Ucraina, il Pd di Letta rilancia l’embargo del gas russo, ma Conte, Salvini e Berlusconi frenano

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La strage di Bucha accende i riflettori su nuove sanzioni contro Mosca, l’unanimità però fra i partiti di maggioranza non c’è. Intanto parla di nuovo Sergio Mattarella: “Provocare un eccidio di cittadini inermi costituisce un crimine contro l'umanità”

Il massacro di Bucha rimette in primo piano la possibilità di un embargo totale sul gas russo. Berlino continua a dire no, ma Il premier italiano Mario Draghi giovedì a Palazzo Chigi incontrerà il collega olandese, e l’Olanda fino ad ora è uno dei Paesi più restii ad allargare il fronte delle sanzioni contro Mosca. In Italia invece cresce il partito a favore, in questo senso si sono pronunciati il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: tutti d’accordo nell’affermare e sostenere che "la dipendenza energetica dalla Russia ormai è difficile da giustificare e da sopportare". Più cauta e prudente la posizione invece del numero uno del Movimento Cinque Stelle, l’ex premier, Giuseppe Conte. Tutto quando appare ancora assordante il silenzio di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sul massacro di civili in Ucraina: il leader della Lega e il presidente di Forza Italia sono stati gli unici leader politici a non aver condannato l’eccidio appunto di Bucha.


Mattarella

Al contrario parla di nuovo il Capo dello Stato Sergio Mattarella: “Provocare una strage di cittadini inermi costituisce un crimine contro l'umanità”. E' contro gli ordigni speciali e le mine antiuomo che rivolge il suo monito il presidente della Repubblica. E, tuttavia, le immagini di Bucha, con i corpi dei civili abbandonati sul ciglio della strada, sono troppo vive perché on si riconosca un nesso tra le parole del Capo dello Stato e la tragedia ucraina. "Ogni guerra è disumana", ricorda il presidente Mattarella in occasione della Giornata internazionale per l'azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, indetta dalle Nazioni Unite. E ancora a Bucha corre il pensiero quando il Presidente aggiunge: "Nelle guerre si possono assumere decisioni tanto crudeli da travalicare ogni limite di orrore. Disseminare il terreno di mine anti-uomo e usare ordigni speciali, che hanno come scopo terrorizzare la popolazione e provocare stragi di cittadini inermi, è una di queste e costituisce un crimine contro l'umanità che si aggiunge alle responsabilità del conflitto".


La civiltà

Il riferimento al conflitto in Ucraina diventa esplicito quando il Capo dello Stato fa riferimento alle "ragioni della civiltà umana" che devono surclassare le guerre: "E' questo un tempo che ci fa comprendere ancora meglio il valore della convivenza pacifica, del rispetto delle convenzioni internazionali tese a ridurre l'impatto delle guerre sulle popolazioni, della cooperazione tra i popoli. Fermare le guerre e le distruzioni è possibile, affermando in ogni dove le ragioni della civiltà umana alle quali non intendiamo derogare".


Il Papa e i partiti

Parole che arrivano a distanza di poche ore da quelle del Santo Padre: "Sempre la guerra è una crudeltà, una cosa inumana, che va contro lo spirito umano, non dico cristiano: umano". Un plauso a Mattarella arriva innanzitutto dal Partito Democratico. "Facciamo nostre le parole del presidente Mattarella: l'uso delle mine e delle bombe a grappolo sono un crimine contro l'umanità. Un crimine che troppo spesso la comunità internazionale dimentica e che le immagini di Bucha, con i corpi dei civili trasformati addirittura in trappole esplosive, ci riportano drammaticamente all'attenzione", spiega Lia Quartapelle, responsabile Affari internazionali ed Europa nella Segreteria del Pd: "Ancora oggi le eredità sciagurate di guerre lontane e vicine e terribili fanno vittime, mutilano con ricadute pesanti su economie spesso fragilissime", sottolinea Quartapelle ricordando che "il Pd ha promosso varie iniziative concrete: domani discuteremo di una risoluzione, a prima firma di Graziano Delrio che condanna l'uso di cluster bombs e mine in Ucraina ed in ogni guerra, impegnando l'Italia a proteggere i civili anche nelle zone urbane contro l'uso di tali strumenti". Proprio Graziano Delrio cita il Capo dello Stato nel dire che "le mine sono un lascito di morte, paura e violenza che può compromettere per sempre la pace. Vanno messe al bando. Ha ragione il Presidente Mattarella: sono un crimine contro l'umanità Ogni guerra è disumana e fermarla è possibile". Parole che sottoscrive anche il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro: "Ha ragione il Presidente Mattarella: le mine sono un crimine contro l'umanità e ogni guerra è disumana. E la conferma l'abbiamo dalle immagini terribili dei massacri che arrivano dai luoghi della guerra. La guerra in Ucraina va fermata. La comunità internazionale deve lavorare per l'immediato cessate il fuoco e l'apertura di corridoi umanitari. Sulle sanzioni si è fatto molto, ma si può e si deve fare di più superando gli egoismi nazionali. Grazie Presidente. Queste parole sono una guida in un momento difficilissimo per il nostro paese e per il mondo intero", conclude Fornaro.

 


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