaggio di Paul Anka in Francia a segnare il destino di quello che sarebbe, in breve tempo, divenuto uno dei più grandi successi di tutti i tempi: un ascolto casuale alla radio lo spinse, infatti, a recarsi a Parigi per acquistarne i diritti. Decise, dunque, di eliminare il testo e ripartire da zero. La storia dell’uomo con il cuore infranto si trasformò in qualcosa di ben più profondo: il bilancio di una vita intera che non porta ad alcun rimpianto, perché un uomo non può averne se sente di aver vissuto “A modo suo” (“My way”). Il pezzo fu sottoposto all’attenzione di Frank Sinatra che, però, non lo apprezzò. Fu sua figlia Nancy a insistere perché lo incidesse: dopo averlo ascoltato pensò, infatti, che fosse adatto a descrivere il sogno americano di cui suo padre era la perfetta incarnazione.


Il successo

Inutile dire che la versione di Frank Sinatra portò al brano una popolarità incredibile. Un successo destinato a durare nel tempo, come accade ai cosiddetti “long seller”, quei pezzi che non escono mai dalle classifiche di vendita e che conquistano premi anche molti anni dopo la loro uscita. “My way” divenne infatti disco d’oro in Italia e nel 2000 si aggiudicò l’ambitissimo “Grammy Hall Of Fame Award”. Della canzone, ad oggi, si contano circa duemila incisioni in diverse lingue: in Italia sono note le versioni di Fred Bongusto, Patty Pravo, Bobby Solo e Mina che scelse di mantenere il testo inglese di Paul Anka.


I retroscena

Sembra strano ma, come spesso accade, l’artista che porta al successo una canzone, prima o poi, finisce per detestarla anche se, nel caso di Sinatra, fu più che altro un “odio al primo ascolto”. A peggiorare l’antipatia per il brano, ci si misero anche i suoi agenti che, per rilanciarne la carriera nel 1971, lo convinsero a cantarla in una serie di concerti tenuti in tempi ravvicinati. E così, arrivato al limite della sopportazione, nel 1984, al termine di un’esibizione alla Royal Albert Hall, esclamò :“Io questa canzone proprio non la sopporto!”, frase udita distintamente dall’intero pubblico per via di un disguido tecnico. E pensare che in tanti avrebbero fatto carte false per “My Way”. Come il compianto David Bowie ad esempio, che, in tempi non sospetti, aveva messo le mani su “Comme d’Habitude” trasformandola in “Even a fool learns to love”. Se però non avete memoria di questa versione, non vi preoccupate: lo stesso Bowie e i suoi produttori la dimenticarono subito dopo l’ascolto della sfortunata versione demo. 

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