Una nuova vita in Italia per padre e bimbo siriani del celebre scatto fotografico

Una nuova vita in Italia per padre e bimbo siriani del celebre scatto fotografico

Una nuova vita in Italia per padre e bimbo siriani del celebre scatto fotografico


Un futuro diverso per Munzir e Mustafa che sul corpo portano i segni evidenti della guerra in Siria. Entrambi senza arti saranno curati a Bologna

L’istantanea che li ritrae ha fatto il giro del mondo ed è diventata immagine simbolo del dramma siriano. Munzir e Mustafa, padre e figlio siriani senza arti a causa della guerra sono i protagonisti dello scatto 'Hardship of Life'. L’uomo senza una gamba, persa a causa dello scoppio di una bomba, tiene tra le braccia il figlio, senza arti inferiori e superiori a causa di una malformazione provocata dai farmaci necessari alla sopravvivenza della madre colpita, durante la guerra, dal gas nervino, sostanza tossica capace di alterare la trasmissione degli impulsi nervosi e provocare moltissimi danni permanenti. Non si può restare indifferenti, una realtà dimostrata dalla raccolta fondi che ha raggiunto e superato la cifra di 100mila euro che ha consentito il trasferimento in Italia del papà e del suo bambino. Per curarli e dare loro un nuovo futuro.

LO SCATTO PREMIATO E LA MOBILITAZIONE

L'annuncio è arrivato dal Siena International Photo Awards, che ha premiato lo scatto che ritrae Munzir e Mustafa del fotografo turco Mehmet Aslan come vincitore assoluto. Proprio il festival ha lanciato una raccolta fondi per aiutare padre e figlio e altre vittime innocenti del conflitto in Siria. La raccolta fondi, che sostiene anche un programma di riabilitazione e aiuto di persone che hanno subito amputazioni, ha raggiunto attraverso la piattaforma Gofundme oltre 100mila euro.

DIOCESI, TUTTA LA FAMIGLIA A SIENA

Munzir e Mustafa saranno accolti insieme alla mamma del piccolo e moglie di Munzir e ad altri due figli della coppia "in un appartamento messo a disposizione dalla Caritas dell'Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino". Alla famiglia verrà fornito "vitto e i pocket money", è già stato individuato anche un mediatore linguistico e la famiglia "dovrà seguire la quarantena prevista delle vigenti leggi italiane". Lo precisa la Diocesi di Siena in una nota. Successivamente la Caritas, si spiega ancora, "si adopererà per creare una rete di supporto e relazioni con il territorio per favorire il processo di integrazione della famiglia e per attivare un accompagnamento e l'insegnamento della lingua italiana, tramite una cooperativa accreditata, qualificata e con esperienze nel settore".

VENTURI, LA POTENZA DELLA FOTO SI E’ TRASFORMATA IN REALE SOSTEGNO

"Munzir e Mustafa arriveranno domani sera in Italia, a Ciampino, dalla Turchia - ha spiegato il fondatore e direttore artistico del premio fotografico Luca Venturi -, poi andranno a vivere in un'abitazione della Caritas a Siena messa a disposizione dall'Arcidiocesi e potranno curarsi al centro protesi di Vigorso di Budrio". Per Venturi "la potenza comunicativa di quella foto si è trasformata in un reale sostegno alla famiglia grazie alla raccolta fondi che abbiamo lanciato, alla quale hanno aderito tante persone. Come concorso fotografico non ci ritenevamo i soggetti più giusti per fare questo, ma alla fine è stata una scelta giusta perchè è stato reso possibile questo miracolo".


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